Terre di Ger, il valore della gamma

Robert Spinazzè nei vigneti resistenti di Terre di Ger a Frattina di Pravisdomini (Pn)
Robert Spinazzè e la ricchezza di un’offerta di vini da varietà Piwi che crescono in vigneti a cavallo tra Veneto e Friuli. «Il territorio conta: la svolta per i vitigni resistenti arriverà con il loro ingresso nei disciplinari delle Doc»

Aumenta l’esperienza in vigneto in cantina, cresce la qualità dei vini ottenuti da questi nuovi vitigni.

Lo ha dimostrato la 1a Rassegna dei vini Piwi organizzata dalla Fondazione Mach lo scorso dicembre, 95 etichette in gara e punteggi elevati in particolare per i vini da varietà a bacca bianca. Terre di Ger, l’azienda di Robert Spinazzè, pioniere dei vitigni resistenti a Frattina di Pravisdomini (Pn), è stata una delle aziende più premiate, centrando il podio sia nei bianchi (Arconi bianco) che nei rossi fermi (El Masut).

Differenziare l'offerta per costruire valore

Il marchio Piwi ben in vista sulle bottiglie resistenti di Terre di Ger

Da una rapida “indagine di mercato” emerge che alcune delle etichette che produce sono tra quelle più “valorizzate” nei siti di e-commerce. «Merito di un’attenta politica di marketing mix – spiega Spinazzè». Un effetto collaterale al fatto che Terre di Ger è collocata a cavallo tra due regioni come Veneto e Friuli, con politiche diverse rispetto ai vitigni resistenti autorizzati.

Varietà italiane e tedesche

«Nei vigneti in provincia di Pordenone coltiviamo solo le varietà messe a punto dall’Università di Udine, nei colli del Feltrino in Valbelluna in Veneto possiamo coltivare invece anche i vitigni resistenti sviluppati a Friburgo in Germania come Prior, Johanniter, Solaris e Souvignier gris».

Una biodiversità che si rispecchia nella profondità di gamma costituita da: Feltre bianco, blend di Riesling e varietà resistenti tedesche che nascono in Veneto; Arconi bianco ottenuto invece da Soreli e Sauvignon kretos; Limine (Soreli e Muller Thurgau); Caliere ed El Masut (blend di uve a bacca rossa resistenti), a cui oggi si affianca un nuovo metodo classico a base di Soreli e Sauvignon kretos.

Meno trattamenti, ma non zero

«I vitigni resistenti – dice - sono una risorsa se vengono impiegati per quello che veramente sono: varietà che consentono di ridurre fortemente il numero dei trattamenti fungicidi ma non di annullarli». «Una dote questa che da sola dovrebbe comunque bastare per consentire di utilizzarli anche nelle doc».

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Terre di Ger, il valore della gamma - Ultima modifica: 2022-07-19T20:55:55+02:00 da Lorenzo Tosi

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