Da VH Italia assicurazioni

Cambiamento climatico, come difendere la viticoltura

linea STANDARD e SECUFARM®
cambiamento climatico
Mentre la ricerca sta lavorando per mettere punto tecnologie ad hoc la soluzione migliore resta quella dell’assicurazione. La proposta di VH Italia

Il cambiamento climatico, con il quale dobbiamo imparare a convivere, sta ormai influenzando un po’ tutti i comparti produttivi ma, proprio per la sua struttura, l’agricoltura è quello che risulta più esposto.

Anche se alcune conseguenze che questo fenomeno si porta dietro potrebbero sembrare “quasi” positive per l’agricoltura di alcune regioni europee, come le aree nordiche, in funzione dell’allungamento della stagione di crescita e ai miglioramenti nelle produzioni agricole dovuti a condizioni climatiche più miti, nel suo complesso le ripercussioni sono estremamente negative. Una serie di fattori socio-economici e ambientali, fra cui la scarsità (o altre volte l’eccesso) di acqua possono infatti portare a importanti perdite economiche, magari in territori già oggi sotto forte pressione.

cambiamento climaticoTendenzialmente l’aumento delle temperature influisce negativamente sulle rese e sulla stessa qualità di molte colture. Mentre il modificarsi dell’andamento meteorico (in termini di quantità, tempi e variabilità) può creare scompensi sull’umidità del suolo, con conseguenze sulle piante spesso disastrose. Così come le variazioni termiche possono incrementare il rischio di gelate da una parte e di aridità dall’altra, altre avversità estreme come forti venti, ondate di calore, grandine posso essere addirittura distruttive.

Tre aspetti da considerare

Quando si parla di viticoltura sono principalmente tre gli aspetti che si devono tenere in considerazione per far fronte al “global warming” (riscaldamento globale).
Innanzi tutto talora si vedono le zone coltivate a vite tradizionalmente considerate marginali per carenza di sommatorie trasformarsi progressivamente in zone vocate. Questa condizione riguarda, ad esempio, alcune aree viticole tedesche (Valle del Reno) fino a qualche anno fa relegate alla messa in coltura di vitigni forzatamente precoci e oggi invece emergenti anche per la produzione di uve rosse a media maturazione.

Si potrebbe verificare invece che le aree tradizionalmente considerate vocate si trasformeranno gradualmente in aree a clima sub-tropicale. Si porrebbe così il problema, inverso, di sommatorie termiche in esubero rispetto ai fabbisogni. Questo si sta verificando nella viticoltura californiana e, in parte, di quella australiana che, oltre ad essere sempre più vincolate alla disponibilità di sufficienti risorse idriche per uso agricolo, presentano, sempre più maturazioni  accelerate, fenomeni di scottature e bruciature dell’uva e sintesi di aromi fortemente sbilanciati verso sentori tipici della “sur-maturazione”.

Il cambiamento di clima sta generando nuove sfide per il viticoltore. Questi infatti si troverà di fronte non solo a problemi relativi ai danni da surriscaldamento o di un ritardo, calibrato e voluto, della maturazione ma anche, per esempio, a variazioni della fertilità del terreno, a cicli alterati di alcuni patogeni, nonché a nuovi patogeni da combattere.

Adattamento alle nuove situazioni

Gli strumenti di adattamento ai cambiamenti climatici sulla filiera vitivinicola possono essere vari. Fra questi ricordiamo: favorire l’approfondimento radicale in fase di impianto, l’impiego di sistemazioni idraulico-agrarie per assicurare la regimazione delle acque nel suolo allo scopo di evitare fenomeni erosivi consentendo l’assorbimento dell’acqua e l’allontanamento degli eccessi idrici, una gestione oculata dei sistemi d’irrigazione, con analisi swot (strumento di pianificazione strategica usato per valutare i punti di forza, le debolezze, le opportunità e le minacce di un progetto), l’ombreggiamento dei grappoli con adatti sistemi di potatura della chioma, l’adozione di una adeguata e rinnovata lotta fitosanitaria, l’impiego di tecniche enologiche in funzione delle caratteristiche del vino.

A tutto ciò possiamo aggiungere come strategia l’adozione nel lungo periodo di alcune trasformazioni dei canoni classici della coltivazione della vite in merito a: portinnesti, cultivar, sistema di allevamento, zonazione viticola, apporti idrici.

Nel breve periodo per attenuare gli effetti negativi del global warming possono essere adottate pratiche agronomiche, alcune ancora in fase sperimentale (indicate da Alberto Palliotti, docente di viticoltura dell’Università di Perugia) come, l’applicazione di prodotti per deprimere la funzione clorofilliana (applicazioni di antitraspirante, come auxine, con minore velocità della maturazione dell’uva) e l’asportazione tardiva, meccanizzata, delle foglie (viene praticata 20-28 giorni prima della vendemmia con minore fotosintesi e rallentamento di accumulo di esosi, mentre la maturazione non subisce alterazioni).

