Allarme tra i viticoltori dei Colli Euganei per le sorti del Serprino che rischia di perdere la sua identità a causa di un Decreto Ministeriale, in fase di approvazione.
La perdita dell’identificazione del termine “Serprino” come biotipo locale del vitigno Glera determinerebbe a possibilità di produrre ovunque in Italia uno spumante generico usando questa definizione.
L'intervento "difensivo" dell'assessore Caner
«Qualsiasi decreto che metta in discussione l’identità e la riconoscibilità di un prodotto che caratterizza la produzione dei nostri territori non potrà che vederci contrari».
Lo afferma l’assessore del Veneto all’agricoltura e al turismo, Federico Caner, in
riferimento all’ipotesi di una pericolosa deregolamentazione e generalizzazione della produzione e commercializzazione del Serprino, vino simbolo dei Colli Euganei, penalizzando pesantemente i numerosi produttori della zona.
Biotipo di Glera
«Abbiamo difeso e continueremo a difendere sempre i nostri prodotti tipici – prosegue l’assessore – e il Serprino, biotipo del vitigno Glera, è uno di questi, forte di una coltivazione storica che appartiene da sempre alla terra Euganea. La tutela dell’identità e della qualità delle nostre produzioni agroalimentari sono da sempre la stella polare nelle politiche condotte della Regione Veneto».
Come per il Pinot Grigio
«Sappiamo che è in corso di predisposizione il testo del decreto che dovrà passare attraverso la valutazione tecnica e politica delle Regioni – conclude Caner –. Ed è in quella sede che vigileremo su tutti gli accordi affinché non si verifichino passi falsi, né per il Serprino né per altri prodotti veneti. Tutto questo in accordo con i Consorzi di tutela delle Doc, le Denominazione di Origine Controllata, il cui ruolo di salvaguardia è essenziale. Lo abbiamo già fatto con quello della Doc delle Venezie, il quale ha chiesto che il nome Pinot Grigio non sia utilizzato per gli spumanti generici, lo faremo anche in stretta collaborazione con il Consorzio dei Colli Euganei per il Serprino».