«Riaprite l’Italia e ci penseranno i vitivinicoltori a far ripartire l’economia»

Matteo Ascheri, presidente del Consorzio di tutela del Barolo e del Barbaresco Docg
L’ottimismo di Matteo Ascheri, presidente del Consorzio di tutela del Barolo e del Barbaresco Docg giustificato dai successi di una denominazione che sta ricalibrando gli obiettivi a breve termine attraverso il potenziamento delle vendite online e la valutazione di eventuali obiettivi di contenimento per la prossima vendemmia. Ma che non intende cambiare di una virgola gli obiettivi di lungo periodo

«Il mondo del vino ha solo bisogno che l’emergenza sanitaria globale finisca e si torni alla normalità».

«L’augurio migliore è che la gente possa riappropriarsi della libertà che aveva prima, di conseguenza gli imprenditori sapranno come far ripartire il proprio business».

Un messaggio di forte ottimismo quello lanciato da Matteo Ascheri, il presidente del Consorzio di tutela del Barolo e del Barbaresco Docg, che fa leva sulla capacità degli imprenditori italiani del vino di tenere alta la bandiera e le energie più positive del made in Italy, che hanno fatto di questo comparto uno dei settori di punta del sistema Italia.

Due filiere di valore

Una sferzata in attesa della ripartenza che arriva dalle Langhe, terra del Barolo e del Barbaresco, tra i rossi più blasonati al mondo. Due filiere di gran valore economico.
Nella denominazione del Barolo:

  • 350 cantine,
  • 184 ettari
  • 14,5 milioni di bottiglie,
  • l’80% esportate.

Nei Comuni del Barbaresco:

  • 130 cantine,
  • 775 ettari,
  • 4,5 milioni di bottiglie,
  • il 75% esportate.

Come gestire la prossima vendemmia

Presidente, come sta rispondendo il consorzio alle conseguenze dell'emergenza

Matteo Ascheri

coronavirus?

I nostri uffici sono operativi nel rispetto delle norme di sicurezza dei dipendenti. L’attività di questi giorni è strettamente legata alla consulenza nei confronti delle cantine associate con focus specifici per l’interpretazione dei vari decreti che si sono susseguiti finora, oltre alla normale routine. Naturalmente stiamo seguendo l’evolversi della situazione e abbiamo allo studio ipotesi d’intervento soprattutto in relazione alla vendemmia.

È chiaro che andranno valutate con gli organi collegiali in modo da discuterle e deliberarle. Al momento non è nemmeno facile riunire questi organi per avviare un confronto.

Segnali positivi dal mercato interno

Le esportazioni continuano? Vi siete organizzati con il commercio elettronico? 


Le esportazioni dei vini in buona parte proseguono, ma parliamo di ordini nella maggior parte dei casi ricevuti prima della crisi. Registriamo anche un potenziamento dei servizi di e-commerce, visto e considerato che il vino rientra nella categoria di merci che possono circolare.

Molte aziende si sono attrezzate, ma consideri che il vino ha una circolazione limitata dalle norme (accise e legislazioni locali) in quasi tutti i Paesi esteri. In italia ci sono indubbiamente segnali positivi per questo tipo di vendita.

Rimodulare le campagne di promozione

Pensa che andranno cambiate strategie e obiettivi legati all’export? 


Al momento è prematuro ipotizzare strategie in tal senso. Probabilmente cambieranno molte cose a livello globale. Nell’immediato ci auguriamo che la tempesta passi in fretta e solo dopo si potranno fare le corrette valutazioni.

Adesso occorre gestire l’emergenza, poi bisognerà valutare le conseguenze per ripartire nel miglior modo possibile. Nel lungo periodo obiettivi e strategie non devono essere cambiati in base a un problema contingente, seppur grave come questo, ma nel breve periodo sicuramente si.

Siete favorevoli a una rimodulazione delle destinazioni dei programmi di promozione delle misure Ocm vino?
Ovviamente siamo favorevoli alla rimodulazione dei fondi Ocm. A oggi sono saltate tutte le attività promozionali delle cantine come viaggi all’estero, tasting, fiere, eventi e non sappiamo come andrà a finire. Pertanto ben venga la possibilità di poter ricorrere a una gestione che possa garantire quanta più flessibilità possibile, rispetto ai programmi presentati.

