Eurostat ha diffuso un'analisi sull'andamento della superficie vitata nell'Unione Europea dalla quale risulta che l'estensione dei vigneti nel suo insieme è rimasta pressochè stabile a livello continentale (-1,1%) ma si è invece verificata "una forte riduzione del numero di aziende viticole, una perdita di 257mila aziende, pari al 10,3%". Un aggiornamento utile rispetto alle fotografie scattate con indagini precedenti.
L'Italia perde 78mila aziende vitivinicole in 5 anni
L'ufficio statistico dell'Ue registra che tra il 2015 e il 2020 sono avvenute "forti riduzioni del numero di aziende viticole in alcuni Stati membri, in particolare in Portogallo (una perdita di 98mila aziende), in Italia (perdita di 78mila aziende) e in Spagna (perdita di 34mila aziende). La maggior parte delle perdite è riferita ai piccoli appezzamenti di vigneti con 226mila aziende in meno rispetto al 2015 nella classe dimensionale con meno di 1 ettaro di superficie vitata.
La Spagna ha più vigneti, la Romania più aziende
Sulla base dell'indagine Eurostat, nel 2020 erano presenti 2,2 milioni di aziende viticole nell'Ue che coltivavano 3,2 milioni di ettari. La Spagna, la più vasta area vinicola dell'Unione, insieme a Francia e Italia rappresentano i tre quarti (74,9%) della superficie vitata europea e circa i due quinti (38,7%) delle aziende viticole. La Romania ha il numero più alto di aziende viticole, 0,8 milioni di aziende, pari al 37,9% del totale Ue nel 2020.
Oltre l'80% delle uve è utilizzata per DOC e IGT
Dal report Eurostat risulta che la grande maggioranza (82,4%) dei vigneti dell'Unione è dedicata alla produzione di uve per vini di qualità, intesi sia come etichette a denominazione di origine protetta (2,1 milioni di ettari, pari al 65,3% dei vigneti), sia i a indicazione geografica protetta (0,5 milioni di ettari, pari al 17,1%).
Unione Italiana Vini: nel 2022 vigneti in crescita
La fotografia Eurostat risulta però già in parte superata. Secondo l’Osservatorio del Vino di Unione Italiana Vini, infatti, il vigneto italiano è tornato ad una superficie vitata pari ai valori della pre-riforma OCM. La crescita prevista per il 2022 segna un più 1% rispetto al 2021, fino a 680.000 ettari vitati. Le nuove autorizzazioni e reimpianti hanno annullato quasi completamente l’effetto degli estirpi che hanno visto sparire 11.800 ettari nel 2021 a fronte di 11.300 ettari reimpiantati.
Veneto, Sicilia e Puglia guidano la ripresa
Il Veneto è la regione con il più significativo processo di espansione, seguita da Sicilia e Puglia: tutte e tre contano insieme il 42% dell’incremento, "ma interessanti movimenti espansivi - riferisce l'AdnKronos - sono visibili ovunque a testimonianza che la spinta di sviluppo non riguarda più solo le regioni del nord. Ferma la Lombardia così come il vigneto mondiale, stabile al 2017 con 7,3 milioni di ettari". Il rallentamento sarebbe dovuto alla minor crescita degli ettari vitati in Cina e al nuovo sistema di autorizzazioni europee all’impianto.