Il riconoscimento "Città Europea del Vino 2024", che a rotazione premia le migliori realtà produttrici di un territorio, è stato assegnato a 20 Comuni del Piemonte che per tutto il prossimo anno saranno uniti sotto un'unica sigla e un programma condiviso di iniziative.
Sugli scudi il Gran Monferrato di Acqui, Casale e Ovada e l’Alto Piemonte di Gattinara e Ghemme, la cui candidatura è stata valutata come la migliore dalla Recevin, la Rete europea delle Città del Vino.
Le tre capitali del Monferrato e altri 17 Comuni
Potranno fregiarsi del titolo le tre capitali del Monferrato alessandrino e 17 centri di Novarese, Vercellese, Biellese, Vico in Alto Piemonte.
Nello specifico si tratta di Acqui Terme, Barengo, Boca, Bogogno, Borgomanero, Briona, Brusnengo, Casale Monferrato, Fara Novarese, Gattinara, Ghemme, Grignasco, Maggiora, Mezzomerico, Ovada, Romagnano Sesia, Sizzano, Suno, Vigliano Biellese e Villa del Bosco.
L'alto Piemonte succede al Duoro in Portogallo
Il passaggio del testimone dall'area del Duoro in Portogallo è stato annunciato dopo l'esame di tre candidature pervenute all'Associazione Nazionale Città del Vino: Montepulciano (Siena), San Clemente (Rimini) e appunto la cordata delle città piemontesi.
Montepulciano città italiana del vino 2024?
Anche il progetto presentato da Montepulciano era molto ben articolato, tanto che nell'ultima riunione del direttivo dell'associazione guidata dal presidente Angelo Radica si è anche ipotizzato che possa ricevere direttamente il titolo di "Città italiana del vino 2024".
Grande occasione di promozione in Europa
"Il riconoscimento - ha dichiarato l'assessore al Turismo e Commercio del Piemonte, Vittoria Poggio - attesta il primato piemontese in un settore che attira migliaia di turisti e investitori. E' un sigillo sulla qualità del prodotto e sulla capacità di promuoverlo".
"Grazie a questo titolo - gli ha fatto eco l'assessore all'agricoltura, Marco Protopapa - ci sarà una grande occasione di promozione in Europa per tutto il territorio legato ai vini di qualità certificati.
Un posto al sole tra le grandi aree vitivinicole
Diventare "Città Europea del Vino" consentirà alle colline piemontesi di guadagnarsi per lunghi mesi un posto al sole tra le più prestigiose aree vitivinicole continentali e porterà sui territori eventi promozionali, strategie di marketing, studi universitari e collaborazioni internazionali coinvolgendo Consorzi di tutela, Camere di commercio, enti locali, aziende, università, con ricadute economiche e turistiche.
Ecco i vini pronti per il palcoscenico europeo
A livello di vini, il palcoscenico sarà per i grandi Nebbioli dell'Alto Piemonte, Ghemme e Gattinara, per i bianchi dell'Ovadese e Gavi, per i rossi dell'Acquese e Casalese, Grignolino e Dolcetto.
Un successo legato al lavoro di rete
Per il sindaco di Casale Federico Riboldi questa è "una vittoria del Gran Monferrato, la prima internazionale, che consolida il ruolo centrale nella strutturazione di ampie reti di collaborazione istituzionale e territoriale".
Anche per l'assessore regionale all'ambiente, Matteo Marnati, il riconoscimento è "la dimostrazione che il buon lavoro di squadra paga, permettendo al Piemonte di affermarsi nel panorama enologico europeo".
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