Ripristinare la biodiversità in un paesaggio di monocoltura spinta come quello della Champagne. Una sfida raccolta da Maison Ruinart, uno dei nomi più nobili e più antichi, produttore esclusivo di champagne dal 1729 e oggi di proprietà del colosso LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton SA.
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Una partnership per contrastare gli effetti del climate change
Per dimostrarlo Frédéric Dufour, Presidente di Maison Ruinart, sta puntando su un progetto inedito di "forestazione dei vigneti", ovvero l’impianto senza sosta di alberi e siepi tra le vigne. Un’iniziativa intrapresa assieme a Reforest'action, onlus internazionale specializzata in questo tipo di azioni.
Foreste, siepi e isole verdi
Il progetto riguarda tutti i 40 ettari dell'azienda. Entro il 2022 Ruinart pianterà circa 40.000 alberi e arbusti, ripartiti in 4,4 km di siepi e 800 mq di isole verdi, più una foresta di 2,5 ettari, con 11.000 alberi. Un progetto che presenta notevoli difficoltà tecniche, per evitare un’eccessiva competizione idrica e sulla disponibilità di luce sui vigneti, oltre ad eventuali ostacoli al passaggio delle macchine agricole.
Il sacrificio dell'1% del vigneto
Per condurre a termine il progetto Ruinart prevede l'estirpazione dell'1% delle vigne, ma i benefici attesi ripagano le perdite. Oltre a migliorare il calcolo dell'impronta di carbonio aziendale, il microclima creato dalla forestazione potrebbe creare un “effetto tampone” in grado di contrastare l’effetto delle sempre più frequenti gelate e ondate di calore. La biodiversità vegetale potrebbe anche fare da innesco per quella animale, con la presenza di rapaci e insetti utili in grado di contrastare i danni di lepri, roditori e insetti nocivi.