Correre ai ripari: la copertura assicurativa

cambiamento climaticoSicuramente le varietà che vengono utilizzate oggi non saranno più funzionali nei prossimi anni così come le tecniche agronomiche. Dovranno dunque essere selezionate nuove varietà mentre gli interventi colturali dovranno essere adeguati in modo da risultare funzionali alle mutate condizioni climatiche.

Ma il cambiamento climatico sembra affermarsi più rapidamente dell’adeguamento varietale e della tecnica agronomica…

Che cosa si può fare allora? La copertura assicurativa sembra al momento essere lo strumento più efficace e molti agricoltori se ne sono già resi conto. Cresce infatti il mercato assicurativo agricolo italiano grazie anche a strumenti di gestione del rischio sempre più calzanti per il settore. Nel 2019 i valori assicurati hanno toccato gli 8 miliardi di euro con contributi nazionali e comunitari di circa 500 milioni.

Secondo l’Istat nel 2019 la produzione agricola si è ridotta dell’1,3% in valore mentre il valore aggiunto lordo è sceso del 2,7%. La sfida dunque è quella di estendere al maggior numero di aziende possibile l’ombrello finanziario a copertura delle perdite in agricoltura.

Una proposta interessante

Nell’ambito del mercato italiano  VH Italia Assicurazioni ha conquistato una posizione di assoluto rilievo grazie a una costante ricerca di coperture sempre più adeguate alle esigenze degli agricoltori, con una particolare attenzione alla qualità del servizio offerto e grande soddisfazione dei propri clienti.

Tutte le polizze di VH Italia Assicurazioni, nella linea STANDARD e SECUFARM®, sono vendibili in forma collettiva o individuale. Per entrambe le linee assicurative sono disponibili coperture non agevolate (che assolvono la funzione di integrare il contratto agevolato al fine di estendere la liquidazione degli eventuali danni sulle partite che, pur superando la franchigia, non raggiungono la soglia di danno) per i rischi Grandine e Vento Forte, e coperture agevolate sulle rese, disponibili in diverse combinazioni di garanzie contro tutti i rischi previsti nel Piano di Gestione del Rischio annuale.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO VH ITALIA ASSICURAZIONI

Linea SECUFARM®

Questa linea di prodotti assicurativi, esclusiva di VH ITALIA ASSICURAZIONI, combina l’esperienza maturata in Germania con la tipicità del mercato italiano per offrire agli agricoltori coperture altamente innovative e flessibili.

Scegliendo fra i vari pacchetti di garanzie disponibili, l’assicurato potrà decidere la giusta combinazione di eventi contro i quali assicurare la maggior parte delle produzioni, come frutta, uva, cereali, pomodoro da industria ed altre ortive. Le caratteristiche principali di questo prodotto si configurano nelle aliquote di franchigia di tipo scalare, che si riduce a zero per danni particolarmente elevati, ed i criteri di determinazione della percentuale del danno innovativi e vantaggiosi.

Per la frutta ad esempio si tiene conto della perdita commerciale del prodotto dovuta agli eventi assicurati, valutando il frutto danneggiato nelle categorie merceologiche di prima, seconda classe o scarto. Per l’uva da vino si riconosce una perdita di qualità direttamente correlata allo stadio di maturazione del prodotto.

Linea STANDARD

E’ la linea di prodotto tradizionale di VH ITALIA ASSICURAZIONI. Inizialmente sviluppatasi come monorischio grandine, è presto mutata in pluririschio in quanto, per esigenze di mercato, la sua applicabilità si è estesa a tutte le garanzie. Tale tipologia di prodotto trova applicazione per le avversità di frequenza, quali Grandine, Vento Forte, Eccesso di Pioggia ed Eccesso di Neve, oltre che alle Accessorie ossia: Colpo di Sole, Vento Caldo, Ondata di Calore e Sbalzo Termico. La caratteristica principale di tale linea assicurativa è la presenza di una franchigia minima fissa applicabile a tutti i prodotti agricoli.

Tale linea assicurativa pluririschio, a seconda delle necessità dell’agricoltore e a seconda del grado di copertura del rischio che desidera acquistare, può mutare in multirischio nelle soluzioni seguenti:

  • Linea Standard CAT, estendibile, dunque, alle avversità catastrofali ossia: Alluvione, siccità e Gelo – Brina;
  • Linea standard Gold applicabile al verificarsi delle sole avversità catastrofali e di frequenza ad esclusione, dunque, delle accessorie.

Per informazioni:

VH Italia

https://www.vereinigte-hagel.net/it/start/

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Cambiamento climatico, come difendere la viticoltura - Ultima modifica: 2020-04-24T10:43:20+02:00 da Claudia Notari

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