Produrre del buon vino è un’arte e una sfida costante. Per farlo bisogna avere uve di qualità ma non sempre la natura ci aiuta. Ogni annata è diversa e può riservare sorprese anche per gli enologi più esperti.
Tannini e polisaccaridi sono strumenti capaci di eliminare le imperfezioni del vino rispettandone le caratteristiche intrinseche possono essere aggiunti pochi giorni prima dell'imbottigliamento senza bisogno di fare travasi e filtrazioni, ovvero senza perdite di vino. A seconda della loro origine, i tannini possono esaltare le caratteristiche note di frutta, legno e spezie. I tannini d’affinamento sono costituiti da due grandi famiglie di prodotti: i preparati a base di tannino d’uva, come EnartisTan FF, che possono essere usati per far risaltare le note fresche e fruttate nei vini con un sentore di legno troppo marcato, e i preparati a base di tannino di quercia, come EnartisTan DC ed EnartisTan Napa, in grado di esaltare la nota di legno nei vini da imbottigliare prima che il periodo ideale di affinamento in botte sia completato.
Sia i tannini che i polisaccaridi possono inoltre essere usati in pre-imbottigliamento per controllare la solubilizzazione dell’ossigeno, stabilizzare lo stato ossido-riduttivo e prolungare la shelf life del vino. I coadiuvanti della gamma Surlì, ad esempio, preparati a base di mannoproteine, svolgono un’importante azione antiossidante aiutando a mantenere basso il potenziale redox del vino, riducendo il contenuto in catechine e in ossigeno attivo.