Nell'acceso dibattito sul rapporto "Vino e Salute" l'Assoenologi è pronta a farsi capofila di un movimento mondiale che "contrasterà con ogni mezzo chi vuole demonizzare il mondo dell’enologia ed equiparare il vino alle sigarette in termini di pericolosità per la salute umana".
Lo ribadisce il presidente Riccardo Cotarella, rinnovando l'impegno degli enologi italiani per promuovere l'eccellenza italiana del vino con la raccomandazione di bere con moderazione, stando sempre attenti alla qualità del prodotto nel bicchiere.
Vino uguale sigarette? Una follia!
Cotarella ne ha scritto nell'editoriale di apertura dell'ultimo numero del periodo dell'associazione. "Ci mancava soltanto l’Organizzazione mondiale della sanità a sostenere l’assoluta follia che vuole equiparare il vino alle sigarette in termini di pericolosità per la salute umana. Una falsità totale che rischia di mettere davvero in ginocchio il mondo del vino e un pezzo determinante dell’economia italiana in maniera irreversibile", esordisce Riccardo Cotarella.
Cotarella: da OMS un'indicazione molto pericolosa
Il presidente di Assoenologi rifiuta in modo netto l'accostamento di un calice di buon vino al tabacco e il tentativo di metterli sullo stesso piano di nocività? "Sono trascorsi alcuni giorni da quando l’Oms ha adottato a Tel Aviv, in Israele, il documento “European framework for action on alcohol” - rincara Cotarella - e vi assicuro che non trovo un nesso logico a quella che, per il momento, viene data “solo” come una indicazione – molto pericolosa – che la stessa Organizzazione mondiale della sanità rilascerà ai propri Stati membri.
Opposizione dura di Assoenologi in tutte le sedi
Per Cotarella si tratta di "qualcosa di semplicemente incomprensibile che va combattuto con tutte le energie a nostra disposizione". Da qui l'annuncio: "Ci opporremo in tutte le opportune sedi, dimostrando scientificamente quanto da sempre viene asserito da luminari della medicina ufficiale e che cioè bere dei buoni vini in maniera moderata e consapevole fa bene alla nostra salute. Una verità scientifica che a più riprese siamo stati costretti a ribadire e dimostrare con documentazione alla mano, non ultimo alcuni mesi fa, quando fu l’Unione europea a sferrare un duro attacco al vino, agitando sempre lo spauracchio della salute".
Ormai è chiaro che c'è una "manina" dietro gli attacchi
Forte del prestigio riconosciuto a livello mondiale, Riccardo Cotarella non le manda a dire. "Oramai è chiaro il tentativo di mettere sotto attacco una delle più straordinarie eccellenze del gusto quale è il vino e vista la rapidità con cui vengono adottate scelte e documenti, mi viene da pensare che ci sia una manina, ancora invisibile, che stia disegnando una precisa strategia contro produttori, enologi e tutti gli attori del mondo del vino".
Il nuovo Governo italiano prenda subito posizione
Per Assoenologi la reazione deve essere ferma e decisa a tutti i livelli, a iniziare da quelli istituzionali. "Dal nuovo governo - si legge nell'editoriale - ci attendiamo una netta presa di posizione che vada, chiaramente e senza mezze misure, a rigettare il documento siglato a Tel Aviv, rispondendo in maniera inequivocabile che quell’indicazione, l’Italia non la prenderà in considerazione né ora e né mai. Un concetto che deve essere ribadito non solo all’Oms, ma anche all’Unione europea, che ciclicamente tenta la spallata a favore di bevande che tutto sono tranne che vino ed è qui che la manina ha, immagino, i suoi interessi".
A rischio milioni di posti di lavoro in tutto il mondo
Non è una questione culturale, corporativa o di bandiera ma anche economica. "Serve opporsi - sottolinea Cotarella - anche per salvare l’occupazione di non so quante migliaia, forse milioni di lavoratori impegnati nella viticoltura. Questo, visto anche il tempo di crisi che stiamo vivendo, non ce lo possiamo permettere e non lasceremo che accada.
In questa battaglia, ovviamente, ci auguriamo di poter contare anche sull’appoggio dei cugini francesi e di tutte le altre nazioni a vocazione enologica. Per questo, abbiamo già avviato dei contatti internazionali per un’azione congiunta".