Operazione in codice "Kattivo".
Ma il bullismo o la guerra Russia-Ucraina non c'entrano nulla. Si tratta di un acronimo che sta per "Kit per la modifica di Atomizzatori in grado di eseguire il Trattamento con Tecnologie Innovative a dose Variabile Ottimizzata" .
Leggi i risultati preliminari qui:
Il kit che trasforma gli atomizzatori in irroratori a rateo variabile
Un kit universale
La missione prevedeva lo sviluppo di un kit tecnologico che, applicato agli atomizzatori tradizionalmente usati in viticoltura, permetta di eseguire i trattamenti fitosanitari in maniera “variabile” in funzione del volume della chioma da trattare, riducendo così il rilascio di sostanze inquinanti nell’ambiente e sprechi di risorse (acqua, carburante). Si tratta di un progetto, della durata di quasi tre anni, realizzato in Toscana da un Gruppo Operativo a valere sui fondi del PSR, che nei giorni scorsi ha presentato i risultati dell'innovazione proposta.
Il sensore a ultrasuoni
Un convegno, svoltosi nei giorni scorsi a Firenze, è servito a fare il punto sulla ricerca nata da un partenariato tra due importanti aziende agricole toscane, enti di ricerca e organizzazioni impegnate nella formazione e nella consulenza: Tenute Ruffino, Società agricola San Felice, l’agenzia formativa di Confagricoltura Toscana Erata, il Crea e il Dipartimento di Scienze e Tecnologie agrarie dell’Università di Firenze. Si è parlato di come abbattere gli sprechi in vigna, curare le viti con meno fitofarmaci, risparmiare acqua e creare nuova occupazione nel settore dell'agricoltura di precisione, ambito in continua espansione anche nella campagna toscana.
Il cuore dell'innovazione sta in sensori ed ultrasuoni di ultima generazione che misurano il volume e la densità della chioma della vite. Queste informazioni vengono trasmesse, attraverso un software, agli ugelli a portate differenti che regolano così la potenza e la dose della miscela in base alla dimensione della pianta.
Risparmio notevole
“Sono stati messi a punto degli atomizzatori capaci di ridurre le dosi di fitofarmaci irrorate nelle vigne – ha spiegato Paolo Carnevali, agronomo della società milanese Ager, esperto in viticoltura di precisione e consulente per il progetto - Si passa dagli atomizzatori normali a quelli rateo-variabili, attraverso un kit di aggiornamento: dalla ricerca che è stata condotta abbiamo visto che i kit funzionano come quelli tradizionali ma con un risparmio di volume di prodotto irrorato intorno al 30% con i relativi risparmi economici e ambientali e la stessa copertura dalle malattie".
Non sostituire, ma adattare
Chi ha macchinari non recenti, potrà comunque installare il kit di aggiornamento? “Il nostro obiettivo è questo - risponde Carnevali. Non occorre sostituire la macchina, si può adattarla attraverso il kit”.
“Il progetto cerca di trovare delle soluzioni di adeguamento delle macchine attualmente in uso nelle aziende agricole - ha sottolineato Marco Vieri, professore ordinario di ingegneria agraria dell'Università di Firenze. Questo permetterà un risparmio di acqua e di risorse di prodotti chimici, che al momento non sono così compatibili con il green deal”.
“L'obiettivo è ridurre l'impegno dei fitofarmaci e l'impatto ambientale - ha ribadito anche Paolo Storchi, dirigente di ricerca del Crea. Il lavoro serve a ottenere dei sistemi in grado di misurare lo spessore delle piante, come la densità delle foglie. Con la viticoltura di precisione possiamo realizzare l'intervento dove e quando necessario e nella dose adeguata”.
Il kit è stato testato nelle due diverse model farm toscane, situate in ambienti collinari con condizioni orografiche di pendenza differenti, su due tipologie di atomizzatori differenti.