Da oltre due anni i Colli Piacentini sono impegnati in una grande revisione dei disciplinari che prevede un’importante sforbiciata di denominazioni e una nuova piramide qualitativa.
Il nuovo disciplinare, dopo la raccolta delle firme di produttori e imbottigliatori, è ora sottoposto al passaggio in Regione Emilia Romagna, poi al Comitato Nazionale delle Doc, infine in Commissione Ue. Obiettivo: chiudere entro il 2024 e presentarsi al mercato con tante belle e buone nuove.
La collaborazione con la Cattolica e Slow Food
La principale novità è la futura Docg Piacenza, al vertice della piramide qualitativa disegnata dal Consorzio di Tutela dei Colli Piacentini Doc in collaborazione con l’Università Cattolica di Piacenza, per la parte agroalimentare, e dell’Università di Pollenzo (Slow Food), per la normativa giuridica. Viene dunque rivisto l’intero complesso di disciplinari dei Colli Piacentini, sforbiciando alcuni “rami secchi” e creando una piramide al cui vertice è prevista la nuova Docg Piacenza, la prima per il territorio, la terza in regione.
Una sola Doc, una sola Igt
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Al di sotto la nuova Doc Colli Piacentini, che accorperebbe le tre Doc attuali - Colli Piacentini (con 14 sottodenominazioni, di cui 4 verrebbero eliminate), Gutturnio (Superiore, Frizzante, Riserva e Classico) e il bianco Ortrugo – e al di sotto una sola Igt, la Igt Emilia (oggi sono 3). La nuova Docg avrà invece tre tipologie: Piacenza Bianco, a base di malvasia di Candia aromatica, Piacenza Passito e Piacenza Rosso, da uve barbera e croatina, le due uve che compongono il vino Gutturnio, anche Riserva; vino rosso più prodotto sul territorio che nella nuova Doc sarà presente con le tipologie Frizzante e Superiore.
Parliamo di questo “rivoluzionario” progetto per i vini del Piacentino nella video intervista al produttore Stefano Pizzamiglio, proprietario di cantina La Tosa, membro del cda del Consorzio e presidente della commissione dedicata al progetto del nuovo disciplinare.
Testo e video di Massimiliano Rella