Flavescenza dorata, serve un nuovo piano di lotta

Cantina Antinori, sede del convegno
È oggi la maggiore minaccia per il patrimonio viticolo italiano. L’appello del presidente Massimiliano Giansanti e le azioni individuate da Federico Castellucci dal convegno organizzato da Confagricoltura alla Cantina Antinori a Bargino (Fi)

La Flavescenza dorata preoccupa i produttori vitivinicoli italiani ed è necessario un intervento efficace da parte delle istituzioni per evitare che questa malattia, una delle più distruttive dei vigneti, comprometta il potenziale produttivo di intere zone viticole.

Questo l’appello lanciato da Confagricoltura da uno dei luoghi simbolo della vitivinicoltura italiana: la Cantina Antinori nel Chianti Classico.

Un’avanzata preoccupante

Massimiliano Giansanti

«Dietro il controllo della fitopatia c’è molto di più – afferma Massimiliano Giansanti,  presidente di Confagricoltura - : c’è il tema dell’economia di un territorio e c’è la questione del lavoro».

«Dobbiamo fare squadra e collaborare con tutte le istituzioni, perché la situazione è di emergenza e per questo chiediamo che vengano assegnati fondi di emergenza».

La Flavescenza dorata in questi anni ha avuto una diffusione crescente. Le aree più colpite sono Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, e anche in Toscana sono stati segnalati di recente nuovi focolai.

«I dati generano preoccupazione –aggiunge Christian Marchesini, vicepresidente della FNP Vino di Confagricoltura, nonchè presidente del Consorzio della Valpolicella –. A questo punto è importante una risposta efficace della politica».

I relatori del convegno presso Antinori (foto Confagricoltura)

La risposta delle istituzioni

Luca De Carlo, presidente della Commissione Industria, Attività produttive, Agricoltura del Senato, afferma che il governo è conscio dell’importanza del tema. «La fitopatia – aggiunge – è difficile da contrastare senza fitofarmaci e per affrontare la questione sono fondamentali l’innovazione e le Tea».

«Il tema – sostiene Mirco Carloni, presidente della Commissione Agricoltura della Camera - è stato uno dei primi argomenti in discussione in Commissione: siamo e staremo vigili. Siamo consapevoli che le risorse ad oggi disponibili sono esigue e che occorre che lo Stato investa di più per il contrasto alla fitopatia».

Stefano Vaccari

La ricerca è sul pezzo

«Informazione, ma anche formazione e un ruolo proattivo del viticoltore sono elementi vitali per la gestione della malattia».

Lo ribadiscono Elisa Angelini del CREA, Claudio Ioratti e Mario Pezzotti della Fondazione Edmund Mach, che hanno ripercorso la diffusione e l’andamento della Flavescenza dorata e illustrato le linee di ricerca in corso. L’aumento dell’incidenza della fitopatia ha molteplici cause, fra cui la ridotta disponibilità di fitofarmaci, i cambiamenti climatici, la difficoltà a contenere l’insetto vettore e la presenza di superfici vitate incolte che di fatto fungono da serbatoi di infezione.

Inasprire le sanzioni per chi non estirpa

Federico Castellucci

«Il decreto di lotta obbligatoria alla Flavescenza dorata è del 2000 –evidenzia il direttore generale del CREA, Stefano Vaccari – Occorre cambiare qualcosa; ad esempio, il regime sanzionatorio che evidentemente va inasprito per far rispettare le regole».

È necessario un coordinamento tra i vari sistemi, regionali e nazionale, con il supporto dei consorzi di tutela, ma è soprattutto necessario avere risorse – aggiunge Federico Castellucci, presidente della FNP Vino di Confagricoltura -».

«Per rafforzare – conclude Castellucci - la strategia di contrasto alla Flavescenza dorata (vedi in calce le azioni individuate da Castellucci) sono necessari fondi appropriati e commisurati alla gravità della situazione, in grado non solo di finanziare la sostituzione delle viti estirpate, ma anche e soprattutto di coprire il potenziamento di una serie di azioni coordinate di lotta alla fitopatia».


Le azioni da favorire e/o potenziare per rendere
più efficace il contrasto alla flavescenza dorata

  1. Sensibilizzare i viticoltori attraverso una corretta e capillare informazione e stimolarli ad un ruolo attivo di controllo, senza deroghe all’estirpazione.

I funzionari dei Servizi Fitosanitari Regionali (SFR) e i ricercatori degli Enti di ricerca sono molto attivi in questo campo e molto preparati ma ciò che viene fatto evidentemente non basta. Occorre moltiplicare gli sforzi per arrivare ancora più capillarmente ai viticoltori e formarli costantemente.

Anche le organizzazioni sono pronte a fare la propria parte per sensibilizzare il viticoltore ad essere parte attiva non solo nella estirpazione immediata di ogni pianta con sintomi sospetti ma anche con le segnalazioni e il monitoraggio.

Non bisogna lasciare solo il viticoltore!  Occorre uno staff di supporto al problema composto dal SFR ma anche dai consorzi di tutela che potrebbero aiutare nelle segnalazioni di viti infette. Se del caso potrebbe essere utile affidare al personale dei consorzi poteri di pubblico ufficiale, circoscritto all’intercettazione della malattia in vigna e all’imposizione dell’obbligo di estirpo, vista anche il sottodimensionamento del personale dei SFR. 

