Il prossimo 10 luglio è previsto "l'affondamento" in mare di una partita di bottiglie oggetto del primo studio scientifico al mondo sull’evoluzione dell’affinamento sottomarino del vino. Protagonista in terra e in mare la Sicilia, con la start up innovativa "Orygini", l'Università degli Studi di Catania e due delle cantine etnee più rappresentative: Benanti e Passopisciaro. Saranno affinate in tutto 2.000 bottiglie di Etna Doc Rosso ed Etna doc Bianco. Con loro anche un distillato, il primo gin dell’Etna, Volcano Gin (200 bottiglie).
Tante esperienze ma nessun studio scientifico
Numerosi i produttori, sia in Italia che all'estero, che hanno iniziato a ricorrere all'affinamento sottomarino delle proprie bottiglie. Esperienze-esperimenti si segnalano in Liguria, Sardegna ed Emilia Romagna, così come in Francia, Grecia, Spagna, Stati Uniti, Cile, Sudafrica e Australia. Alla base di tutto la convinzione che le profondità marine possa costituire l'ambiente ideale per l'affinamento grazie al buio, all’assenza di rumore, alla temperatura costante e alla particolare pressione.
Bottiglie a 50 metri di profondità per sei mesi
Le bottiglie saranno immerse nella zona B dell’area marina protetta Isola dei Ciclopi ad una profondità di circa 50 metri all’interno di gabbie metalliche create ad hoc. I vini matureranno per sei mesi e le analisi dei campioni marini saranno effettuate in parallelo, sui medesimi parametri, degli stessi vini sottoposti sulla terraferma al cantinamento tradizionale. L'obiettivo, dunque, è quello di fornire dati scientifici, al di là delle suggestioni e delle mode.
Analisi su 14 parametri, in parallelo la terraferma
Saranno monitorati 14 diversi parametri tra vini rossi e bianchi, analizzando la variazione nel tempo dei vini immersi e delle bottiglie gemelle in affinamento tradizionale, per comprendere ad esempio cosa conferisce in termini di gusto l’affinamento in mare, se il processo di affinamento viene accelerato o rallentato, quali sono i tempi ottimali di maturazione ed altre domande che da tempo studiosi e appassionati si pongono.
Valore già acquisito: il risparmio energetico
Un aspetto tutt'altro che marginale afferisce alla sostenibilità di questa pratica. Di sicuro, infatti, il mare favorisce il risparmio energetico perché crea un ambiente naturalmente refrigerato per le bottiglie, con un notevole risparmio energetico. Grazie alle temperature ideali e costanti dei fondali a 50 metri sotto il livello del mare, secondo uno studio di Life Cycle Engineering, si risparmierebbero circa 68 Kg di CO2 per 1000 bottiglie immerse, un dato che induce a confidare su un’accelerazione dei tempi di affinamento.