Unione italiana vini (Uiv) è contraria alla distrazione – in favore della distillazione di crisi – di fondi già impegnati per la promozione e gli investimenti. Così Uiv, al termine del tavolo convocato oggi dal ministero dell’Agricoltura per esaminare la situazione di mercato sulle possibili misure di intervento volte a fronteggiare la crisi del settore vitivinicolo.
Pur riconoscendo – e avendo ampiamente previsto – il particolare momento di difficoltà per il settore, Uiv ritiene che la misura tampone non possa penalizzare il settore drenando fondi strategici per la sua crescita. Qualora si rendesse necessaria in alcune aree del Paese, la misura della distillazione dovrebbe invece poter contare su fondi regionali stanziati ad hoc.
Giacenze a 60 milioni di ettolitri
In ogni caso, aggiunge Uiv, la distillazione risolve solo temporaneamente crepe strutturali già evidenziate sul sistema. L’associazione ha evidenziato come sarebbe opportuno approfittare del tavolo per affrontare con occhio critico dinamiche, come la sovrapproduzione, che generano distorsioni anche in termini di remunerazione della filiera. Secondo l’Osservatorio di Unione italiana vini, il dato di marzo sulle giacenze (60 milioni di ettolitri) è il più alto dell’ultimo quinquennio e rappresenta il 5,1% in più (+8,6% per le Dop) rispetto al pari periodo dello scorso anno. In Italia nell’ultimo triennio gli stock in cantina sono aumentati dell’11% a fronte di produzioni stabili sul periodo; se il trend rimane attuale, complici le vendite in calo, si rischia di arrivare alla prossima vendemmia con il maggior carico di giacenze degli ultimi 20 anni.