  1. Incoraggiare un’azione uniforme e coordinata di contrasto

E’ necessario attuare su tutto il territorio nazionale un’azione di contrasto e di lotta obbligatoria uniforme e coordinata fra i vari Servizi Fitosanitari Regionali. Il tavolo di coordinamento tecnico in capo al MASAF- Servizio Fitosanitario Nazionale è un segnale positivo che va sostenuto e incoraggiato.

Occorre però fare un passo in più, invitiamo il Ministro a indire un tavolo di lavoro che si prenda carico, oltre che tecnicamente anche politicamente, di rafforzare la strategia di contrasto. Un tavolo partecipato dalle rappresentanze dei servizi fitosanitari locali e nazionale, dalle Regioni e dai rappresentanti dei viticoltori che possa lavorare ad un Piano Straordinario di lotta alla FD.

  1. Prevenire l’attacco di Flavescenza dorata con una efficace gestione dell’insetto vettore ed un adeguato monitoraggio delle superfici vitate.

Lo abbiamo visto nelle relazioni precedenti: gestire il vettore è fondamentale! Le popolazioni di scafoideo sono aumentate negli anni complice anche il cambiamento climatico che ha avuto effetto direttamene anche sul numero di generazioni infettive, raddoppiandole in un anno, e la minore disposizione di molecole attive.

Il monitoraggio del ciclo vitale dell’insetto è di aiuto. La strategia di difesa, come suggeriscono molti SFR, deve cominciare per tempo puntando a colpire le forme giovanili dell’insetto vettore che sono più sensibili ai trattamenti. Monitorare anche lo stadio vitale aiuta a prevenire.

Le tecniche allo studio per contrastare il vettore sono varie dalle molecole attive  alla confusione vibrazionale ma bisogna sostenere la ricerca e trovare soluzioni anche economicamente applicabili.

Sappiamo che il Governo si sta impegnando per consentire in determinate aree l’uso di alcune molecole attualmente non consentite come il Clorpirifos Metile. Tali molecole però possono dare problemi di residui nel prodotto finale con ostacoli all’esportazione in alcuni paesi come gli USA.

Consentire l’uso di alcune molecole in determinate aree potrebbe essere di interesse per i vivaisti che non hanno problemi di residui.

  1. Finanziare, focalizzare e coordinare la ricerca, lavorando anche su editing genetico.

Dalla ricerca arriva la speranza di una strategia più efficace di contrasto ma occorre opportunamente incrementare i fondi esclusivi per la ricerca su Flavescenza dorata.

La ricerca va coordinata affidando temi specifici a singoli centri di ricerca. E’ apprezzabile una ricerca accademica ma anche con risvolti pratici direttamente applicabili. L’editing genetico è una soluzione possibile, lo abbiamo visto nelle relazioni, ma occorre incentivare la ricerca,  e svincolarla  da norme che bloccano finanche la sperimentazione.

È da incoraggiare la condivisione dei dati e delle informazioni per una migliore sinergia non solo a livello nazionale ma anche a livello comunitario ed internazionale.

  1. Attenzione al materiale di moltiplicazione di vite.

Il settore vivaistico ha un ruolo strategico nella lotta alla flavescenza dorata.  Un materiale di moltiplicazione sano è basilare.  In alcuni casi sono state impiantate barbatelle rivelatesi sintomatiche al primo anno di impianto, specialmente nei primi mesi della stagione vegetativa. In questo caso l’infezione è avvenuta in vivaio ma i sintomi non erano evidenti prima della vendita, per cui il vivaista non ha potuto accorgersi della malattia.

Occorre responsabilizzare i vivaisti per effettuare i trattamenti termici sulle barbatelle e soprattutto occorre sostenere con adeguati fondi la creazione di campi gemmai per avere materiale di moltiplicazione esente da Flavescenza dorata.  Per incentivare alcuni processi potrebbe essere di aiuto per impianti finanziati da OCM dare priorità per uso di barbatelle termo trattate.


Incrementare i fondi per il sostegno ai viticoltori,
per la lotta alla fitopatia e per la ricerca

La Flavescenza dorata è una tra le malattie della vite più gravi e distruttive. Per rafforzare la strategia di contrasto alla Flavescenza dorata sono necessari fondi appropriati e commisurati alla gravità della situazione.

Il fondo inserito nella legge di bilancio 2023 con una dotazione di 1,5 milioni per il 2023 e di 2 milioni di euro a partire dal 2024 è una prima risposta positiva ma marginale rispetto alle esigenze espresse. Con risorse così esigue si rischia di invalidare l’efficacia del provvedimento e di disperdere i fondi in tanti rivoli che portano poco effetto.

I fondi, inoltre, dovrebbero essere indirizzati non solo a finanziare la sostituzione delle viti estirpate ma anche e soprattutto a  coprire il potenziamento di una  serie di azioni coordinate di lotta alla fitopatia.

E’ necessario con urgenza la predisposizione di un “Piano straordinario di azione per il contrasto alla diffusione della Flavescenza dorata” che potenzi la strategia e preveda lo stanziamento di un fondo specifico che finanzi le aziende oltre che per i reimpianti anche per il mancato reddito, che supporti il potenziamento delle attività di monitoraggio e che sostenga la ricerca scientifica.

Flavescenza dorata, serve un nuovo piano di lotta - Ultima modifica: 2023-03-30T14:35:10+02:00 da Lorenzo Tosi

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