
Martedì 18 novembre Perdomini-IOC, assieme ai partner del progetto “SinerPro- Sinergie di bioprotezione nella filiera vitivinicola”, organizzerà un convegno rivolto ad enologi, agronomi e tecnici viticoli, con l’obiettivo di approfondire tematiche di grande rilevanza per la viticoltura e l’agricoltura sostenibile.
L’evento presenterà i risultati dei progetti FutuRAME e BIOPROTECT e si concentrerà su pratiche innovative e soluzioni sostenibili, finalizzate a ridurre l’impiego degli agrofarmaci e a promuovere pratiche di bioprotezione, con particolare attenzione all’uso di microrganismi antagonisti.
Con questo convegno, si intende sensibilizzare i partecipanti sull’importanza di ridurre l’uso degli agrofarmaci, in particolare quelli a base di rame, senza compromettere la protezione del raccolto, nonché fornire strumenti e conoscenze per adottare pratiche innovative e contribuire così alla transizione verso una viticoltura più sostenibile.
Per info e iscrizioni: www.infowine.com
SinerPro-Sinergie di bioprotezione nella filiera vitivinicola
Innovazione sostenibile nella filiera vitivinicola
Il progetto “SinerPro-Sinergie di bioprotezione nella filiera vitivinicola”, svolto in collaborazione tra Perdomini-IOC, CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura), Microbion Srl e Manica SpA, mira ad approfondire tematiche cruciali per la viticoltura e l’agricoltura sostenibile, promuovendo pratiche innovative e soluzioni che riducano l’uso di agrofarmaci attraverso l’utilizzo di microrganismi antagonisti. Questo risponde alla crescente necessità di sviluppare un’agronomia a basso impatto ambientale e più sicuri per la salute umana, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo per la riduzione dei fitosanitari ad alto rischio.
Botrytis cinerea, una sfida per la qualità dell’uva
Un aspetto centrale del progetto di ricerca riguarda la gestione di Botrytis cinerea, responsabile della “muffa grigia”, una patologia che minaccia la qualità dell’uva. Attualmente, la sua gestione si basa su un approccio integrato che combina pratiche agronomiche e fungicidi chimici, il cui utilizzo vicino alla raccolta è limitato. Questa situazione evidenzia l’importanza della ricerca e dello sviluppo di alternative naturali ed efficaci basate sul biocontrollo.
Nonostante il potenziale, il numero di microrganismi bioprotettivi registrati nell’UE è ancora limitato, sottolineando la necessità di ottimizzare i processi di selezione e i protocolli di applicazione.
Nuove sperimentazioni e selezione di ceppi innovativi
Il lavoro esplora sia l’ottimizzazione dell’uso di microrganismi già disponibili, attraverso nuove sperimentazioni e protocolli anche in combinazione con prodotti di sintesi, sia la selezione di nuovi ceppi con criteri che includano la tolleranza all’applicazione integrata con agrofarmaci.
L’iniziativa si basa sui risultati dei progetti di ricerca BioProtect e FutuRAME, che hanno valutato l’efficacia di nuovi microrganismi di biocontrollo contro i patogeni fungini della vite, sia in pre- che post-raccolta. È stata anche studiata la compatibilità di fitofarmaci a base di microrganismi con i fungicidi rameici, con un’attenzione particolare all’ottimizzazione dei protocolli di applicazione per rendere i bioprotettori un’alternativa concreta e valida, anche attraverso un approccio integrato con dosaggi ridotti di prodotti tradizionali.
Obiettivi del progetto e focus di ricerca
Le attività del progetto si concentrano sui seguenti temi:
- l’utilizzo di microrganismi bioprotettivi per diminuire l’impiego di pesticidi tradizionali,
- metodologie innovative per la protezione dell’uva in pre- e post-raccolta (con un focus sulla difesa da Botrytis cinerea),
- e la compatibilità tra microrganismi antagonisti e fitofarmaci rameici.
Vengono inoltre considerati i rischi associati all’uso dei prodotti fitosanitari e la loro persistenza nel suolo.
I risultati preliminari del progetto incoraggiano ulteriori ricerche per validare approcci di difesa sinergica che impieghino microrganismi antagonisti per inibire la crescita di funghi patogeni, offrendo una protezione efficace delle colture e permettendo una progressiva riduzione dell’uso di pesticidi chimici.