In base a un’indagine di chi scrive, per il metodo Champenoise in tutto il mondo vengono adottate solo due varietà, Chardonnay e Pinot nero, vitigni precoci che male si adattano alle condizioni di coltivazione delle regioni caldo-aride. Infatti in Italia essi sono diffusi solo al nord, dove si concentra la produzione di spumanti classici. Per il metodo Charmat, veloce e che conduce a spumanti di scarsa durata, l’indagine ha rivelato che le varietà adottate in Italia sono un centinaio. Circa 25 anni fa pertanto chi scrive ebbe l’idea di produrre nuove varietà per spumanti ottenuti con il metodo Champenoise. Vennero piantate due collezioni a S. Maria della Versa (Az. Faravelli) e a Riccagioia (Ersaf) comprendenti tutte le varietà utilizziate nel mondo per la produzione di spumanti e si decise di effettuare nuovi incroci al fi ne di disporre di numerose piante derivanti da seme.
Dopo un ventennio di ricerche e selezioni successive condotte nell’Oltrepò Pavese dall’Istituto di Frutti-Viticoltura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore è stata inoltrata la documentazione genetica, ampelografica ed enologica al Ministero delle Politiche Agricole per l’omologazione di tre nuove varietà da spumanti.Si tratta di vitigni derivanti dagli incroci tra Riesling italico, Chardonnay e Pinot nero. Le tre varietà approvate recano i nomi di Celtica (bianca), Virgilio (bianca) e Pliniana(nera), come risulta dalla Gazzetta Ufficiale Italiana n° 189 del 14 agosto 2010. Costitutori genetici e titolari della proprietà intellettuale delle tre varietà sono i professori Mario Fregoni e Alberto Vercesi, mentre i tutori istituzionali sono l’Università Cattolica del Sacro Cuore, la Regione Lombardia e l’Ersaf.
I consumi degli spumanti (specie i rosé) continuano a crescere, mentre quelli dei vini tranquilli calano da molti anni. Altrettanto in forte crescita è l’esportazione degli spumanti e pertanto per le tre nuove accessioni genetiche si aprono prospettive di diffusione in tutto il mondo, per la loro maturazione tardiva e la conseguente capacità di mantenere l’acidità e gli aromi varietali.(Mario Fregoni)