Il Tavoliere si tinge di rosa

Luca Scapola e il CalaRosa, un Nero di Troia rosato di cui Borgo Turrito produce ogni anno 45.000-50.000 bottiglie, la metà dell’intera produzione aziendale
Borgo Turrito fa breccia dovunque con il CalaRosa. Per l’azienda vitivinicola di Borgo Incoronata (Fg) il punto di forza è aver puntato sulla versatilità del Nero di Troia, dal quale ha ottenuto anche un rosato che ha conquistato il massimo riconoscimento dell’Ais, le Quattro Viti

Il Nero di Troia, vitigno autoctono foggiano, si apprezza per l’estrema versatilità.

Di tale pregio Luca Scapola ha fatto il punto di forza dell’azienda vitivinicola Borgo Turrito che conduce nella pianura di Borgo Incoronata a pochi chilometri da Foggia, una zona che esprime una naturale e storica vocazione alla coltivazione della vite.

Il coraggio di innovare

Luca Scapola in una delle vigne di Borgo Turrito

«Un’azienda – così egli la definisce – che unisce tradizione, gioventù e innovazione. Nasce infatti dall’esperienza e dalla passione ultracentenaria di una famiglia legata dal 1890, quindi da molte generazioni, alla produzione di vino: i miei nonni possedevano vigneti ad alberello a Rocchetta Sant’Antonio, a sud-ovest del capoluogo dauno. E oggi vive nell’entusiasmo e nelle innovazioni che ho introdotto da quando, nel 2006, ho iniziato a dirigerla».

Filo rosso della tradizione vitivinicola della famiglia Scapola è sempre stato contare su uno dei vitigni più antichi e caratteristici della Puglia, il Nero di Troia, diffuso soprattutto nel Nord della Puglia.

Panoramica delle vigne di Borgo Turrito. Sullo sfondo il Parco regionale Borgo Incoronata, istituito nel 2006 come area naturale protetta

L’intensità del Nero di Troia

«Nei 15 ha di superficie aziendale, coltivati a spalliera, ben 9 ha sono destinati a Nero di Troia, gli altri 6 ha a Falanghina e Aleatico. Le uve del Nero di Troia danno vita a vini che esprimono intensità olfattive e caratteri del tutto originali. Inoltre questo vitigno è estremamente modulabile sia nella maturazione in vigna, sia nelle rese di uva per ettaro, sia, infine, nella variazione dell’estrazione dei polifenoli in cantina. Perciò mi consente di ottenere un eccellente rosato, ottimi rossi non particolarmente longevi e splendidi rossi molto longevi».

L’azienda vitivinicola Borgo Turrito, ampia 15 ettari, ha sede a Borgo Incoronata (Fg)

Il tavoliere si tinge di rosa

Poggiando sui vitigni Nero di Troia, Falanghina e Aleatico, l’azienda Borgo Turrito propone sul mercato diverse linee di vini, tutti rigorosamente Igp Puglia. «La prima – illustra Scapola – è costituita dal CalaRosa, un Nero di Troia rosato ottenuto per pressatura diretta, fermentazione in acciaio inox a 12-14 °C, affinamento in serbatoio inox per tre mesi e affinamento in bottiglia per un mese, di cui produco ogni anno 45.000-50.000 bottiglie, la metà della produzione aziendale».

«Al CalaRosa l’Associazione italiana sommelier ha appena assegnato il proprio massimo riconoscimento di qualità, le Quattro Viti, che gli dà diritto a essere inserito nella esclusiva Guida Vitae 2022 in uscita a breve. Siamo felicissimi per questo straordinario riconoscimento, uno dei più prestigiosi e difficili da conquistare, io e tutte le donne e gli uomini che lavorano nei nostri vigneti e nelle nostre cantine. Ma il CalaRosa non è nuovo a premi, nel 2016, a un anno dal suo esordio, conquistò l’Unione degli enologi francesi che lo premiò nell’ambito di “Le Mondial Du Rosè”».

