C’è un significativo ritorno alla terra da parte delle nuove generazioni, sia come ricambio in aziende già strutturate, con le nuove leve che prendono in mano la cantina, che come nuovi ingressi nel mondo della produzione – il grande salto – da parte di conferitori e viticoltori, interessati finalmente a fare il vino
Un progetto triennale che punta su biodiversità e sostenibilità
Ne parliamo con Clementina Balter, presidente del Consorzio dei Vignaioli del Trentino, in questa video intervista a cura di Massimiliano Rella.
“Il Consorzio è parte di Fivi, la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, e in quanto associati stiamo portando avanti un innovativo progetto per il monitoraggio del vigneto attraverso una App, il Fivi for Future. E’ un progetto triennale – dichiara la Balter – che ha come obiettivo quello di alimentare la biodiversità e di ridurre il più possibile i trattamenti in vigna”.
Una vigna in cui permangono anche sesti di allevamento tradizionali e una cura particolare verso i vitigni autoctoni, dalla Nosiola al Teroldego fino al Marzemino, di cui i vignaioli sono appassionati custodi.
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