Mondo vino: alleanze, fusioni e nuovi giganti

In Francia storico patto fra le famiglie Pinault ed Henriot; in Italia Argea dà forma ad un polo da 420 milioni di fatturato; Meregalli entra nel gruppo Advini

L'immagine di copertina di Champagne Henriot
Risiko in corso sullo scacchiere globale del vino. In Toscana si registra l'ingresso di Marchesi Frescobaldi nel Gruppo vinicolo la Tenuta Calimaia

Il comparto del vino ha registrato nelle ultime settimane, sia in Italia che all'estero, variazioni in alcuni assetti meritevoli di attenzione. Si tratta di operazioni e alleanze che vanno in direzione di rafforzamenti strategici sui principali mercati. Pinault-Henriot, Argea, Meregalli e Marchesi Frescobaldi i nomi coinvolti.

Bordeaux e Borgogna: alleanza fra specialisti

In Francia è nato un nuovo "gigante" del vino, con l'alleanza fra le famiglie Pinault ed Henriot, letta come la prima storica fusione fra specialisti del Bordeaux e del Bourgogne. A dar vita al nuovo protagonista del settore sono state Artémis Domaines, proprietà della famiglia Pinault, e Maisons & Domaines Henriot.

Banca Rotschild specialista nel vino

Con questa fusione, che ha visto il coinvolgimento della banca Rotschild, specialista in operazioni finanziarie nel settore vinicolo, si è dato vita ad un gruppo di cui la famiglia Pinault resta azionista di maggioranza e che raggruppa produzioni vitivinicole di Champagne, Bourgogne, Valle del Rodano, Médoc, California ed Oregon.

I numeri di Artémis Domaines (Pinault)

Artémis Domaines (Pinault) possiede il celebre Chateau Latour, Premier Grand Cru, e i gioielli di Borgogna rappresentati dal Clos de Tart e dal "Domaine d'Eugénie a Vosne-Romanée", ma anche il vigneto di Château Grillet nella valle del Rodano. Per il possedimento del Clos de Tart fu pagata la cifra record di 240 milioni nel 2017, per una superficie di 7,53 ettari, un livello mai raggiunto prima.

I gioielli di Maisons et Domaines Henriot

La fusione con il gruppo "familiare" Henriot, cambia la precedente politica con Artémis che si rafforza a livello di volume di produzione e di peso sul mercato dei vini. Maisons et Domaines Henriot possiede infatti il celebre Champagne Henriot, di Bouchard padre e figlio, che raggruppa un centinaio di ettari, ma anche il Domain William Fèvres a Chablis, con produzione ristretta ai livelli più alti. Numerosi i possedimenti negli Stati Uniti.

Prende forma il polo del vino italiano Argea

Nella penisola si è dato vita invece ad un nuovo polo del vino italiano: si tratta di Argea, nato sotto la regia del Fondo Clessidra e con la partecipazione di Botter e gruppo Mondodelvino. Con ricavi consolidati per circa 420 milioni di euro nel 2021 (+18%), realizzati al 95% all'estero, Argea "rappresenta oggi il più importante player privato nel settore vitivinicolo nazionale, contando circa 500 collaboratori".

A pochi giorni dall'annuncio della nuova identità, Argea ha siglato un accordo per l’acquisizione di Cantina Zaccagnini, storica e prestigiosa azienda vitivinicola abruzzese con sede a Bolognano, in provincia di Pescara.

Vino esportato in 85 Paesi, anche quelli emergenti

Argea si è presentato come "un ambasciatore del vino italiano nel mondo, esportando in 85 Paesi, con una rete commerciale distribuita sia sui mercati dove il vino italiano è da tempo apprezzato - USA, UK, Germania e Paesi scandinavi - che in aree del mondo di tradizione enologica più recente: dalla Cina, alla Corea del Sud, al Canada e molti altri". Il nuovo nome Argea serve per raccogliere in una casa unica tutti i prodotti.

Investimenti da qui al 2025 per 50 milioni di euro

Il nuovo gruppo può contare su sei siti di produzione distribuiti dalla Romagna al Piemonte al Veneto e numerose filiere provenienti anche da Friuli-Venezia Giulia, Abruzzo, Puglia e Sicilia. I suoi obiettivi di crescita sono ambiziosi, sostenuti da un piano investimenti al 2025 da circa 50 milioni di euro. Argea punta a consolidare i suoi mercati di riferimento: in particolare USA, Germania, Nord Europa e Far East.

Meregalli entra nel gruppo Advini

Meregalli Giuseppe Spa, holding del Gruppo Meregalli, è entrata nel capitale di Advini Italia Spa, la joint-venture costituita nel 2020 da La Collina dei Ciliegi e dal gruppo francese Advini SA, che cambia nome in AMC Vini Spa (Advini – Meregalli – Collina). L’aumento di capitale effettuato porta i tre soci a partecipare con quote paritarie il capitale della nuova AMC Vini.

Gruppo Meregalli, una storia lunga 5 generazioni

La storia di Gruppo Meregalli ha inizio nel 1856. Da allora l’azienda è cresciuta fino a diventare leader nella distribuzione di vini e spirits, restando nelle mani della famiglia che l’ha creata. Oggi è gestita dalla quinta generazione a cui si devono le nuove iniziative e l’apertura delle consociate del Gruppo, tra cui, l'ultima nata, è la realtà distributiva Visconti43.

Advini: 850 addetti e 270 milioni di fatturato

Con 270 milioni di euro di fatturato nel 2019 e circa 850 dipendenti di 24 nazionalità, 2.074 ettari vitati, 30 domains e chateaux in Francia, Spagna e Sud Africa, Advini è invece uno dei principali gruppi enoici in Francia specializzato nella produzione e commercializzazione del vino.

Export di vino pari al 47% del fatturato

L’export rappresenta più del 47% del fatturato. La società opera attraverso 7 unità di vendita e marketing dislocate in Canada, Usa, Regno Unito, Svezia, Sudafrica, Cina e Hong Kong. Con il Club Francais du Vin, Advini è operativa anche sul digitale multicanale con vendita on line e un concept store a Parigi.

La fotografia della "Collina dei Ciliegi"

58 ettari di cui 33 a vigneto in conversione biologica, 11 etichette suddivise in tre collezioni (Classica, Riserve e SuperValpantena) per un totale di 120.000 bottiglie prodotte e quasi 300 riconoscimenti internazionali tra concorsi e guide. È l’istantanea della Collina dei Ciliegi, che ad oggi ha investito a Erbin (Valpantena, Verona) 15 milioni di euro.

I Marchesi Frescobaldi entra in Tenuta Calimaia

In terra toscana, infine, si registra l'ingresso di Marchesi Frescobaldi nel patrimonio del Gruppo vinicolo la Tenuta Calimaia. L'azienda, di 70 ettari, si trova in località Cervognano, sulle colline tra la Val di Chiana e la Val d'Orcia, a 300 metri sul livello del mare, con i vigneti disposti a corona intorno alla cantina, con esposizioni diverse: le varietà impiantate sono Sangiovese, Merlot, Syrah.

Mondo vino: alleanze, fusioni e nuovi giganti - Ultima modifica: 2022-10-10T16:47:39+02:00 da Gilberto Santucci

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