Al CalaRosa l’Associazione italiana sommelier ha assegnato il massimo riconoscimento di qualità, le Quattro Viti, che gli dà diritto a essere inserito nella esclusiva Guida Vitae 2022

Un gamma completa

La seconda linea di vini di Borgo Turrito è Terra Cretosa, che comprende il bianco Falanghina (15.000 bottiglie), il rosato Aleatico (5.000 bottiglie) e il Nero di Troia, un rosso ottenuto per macerazione in serbatoio inox a 24-26 °C, affinamento in tonneau da 500 litri per sei mesi e affinamento in bottiglie per tre mesi (20.000 bottiglie).

Le altre linee sono:

  • Dodiciventuno, rosso Nero di Troia dedicato a Federico II di Svevia che nel 1221 fece il suo ingresso in Capitanata e ottenuto per macerazione in serbatoi inox a 24-26 °C, affinamento in barrique da 225 litri per 12 mesi e affinamento in bottiglia per tre mesi (10.000 bottiglie);
  • infine Lingue di Terra, rosso Nero di Troia dal carattere estremamente longevo, con espressività massima fino a 10 anni, prodotto solo in annate eccezionali, per circa 1.500 bottiglie, da accurata selezione a mano delle migliori uve, con macerazione in serbatoi inox a 24-26 °C per 15 giorni circa, affinamento in barrique nuove da 225 litri per 18 mesi e affinamento in bottiglia per almeno due anni.

Sostenibilità di rigore

Luca Scapola in una delle vigne di Borgo Turrito

La qualità dei vini di Borgo Turrito poggia non solo sulla bontà dei vitigni adottati ma anche sull’applicazione rigorosa dei metodi base dell’agricoltura sostenibile, sottolinea Scapola. «L’azienda sorge al confine col Parco regionale Bosco Incoronata, ampio oltre 1.000 ettari e istituito nel 2006 come area naturale protetta, e ha voluto mutuarne i principi di sostenibilità. La pianura a sud di Foggia, poco ventilata, non si presta alla pratica della agricoltura biologica».

«Perciò abbiamo sviluppato una viticoltura a metà strada fra quella biologica e quella convenzionale, i cui cardini sono: la riduzione dell’impiego di concimi di sintesi, a vantaggio del letame maturo, di ammendanti vegetali quali scarti di potatura, vinacce e fecce e del sovescio di favino, per aumentare il contenuto di sostanza organica nel terreno; l’impiego di agrofarmaci sono per i trattamenti fitosanitari strettamente necessari; il ricorso alle erpicature in sostituzione del diserbo chimico. Inoltre completiamo la sostenibilità aziendale con un impianto fotovoltaico da 5 kW, che a breve verrà ampliato a 35 kW, montato sul tetto della cantina e all’utilizzo di materia prima proveniente da foreste certificate FSC per le etichette e i cartoni e di materiali riciclati per altre esigenze aziendali».

Con questo eccellente bagaglio qualitativo Borgo Turrito non ha difficoltà a far apprezzare i propri vini sui mercati locali e internazionali. «La domanda – informa Scapola – proviene dalla provincia di Foggia, in particolare dal Gargano, che soprattutto nel periodo estivo è meta di turisti italiani e stranieri, dal resto della Puglia e, molto, dall’estero, dove spazia dal Canada agli Stati uniti, dalla Germania e diversi Paesi africani. Tutti i vini sono richiesti, ma in particolare il CalaRosa, non a caso in cima alla nostra offerta, un rosato che, caratterizzato da intense sensazioni floreali di rosa e fruttate di visciole, con note agrumate, piacevolmente morbido e ben bilanciato da una spiccata sapidità e freschezza acida, fa breccia dovunque».

Il Tavoliere si tinge di rosa - Ultima modifica: 2021-11-30T20:41:23+01:00 da Lorenzo Tosi

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