Controllare bene la muffa grigia: è questo il primo passo verso vini di qualità. Può bastare infatti un 10% di grappoli colpiti per determinare pesanti deviazioni aromatiche con lo sviluppo di sentori terrosi o fungini nei vini.
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Contrastare la botrite contenendo il numero dei residui
La botrite però non è l’unica avversità fungina in grado di arrecare danni qualitativi. Nel corso del loro sviluppo i grappoli, quando si verificano le stesse condizioni di temperatura e umidità che favoriscono lo sviluppo di Botrytis cinerea (e gli stessi danni meccanici alle uve), possono essere aggrediti da numerosi altri agenti di marciume.
Aspergillus sotto la lente
Da quelli fungini appartenenti ai generi Aspergillus, Penicillium, Mucor, Rhizopus a quelli batterici, fino ai lieviti. Questi ultimi possono causare il marciume acido, mentre Aspergillus carbonarius (ma in particolari tutti gli “aspergilli neri”) è sotto la lente di ingrandimento in quanto produttore di tossine, in particolare l’Ocratossina A (OTA). Sono questi marciumi secondari ad essere responsabili di deviazioni organolettiche come lo sviluppo di aromi di curry, canfora o pelo bagnato.
Ciclicamente, sui vigneti italiani, anche per gli effetti del cambiamento climatico e la frequente esposizione a eventi meteorici estivi anche particolarmente violenti, si registrano esplosioni di queste patologie un tempo secondarie. Le strategie per contrastarle coincidono in larga parte con quelle antibotritiche. Può convenire quindi, nell’allestimento della difesa contro muffa grigia, dare precedenza a linee in grado di contrastare anche questi marciumi.
Efficacia e persistenza
Switch, l’antibotritico di Syngenta leader per impiego in Italia, è attualmente l’unico prodotto specificamente registrato anche contro i marciumi secondari.
Si tratta di un formulato ormai storico, caratterizzato da due sostanze attive a diverso meccanismo d’azione e con diversa distribuzione nella pianta, che si è dimostrato in grado di fornire risultati di alto livello costanti nel tempo, grazie anche ad un rischio di sviluppo di resistenza che Frac (Fungicide resistance action committee) valuta basso.
L’attività sinergica di cyprodinil (anilinopirimidina) e fludioxonil (fenilpirrolo) permette a Switch di ottenere risultati superiori in termini di elevata efficacia, resistenza al dilavamento, lunga persistenza d’azione.
Come contenere Ota
«Grazie all’azione sinergica di questi due principi attivi – afferma Franco Faretra dell’Università di Bari – il prodotto si è dimostrato, nelle numerose prove effettuate in Puglia e in altri comprensori viticoli, molto efficace se applicato dall’invaiatura in avanti nel limitare le infestazioni di Aspergillus carbonarius fungo micotossigeno responsabile della produzione di Ocratossina A (Ota), la cui presenza è uno dei problemi più avvertito nell’enologia di tutti ipaesi del bacino del mediterraneo».
Contenere Ota sotto i limiti massimi tollerabili definiti da Bruxelles impone, soprattutto per certe uve e soprattutto negli ambienti del Sud Italia di definire una strategia con precisi step nella gestione delle uve in vigneto e cantina. «Fludioxonil nelle nostre prove si è dimostrato in grado di ridurre mediamente del 50% il livello di contaminazione di Ota in vigneti di diversa composizione ed esposizione e questo non è poco».
La strategia contro muffe e marciumi
La strategia antibotritica messa a punto da Syngenta ricalca la classica linea con un trattamento fondamentale eseguito in pre-chiusura grappolo (prima che l’interno del grappolo non possa venire più raggiunto dal principio attivo) e un secondo intervento, dove ci sono le condizioni climatiche predisponenti, in una fase intermedia fra l’invaiatura e le 3 settimane prima della vendemmia.
Gli interventi più tardivi sono spesso giustificati proprio dall’esigenza di contrastare l’eventuale sviluppo di malattie come il marciume acido, che prende avvio nella fase di avanzata invaiatura e in pre-vendemmia.
Il tipico sintomo è la deliquescenza degli acini che porta all’emissione del succo e ad un forte odore di aceto. Sugli acini è costante la presenza del moscerino della frutta sui quali depone le uova le cui larve provvedono, nutrendosi, a lacerarli contribuendo alla diffusione alla malattia. Agenti causali della malattia sono lieviti (Candida spp., Saccharomyces uvi, Kleckera apiculata, Hanseniaspora uvarum) e batteri (Acetobacter), che non hanno la capacità di penetrare direttamente i tessuti vegetali, ma sfruttano lesioni pregresse che si creano su varietà a grappolo compatto più soggette, durante l’accrescimento, a fessurazioni e schiacciamenti naturali.
Non esistono al momento altre possibilità di controllo della malattia se non evitare, già in fase di impianto, varietà grappolo compatto.
Selettività e bassa residualità
L’utilizzo di Switch secondo corrette strategie di difesa sostenibile si dimostra così efficace nel proteggere la qualità delle uve e dei vini, è affidabile nel prevenire i fenomeni di resistenza, selettivo nei confronti dell’entomofauna utile e permette la gestione della raccolta in base alle proprie esigenze grazie alla bassa residualità, l’assenza di effetti collaterali sui mosti e l’ampia possibilità di export nel mondo.
L’identikit
La composizione di SWITCH: 37,5% Cyprodinil 25% Fludioxonil
Formulazione: Granuli Idrodisperdibili (Wg)
Registrazione: 9578 del 2.4.98
Dose d’impiego: 2 interventi 80 g/hl (0,8 kg/ha)
La strategia: 1 trattamento entro pre-chiusura grappolo e 1 trattamento all'invaiatura o in pre-raccolta. (max 2 interventi) contro Botrite e marciumi fogliari; il secondo intervento è calibrato anche contro i marciumi secondari della vite