UniCredit per il vino italiano

Gli eventi organizzati da UniCredit per favorire l'internazionalizzazione delle PMI italiane del settore vitivinicolo prevedono incontri business to business con buyer stranieri. Nella foto, uno di questi incontri in occasione di "100 Imprese-WinEast" (Treviso, giugno 2011), evento UniCredit focalizzato sui mercati di Russia e Polonia. Una Banca che, pur collocando il 65% della propria attività all'estero, nasce ˗ e soprattutto cresce ˗ sul territorio italiano. O, forse sarebbe meglio dire, "nei territori italiani". Attraverso i processi di aggregazione di altre banche fortemente radicate a livello locale, UniCredit ha assunto un ruolo di leader nel Nord Est e nel Nord Ovest del nostro Paese. Ma, come sottolinea Romano Artoni, Deputy Regional Manager Nord Est, "la presenza di UniCredit è molto forte anche in Emilia Romagna, Lazio e Sicilia". Legame col territorio significa, ovviamente, interazione diretta con gli attori delle principali filiere produttive. Prova ne sia che in UniCredit esistono organi consultivi, i Consigli di Territorio, che hanno lo scopo di consolidare il rapporto della banca con le comunità locali. E che la filiera vitivinicola sia tra quelle cui UniCredit riserva un'attenzione particolare è testimoniato dal fatto che a presiedere il Consiglio Territoriale del NordEst vi sia Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola.

Potenzialità da esprimere

"Nonostante il periodo di profonda trasformazione, non certo esente da forti tensioni, che l'intera economia italiana sperimenta da alcuni anni, il settore vitivinicolo nazionale - afferma ancora Romano Artoni - è tra quelli che tutt'ora generano occupazione, grazie alla crescita costante della qualità del prodotto, a fatturati interessanti e all'incrementata propensione sia agli investimenti sia all'export. Il vino italiano continua ad essere sinonimo di eccellenza del Made in Italy e la sua immagine nel mondo è innegabile, anche se sul fronte della promozione e del marketing ci sono spazi per fare di più". Ci spiega meglio? "Penso ad esempio all'enoturismo, un'attività collaterale a quella produttiva in grado di muovere un intero territorio, coinvolgendo siti d'arte, bellezze naturali, strutture ricettive, tour operator... ma che richiede coesione e cooperazione tra diverse filiere locali. In questo senso l'Italia ha fatto passi importanti ma potrebbe certamente migliorarsi, prendendo esempio (ahimè!) da altri Paesi, nelle cui regioni a forte vocazione vitivinicola l'enoturista trova percorsi perfettamente organizzati, cantine attrezzate per l'accoglienza e una ricettività efficiente e capillare. Questo accade ad esempio in Francia, dove l'enoturismo è trainante per l'intero settore. Portare turisti stranieri in Italia, nelle zone in cui si produce vino di qualità, far sì che essi lo apprezzino, lo ricordino e lo associno a un territorio che li ha accolti in modo ineccepibile, può essere una spinta importante all'internazionalizzazione e all'export per le PMI italiane del settore vitivinicolo, con grande beneficio proprio per i territori". Già, perché anche su questo fronte i margini di crescita sono ancora ampi. "Sì, in UniCredit siamo certi del fatto che offrire un'assistenza di qualità ai produttori che intendano approcciare l'export, o che già esportano ma vogliano sbarcare in nuovi mercati, sia una carta vincente. D'altronde una Banca come la nostra, che ha filiali in tutti i Paesi che attualmente si configurano come mercati consolidati o emergenti per il vino italiano, è per sua stessa natura vocata a questo tipo di attività a supporto del settore vitivinicolo".

Unicredit per l'internazionalizzazione della filiera vitivinicola italiana

Romano Artoni, Deputy Regional Manager Nord Est di UniCredit.
Romano Artoni, Deputy Regional Manager Nord Est di UniCredit.
Più in dettaglio, cosa offre UniCredit ai produttori italiani che puntano all'export? "Non solo forme di credito ad hoc ma anche una serie di servizi, che vanno dalla formazione all'assistenza in loco, nei Paesi di destinazione del prodotto, grazie al contatto diretto che le nostre filiali estere possono agevolmente stabilire con i buyer locali. Negli ultimi anni UniCredit ha organizzato in tutta Italia nove eventi dedicati, nei quali è stata data la possibilità a circa 350 PMI vitivinicole di incontrare 160 buyer provenienti da diversi Paesi in cui operiamo: in particolare Russia, Polonia e mercati del Far East come Sud Corea e Taiwan. Accompagniamo passo passo anche le piccole realtà produttive italiane nel loro processo di internazionalizzazione, cercando peraltro di far loro comprendere l'importanza dell'aggregazione, del fare rete. Una necessità non solo per affrontare al meglio i mercati esteri, ma anche per accedere più agevolmente al credito e alla concessione delle diverse forme di finanziamento previste dall'OCM vino".

