Acido pelargonico come erbicida, il “sì” dell’Efsa

L'acido pelargonico deriva dalla demolizione delll'acido oleico dei emi di brassicacee, girasole e cardo
Sulla base delle conclusioni dell'Efsa, la Commissione dovrebbe ora procedere ad autorizzarne il rinnovo dell’uso come sostanza a basso rischio

Arriva il via libera dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare - Efsa, all’utilizzo dell’acido pelargonico. Sulla base delle conclusioni dell'Efsa, Commissione dovrebbe ora procedere ad autorizzarne il rinnovo dell’uso come sostanza a basso rischio.

Questo in virtù del fatto ce questa sostanza non danneggia i microrganismi del suolo e gli organismi acquatici nelle condizioni normali di utilizzo, non presenta effetti negativi per l'operatore, per l’ambiente e l’acqua, essendo rapidamente biodegradabile, né interferisce con la biodiversità. Non ha effetti residuali, per cui non agisce sulla germinazione dei semi presenti nel terreno.

L’utilizzo di molecole vegetali biologicamente attive associate a nutrienti naturali e prodotti “bio-based” per la gestione delle malerbe possono rivoluzionare il modo di combattere le avversità delle colture e la fertilizzazione in agricoltura.

Acido pelargonico come erbicida, il “sì” dell’Efsa - Ultima modifica: 2025-05-17T23:05:18+02:00 da Redazione

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