Le etichette comunicano sempre di più… digitalmente

Dopo le informazioni ambientali, nutrizionali e l’elenco degli ingredienti, si fa spazio la nuova frontiera di trasferimento delle indicazioni di etichettatura, comprese quelle volontarie, mediante app, link, QR-code

La formula off-label consente di superare lo spazio fisico dell’etichetta e di stabilire una nuova forma di connessione con i consumatori e – considerando la possibilità di modificare e integrare le informazioni off-label limitando la stampa di ulteriori bobine di etichette – di ridurre i costi. Inoltre, almeno potenzialmente, è possibile, mediante app, link e QR-code, trasferire, accanto alle indicazioni obbligatorie, anche informazioni facoltative e libere per posizionare i requisiti dei vini e le caratteristiche dei territori viticoli e dei processi di produzione.

I precedenti off-label

Sono due gli spazi di lavoro che hanno sostanzialmente anticipato il dibattito tra i decisori politici e gli operatori vitivinicoli, tanto più che l’apertura della modalità off-label ha riguardato indicazioni – alternative all’inserimento di tali informazioni nell’etichetta fisica – obbligatorie: da un lato, le indicazioni finalizzate a facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi, così come quelle utili all’identificazione e alla classificazione della natura dei materiali di imballaggio (ad esempio, GL71 per la bottiglia verde, ALU40 per la capsula, FOR51 per il sughero). Dall’altra parte, le informazioni, obbligatorie dall’8 dicembre 2023, relative all’elenco degli ingredienti e alle indicazioni nutrizionali che è possibile comunicare mediante strumenti digitali off-label.

Come gestire la coesistenza delle informazioni

È facile immaginare un grande interesse rispetto all’utilizzo delle funzionalità digitali, ma occorre tenere conto della necessità di garantire (come peraltro avviene in caso di etichettatura on-label) un’adeguata coesistenza tra le indicazioni obbligatorie, facoltative e libere considerando che le prime, specifica il Reg. (UE) 2021/2117, non devono figurare insieme alle informazioni inserite a fini commerciali o di marketing.

Quando un’informazione può essere considerata marketing?

La comunicazione C/2023/1190 della Commissione precisa che le informazioni obbligatorie devono essere presentate in un ambiente neutrale per garantire che l’attenzione del consumatore non sia condizionata da informazioni di carattere commerciale, sia in modo diretto (ad esempio attraverso promozioni, indicazione dei punti vendita, eccetera) sia indiretto (cioè mediante immagini, indicazioni o altre strategie commerciali in grado di condizionare il comportamento di acquisto). Una cautela che comunque non esclude la possibilità di condividere mediante lo strumento digitale le informazioni non obbligatorie, con particolare riferimento a quelle cosiddette libere, che comunque devono essere veritiere e documentabili, che fanno riferimento alla realtà aziendale, al territorio viticolo, le varietà di uva, le caratteristiche dei vigneti e i metodi di raccolta, i processi di produzione che caratterizzano il prodotto, così come i requisiti associati all’applicazione di schemi volontari. La stessa comunicazione della Commissione europea riconosce tali informazioni supplementari – che infatti possono essere apposte anche sull’etichetta fisica – precisando che non devono indurre in errore il consumatore e, come accennato, non possono occupare lo spazio disponibile per le informazioni obbligatorie.

Interfaccia user-friendly

Un sistema di trasferimento di informazioni che pertanto deve essere necessariamente accompagnato da un cambiamento da parte del consumatore rispetto alle modalità di consultazione e di lettura. In effetti la comunicazione della Commissione europea – ma la stessa cautela è stata indicata dal Consorzio nazionale imballaggi (Conai) rispetto alle indicazioni ambientali – precisa che il link che rimanda alle informazioni elettroniche deve figurare direttamente sull’imballaggio o sull’etichetta, in un punto ben evidente in modo da essere facilmente visibile e chiaramente leggibile e deve inoltre consentire un accesso facile e diretto alle informazioni, in modo comparabile alla presenza delle indicazioni direttamente sull’imballaggio o sull’etichetta fisica.

Articolo tratto da VVQ 5/2024

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Le etichette comunicano sempre di più… digitalmente - Ultima modifica: 2024-07-08T15:41:03+02:00 da Paola Pagani

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