Cinquanta cantine aperte nel cuore verde d’Italia

    La manifestazione compie trent'anni e riparte, il 28 e 29 maggio, all'insegna della sicurezza

    Giovanni Dubini, presidente Movimento Turismo del Vino Umbria
    Un'edizione speciale, per la ricorrenza che coincide praticamente con la nascita stessa dell'enoturismo in Italia ma anche perchè segna la fine dell'emergenza sanitaria e il ritorno in presenza

    Visite alle cantine e ai vigneti, degustazioni guidate e banchi di assaggio, pranzi e cene col vignaiolo e anche la possibilità di un tour in elicottero per ammirare dall’alto il panorama viti-vinicolo del cuore verde d'Italia. E' il biglietto da visita del trentennale di "Cantine Aperte in Umbria", in programma il 28 e 29 maggio con una cinquantina di aziende e strutture rivolte. Un'edizione speciale, per la ricorrenza che coincide praticamente con la nascita stessa dell'enoturismo in Italia ma anche perchè segna la fine dell'emergenza sanitaria e il ritorno in presenza.

    Ritorno dopo due anni, partecipazione su prenotazione

    “Finalmente, dopo due anni, siamo tornati a organizzare momenti di incontro e approfondimento dedicati al vino con maggiore serenità sia per gli ospiti, che potranno godere come in passato dell’accoglienza nelle cantine, sia per i produttori, ai quali è mancato il poter raccontare il proprio lavoro, il proprio vino, mostrare dove e come nasce", spiega il neo presidente Movimento Turismo del Vino Umbria, Giovanni Dubini. "Per garantire serenità - continua Dubini - abbiamo ritenuto opportuno procedere con una diversa organizzazione e, in particolare, fare in modo che si possa partecipare su prenotazione”.

    Consumo consapevole e responsabilità sociale

    Cantine Aperte sarà l’occasione per riflettere su alcune tematiche di attualità per il settore, tra cui il bere consapevole, la sostenibilità e la solidarietà. MTV Umbria punta da anni sulla diffusione di una vera cultura del vino attraverso approfondimenti che favoriscano un approccio più attento al bere. Non a caso, in collaborazione con l'Unione Italiana Vini, il Movimento è membro dell’associazione Wine in Moderation, programma lanciato nel 2008 a livello europeo per dare prova di responsabilità sociale. Bandito inoltre l’uso di plastiche e favorite le pratiche di riciclo e riuso in cantina e a casa. Confermata infine, anche per il 2022, la partnership con l'Associazione Italiana Ricerca contro il Cancro Umbria, a cui sono devoluti i fondi della vendita del calice di Cantine Aperte, a favore della ricerca scientifica.

    Vigneti aperti e Calici di Stelle

    Dopo Cantine Aperte, la possibilità di visitare le cantine dell’Umbria e di assaporare le eccellenze del territorio regionale proseguirà con Vigneti Aperti. Per tutta l’estate, nei weekend, saranno organizzate iniziative alla scoperta del vino umbro e dei suoi luoghi di produzione. Un’opportunità per arricchire la vacanza in Umbria. Confermati anche tutti gli altri appuntamenti firmati Movimento Turismo del Vino. Dal 20 luglio al 19 agosto via agli appuntamenti di Calici di Stelle, in collaborazione con le Città del Vino; quindi, nei mesi di settembre e ottobre, spazio alla raccolta dell’uva con Cantine Aperte in Vendemmia. A seguire, dal 5 al 13 novembre, saranno le Cantine Aperte a San Martino a ospitare gli enoturisti appassionati di vino Novello, per chiudere poi con Cantine Aperte a Natale, a dicembre.

    Turismo esperienziale non solo per enoappassionati

    "In questi trenta anni di Cantine aperte sono cambiate tante cose", commenta il presidente Giovanni Dubini. "Adesso visitare una cantina è un arricchimento culturale e sensoriale, un’esperienza da vivere fino in fondo anche per chi non ha una grande passione per il vino. L’enoturismo è in continua crescita, in Umbria ha potenzialità enormi: riuscire a creare una sinergia con soggetti pubblici e privati che ruotano nel settore dell’accoglienza, può costituire una carta da giocare per lo sviluppo economico dell’intera regione”.

    Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano

    Oggigiorno il turista abbina alla passione per il vino, la volontà di conoscere luoghi e persone, approfondendone storia e tradizioni. Sebbene la scoperta e la degustazione delle produzioni vinicole locali rimanga centrale, non è più l’unico elemento ricercato nel viaggio. Il valore culturale che il vino possiede, rappresentato da un mix unico tra prodotto, terroir e persone, affascina ed attrae sempre più. Questa è la tendenza che emerge dal “Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2021”, a cura di Roberta Garibaldi, secondo cui i turisti italiani ritengono la visita alle cantine un’opportunità di arricchimento culturale (63%, +6% rispetto al 2019) e un’opportunità per entrare in contatto con l’identità, le tradizioni e la cultura – anche enologica – del luogo che stanno visitando (59%, +7%).

    La dimensione culturale ma anche quella del benessere

    La scelta, secondo il Rapporto della Garibaldi, non ricade solo sulle aziende più rinomate, ma si allarga andando ad includere le piccole realtà familiari – con il 57% degli Italiani che vorrebbero visitarle, in incremento rispetto a due anni prima (+7%) – così come le dimore storiche. Queste aziende di produzione, che si caratterizzano per il connubio tra storia, arte e vino, sono sempre più desiderate: chi vorrebbe recarvisi passa dal 60% del 2019 al 67% del 2021. Alla dimensione culturale si aggiunge, inoltre, quella del benessere, grazie all’amenità dei luoghi e alla dimensione salutare che il vino e, in generale, il cibo stanno assumendo sempre più. Sono il 58% i turisti italiani a cui piacerebbe trovare in cantina opportunità – quali corsi, workshop, trattamenti – per rigenerarsi, riprogrammare le proprie abitudini e adottare uno stile di vita più sano; il 51% vorrebbe poter fruire di attività di benessere (massaggi, idromassaggi e SPA) nei vigneti.

    Cinquanta cantine aperte nel cuore verde d’Italia - Ultima modifica: 2022-05-13T22:37:56+02:00 da Gilberto Santucci

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