La Cantina Mezzacorona passa da un record storico all’altro ogni anno. La presentazione del bilancio a Mezzocorona (Tn) lunedì 16 dicembre registra infatti:
- il record per il valore del conferimento dei soci che per la vendemmia del 2018 hanno incassato 65 milioni di euro,
- resa ad ettaro in costante aumento e che con questo bilancio sfiora i 20 mila euro ad ettaro,
- un utile netto pari a 3 milioni e 150 mila euro, con un aumento dal 2011 dell’86%,
- un patrimonio netto che supera i 100 milioni di euro che mette la società nella posizione di chi sarebbe pronto a nuovi investimenti qualora si presentassero buone occasioni per il gruppo.
Il traino dell’export
Come anticipato dalla presentazione del bilancio di Nosio, le vendite vanno molto bene oltre l’80% va all’estero con gli Stati Uniti che complice anche un cambio favorevole assorbono molto bene, ma anche la Germania nonostante il calo dei consumi tiene grazie ai prodotti ad alta sostenibilità ambientale che la cantina è in grado di assicurare, e che i tedeschi considerano molto. E le conseguenze della Brexit? Per Mezzacorona i problemi sono limitati per due motivi: primo perché l’export in quel paese non raggiunge il 5% del totale e secondo perché esportiamo solo prodotti di alta gamma sui quali anche un eventuale dazio inciderà solo marginalmente sul prezzo.
Sono questi i numeri record del bilancio consolidato al 31 luglio ’19 e presentati all’assemblea degli oltre 1500 soci, dal presidente Luca Rigotti, dal direttore generale Francesco Giovannini e dal direttore di Nosio Stefano Fambri, ed approvati all’unanimità.
Numeri al galoppo
Il fatturato del Gruppo ha avuto una lieve contrazione passando da 188.213.975 euro a 186.636.598, dovuto ai prezzi inferiori delle mele in quanto il gruppo gestisce anche un ramo mele che nel 2018-19 sono incappate in un’annata di eccessi di produzione a livello europeo, mentre la resa dell’uva ha continuato a crescere. Certo, se confrontiamo il 2011 e il 2019 l’aumento del fatturato consolidato è stato superiore al 25,60%. Il prezzo medio anche se non è molto indicativo, ha affermato il direttore, in quanto dipende poi di che varietà d’uva si parla si è attestato sui 120 euro a quintale, ma quello che più conta è la resa ad ettaro che come detto è di circa 20.000 euro.
L’utile lordo è in continua ascesa ed ha superato i 4.707 milioni di euro con un aumento dal 2011 del 46,60%. Nel medesimo periodo l’esposizione finanziaria del gruppo è scesa da oltre 154 milioni a poco più di 102 milioni con un calo di 52,4 milioni. Il risultato è quello che l’indebitamento dovuto agli enormi investimenti fatti negli anni, ora si è ridotto al 42% del fatturato.
Fan del sistema SQNPI
La sostenibilità? È questo un tema che vede Mezzacorona antesignana ed i risultati si vedono, ad esempio la certificazione secondo il sistema SQNPI che certifica non solo la produzione ma anche i vini, sistema di qualità nazionale per la produzione integrata del quale si fregia tutta la produzione della cantina è molto apprezzato all’estero.
Ora c’è grande attesa per l’entrata in vigore della nuova politica green (green deal) introdotta dalla Commissione europea, ma su questo tema il presidente Rigotti ha un osservatorio previlegiato in quanto è coordinatore nazionale di tutto il sistemo cooperativo vitivinicolo italiano che rappresenta oltre il 50% della produzione italiana e in quella veste siede negli organismi europei di settore. Certo è che il Trentino sul tema della sostenibilità è all’avanguardia in Italia sottolinea Rigotti. Ma attenzione la nostra preoccupazione costante è quella che la sostenibilità ambientale e sociale non siano in contrasto con quella economia in quanto questa è fondamentale per assicurare un adeguato reddito ai nostri soci. Affrontato in assemblea anche il tema delle varietà resistenti sulle quali ha affermato Giovannini abbiamo grande attenzione, ma dobbiamo stare attenti che queste nuove varietà abbiano un’adeguata sostenibilità commerciale.