In un mondo in continua evoluzione, nel quale sono sempre più radicate le filosofie del recupero e della sostenibilità, adeguarsi al cambiamento e migliorare è essenziale alla sopravvivenza delle aziende sul mercato.
Fomet SpA, azienda italiana specializzata nella produzione di fertilizzanti organici, ha particolarmente a cuore queste tematiche e si muove verso un utilizzo consapevole delle risorse dimostrandolo con azioni concrete. L’azienda, infatti, non è nuova nella pratica del riutilizzo: da diversi anni Fomet SpA sta investendo nella ricerca di nuove matrici da utilizzare nei propri fertilizzanti, favorendo in particolare materiali di scarto e sottoprodotti provenienti da filiere agroalimentari controllate e che abbiano il potenziale per essere utili all’arricchimento dei suoli sempre più impoveriti dalle politiche agricole aggressive degli ultimi decenni.
Il materiale storicamente valorizzato da Fomet è lo stallatico, fornito da allevamenti avicoli selezionati della zona. Gli allevatori, durante il ciclo di crescita dei pulcini, avviano periodicamente processi di pulizia della lettiera, ricca in deiezioni e quindi di elementi organici utili al benessere dei nostri suoli, che Fomet raccoglie e utilizza come materie prime trasformandole in preziose risorse per il terreno.
Economia circolare e rigenerativa
Ma questa è la storia. Fomet, consapevole del proprio passato, è proiettata verso il futuro e investe nella ricerca di matrici alternative, che abbraccino i principi dell’economia circolare e rigenerativa.
Questa pratica, non solo contribuisce a ridurre i rifiuti, ma promuove anche una cultura aziendale orientata alla sostenibilità: ne è la prova il recente ottenimento della certificazione “Re-made in Italy” per l’ammendante Fertilespresso, il quale ha ottenuto la certificazione con la classe più alta A+ poiché contenente il 100% di scarti vegetali derivanti dalla filiera alimentare relativa alla produzione di caffè.
Fertilizzanti Fomet
I prodotti Fomet “tornano” al terreno per fertilizzare le colture e soprattutto migliorare la struttura chimico-fisica del terreno, revitalizzandolo e rendendo più biodisponibili i macro, meso e micro elementi naturalmente presenti nel suolo.
Nei terreni adibiti alla coltura della vite, ad esempio, la dotazione dei terreni è spesso ricca in potassio, elemento cruciale per la crescita delle uve, ma spesso poco mobile all’interno della soluzione suolo. Utilizzare prodotti come Fertilespresso, Fertildung e Ecoferro 250 plus permette la variazione del pH del terreno rendendo quindi il potassio più scambiabile e quindi assorbibile dalla vite.
Questo è un modello virtuoso di come l’innovazione e la ricerca, si fondano in modo sinergico con un know-how che viene affinato da oltre 50 anni.