Dal progetto al prodotto: UniCredit International per il Vino e UniCredit WineCredit

Nell'aprile del 2013, in occasione di Vinitaly (Veronafiere) Federico Ghizzoni, Amministratore Delegato di UniCredit, e Gabriele Piccini, Country Chairman Italy UniCredit, unitamente ai massimi esponenti di Confagricoltura, Coldiretti e Confederazione Italiana Agricoltori, hanno presentato UniCredit International per il Vino, il progetto della Banca che mette a disposizione delle PMI del settore vitivinicolo un’offerta dedicata di servizi a supporto del processo di internazionalizzazione. Nell’ambito di questo progetto, le tre Confederazioni dell’Agricoltura hanno sottoscritto un accordo con UniCredit, affiancando la Banca nel cogliere le esigenze specifiche del settore vitivinicolo e nel promuovere prodotti, servizi e iniziative volti a valorizzare il vino italiano all’estero. UniCredit International per il Vino nasce nel filone di UniCredit per l’Italia, l’iniziativa lanciata dalla Banca nel 2012 per mettere a disposizione degli imprenditori italiani una serie di iniziative di sostegno nei percorsi di investimento e innovazione. Specificatamente per il settore vitivinicolo, UniCredit ha predisposto un’offerta di prodotti dedicata, denominata offerta WineCredit, che si compone di forme di finanziamento e di altri prodotti e servizi a supporto dell’operatività delle aziende del settore. Dai finanziamenti per le attrezzature e per gli impianti dei vigneti, agli anticipi su vendite e acquisti di prodotti agroalimentari; dal supporto alle spese per la promozione all’estero, alle fidejussioni per gli anticipi dei contributi comunitari OCM vino.   [box title= "Ecosistema Nord Est, strategie di Territorio per sfide globali" color= "#c00"] Foto-box-1_portaleDecine di incontri con i principali attori del tessuto socio-economico del Nord Est; uno scouting attento per individuare nel folto tessuto di PMI locali le aziende più innovative; workshop settoriali per favorire il dialogo e il confronto tra player di successo. Sono queste le azioni messe in campo da UniCredit per la realizzazione di Ecosistema Nord Est, il Forum organizzato lo scorso 9 dicembre 2013 dalla Banca a Montecchio Maggiore (VI), presso la Fondazione Bisazza, per illustrare agli ospiti provenienti da tutto il Triveneto la roadmap per la crescita e lo sviluppo futuro del Territorio. La portata e le linee del programma di intervento elaborato dalla Banca, illustrato dal Direttore Generale Roberto Nicastro, dal Country Chairman Gabriele Piccini e dal Regional Manager Nord Est Lucio Izzi, trovano sintesi nel titolo dell’evento Ecosistema Nord Est – Le nuove traiettorie competitive e l’impegno di UniCredit: un Territorio caratterizzato da un patrimonio culturale e artistico unico e da uno spirito imprenditoriale che si ripensa per competere su scenari globali sempre più complessi. Nel corso della giornata si sono alternati sul palco imprenditori, rappresentanti del mondo accademico ed esponenti dei poli tecnologici e degli acceleratori d’impresa del Territorio (nella foto), che hanno condiviso visioni, strategie di successo messe in atto e piani d’azione futuri. Tra questi, Matteo Lunelli (Presidente Cantine Ferrari) e Gian Luca Rana (CEO Rana) per il settore Food, Tourism & Cultural Industry.[/box]   [box title= "Verso la quotazione in borsa?" color= "#c00"] "In UniCredit - afferma Romano Artoni - siamo convinti del fatto che diverse realtà produttive del settore vitivinicolo italiano siano mature per l'apertura al mercato borsistico. E siamo ovviamente pronti ad affiancarle in questa evoluzione".[/box]

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UniCredit per il vino italiano - Ultima modifica: 2014-02-03T08:43:20+01:00 da Redazione

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