 La sfida di tornare in Cina a inizio 2021

La Cosa bolle in pentola per la ripartenza? 


Nell’immediato stiamo creando un servizio di e-learning collegato alla Barolo & Barbaresco Academy per quanto riguarda una comunicazione da remoto vista l’impossibilità di viaggiare. Per il futuro, visto l’ottimo risultato ottenuto negli Usa, abbiamo in programma la realizzazione dell’evento Barolo&Barbaresco World Opening 2021 che si terrà in Cina, a Shanghai.

Il nodo della carenza di manodopera

Siamo in primavera e la campagna non si può fermare. Pensa che avrete carenza di manodopera in vista della prossima vendemmia? 


Per il momento, grazie anche all’andamento stagionale, la situazione nei vigneti è sotto controllo. È terminata la legatura dei tralci, così come la trinciatura e si stanno impiantando i nuovi vigneti.

La situazione potrebbe diventare critica con il prosieguo della stagione, a maggio-giugno, laddove la gestione del vigneto richiederà un maggior apporto di manodopera. Sarà importante capire come gestire i flussi degli stagionali stranieri che allo stato attuale non trovano corrispondenza rispetto a quanto previsto dal decreto.

Imbottigliamenti al minimo

Come si sono organizzate le cantine in questo periodo per la logistica, l’imbottigliamento, lo stoccaggio? Gli imbottigliamenti dove possibile e in qualche misura sono rimandati?

L’attività di cantina prosegue con una certa regolarità anche se in maniera ridotta. Le cantine stanno pianificando gli imbottigliamenti con particolare attenzione alla prossima vendemmia e alla conseguente necessità di dover gestire eventuali stoccaggi dettati dal rallentamento delle vendite.

«Cura Italia va bene, ma solo per la fase d’emergenza»

Cosa pensa delle misure fin qui adottate dal decreto Cura Italia. Sono utili e in che misura per le cantine di Barolo e Barbaresco?

Tutte le misure previste dal decreto sono a loro modo utili anche se riferite al solo mese di marzo pertanto andranno potenziate e prolungate! Va evidenziato però che ci troviamo di fronte a una situazione mai fronteggiata prima d’ora e la sola gestione nazionale dell’emergenza non sarà sufficiente. Dovranno essere messe in campo risorse molto più sostanziose e non parlo solo per il nostro settore.

Cassa integrazione straordinaria fino a 1 solo dipendente? Quanti ne faranno ricorso? 


Provvedimento giusto! Difficile fare una stima di quanti potranno usufruire della misura, dipende anche dal perdurare della crisi.

Probabilmente le cantine con un solo dipendente non ricorreranno nell’immediato a questa soluzione privilegiando prima l’utilizzo di ferie e permessi maturati a salvaguardia anche dell’intero stipendio. Mentre le cantine con un numero maggiore di dipendenti, utilizzeranno, se non lo stanno già facendo, lo strumento.

Sospensione di rate di mutui e prestiti fino a settembre?

Anche su questo aspetto sono d’accordo.

Si parla anche di distillazione per produrre prodotti igienizzanti.
A Barolo e Barbaresco, terra di grandi vini che sfidano il tempo, sembra una misura del tutto inutile … 

Ovviamente vini come Barolo e Barbaresco che migliorano con l’invecchiamento non potranno trovare beneficio dal provvedimento e ne saranno esclusi. Anche se la distillazione di per sé potrebbe risolvere il problema degli stoccaggi per altre denominazioni, specialmente in un momento dove la richiesta di alcool per la produzione di prodotti igienizzanti è molto alta.

Comunque non c’è solo la distillazione come opzione, ma anche altre misure sulle quali, come avevo accennato prima, stiamo discutendo, compatibilmente al periodo...

Il Castello di Barolo tra i vigneti colorati d'autunno.
«Riaprite l’Italia e ci penseranno i vitivinicoltori a far ripartire l’economia» - Ultima modifica: 2020-04-05T14:41:28+02:00 da Lorenzo Tosi

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