I vini della Valle d’Aosta nel loro piccolo si consorziano

Appena 500 ettari nell'intera regione, tutti di piccola e piccolissima dimensione, ma si punta sulla storia, sulla qualità e sui turisti

La piccola Valle d'Aosta da tempo non è più una "cenerentola" nel mondo del vino italiano. Ora si è dotata anche di un Consorzio regionale, il Consorzio Vini Valle d'Aosta appunto, nel quale si riconoscono 42 aziende che rappresentano il 90% del territorio viti-vinicolo regionale. Obiettivo: promuovere e tutelare i vini DOC valdostani, partendo dalla riforma del disciplinare di produzione. A guidare il neonato Consorzio è stato nominato Stefano Di Francesco, affiancato dal vice presidente André Gerbore. "È un passo storico - ha detto Di Francesco - che ci permetterà di essere protagonisti all'interno della denominazione Doc Valle D'Aosta e di sederci ai tavoli istituzionali che contano". Tra i primi appuntamenti per presentare il consorzio al pubblico ci sono l'imminente Vinitaly di Verona (10-13 aprile) e l'altrettanto vicino Vinum Alba (24 aprile).

Appena 500 ettari composti da tantissimi microvigneti

La viticoltura in Valle d’Aosta conta circa 500 ettari, di cui oltre 300 destinati alla produzione di vini a denominazione di origine, il tutto per una produzione che sfioraa i 2 milioni di bottiglie certificate. A caratterizzare il settore è, non potrebbe essere diversamente, la frammentazione della superficie coltivata in appezzamenti di superficie molto modesta. "In media - si legge in una nota della Regione - una parcella misura 400 metri quadrati ed un viticoltore conferitore di una cantina cooperativa coltiva mediamente 4.000 metri, quindi meno di mezzo ettaro".

Una storia millenaria rifiorita nella seconda metà del secolo scorso

La viticoltura affonda qui le sue radici nell'età del bronzo, come testimonia il ritrovamento di vinaccioli nell’area archeologica di Saint-Martin-de-Corléans ad Aosta, ma ha vissuto fasi altalenanti, con la ripresa del settore enologico negli anni '50 del secolo scorso. Negli ultimi trent’anni i vini valdostani hanno avuto una notevole crescita qualitativa, testimoniata dai numerosi riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale. Circa il 70 % della produzione viene consumata localmente, grazie alla presenza di una fiorente attività turistica che porta in Valle d’Aosta, ogni anno, oltre tre milioni di visitatori. Una quota compresa tra il 10% e il 20% è destinata alla vendita nelle altre regioni italiane, mentre la quota restante è destinata all’esportazione.

I vini della Valle d’Aosta nel loro piccolo si consorziano - Ultima modifica: 2022-04-04T12:34:43+02:00 da Gilberto Santucci

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