Trattori elettrici, un lavoro per “piccoli”

Trattrici per vigneto con alimentazione elettrica
Viaggio nel mondo dei propulsori elettrici e ibridi. Una strada a quanto pare ormai segnata. Molti dei modelli oggi disponibili non superano i 100 kW di potenza e sono spesso sviluppati da start up e nuovi marchi. Ma anche i costruttori storici stanno investendo sull’elettrificazione

Nel prendere in esame il mondo dei trattori diventa ormai d’obbligo tenere in considerazione anche quelli alimentati con le cosiddette energie alternative.

Che poi tanto alternative non sono più, dal momento che i modelli alimentati con qualcosa di diverso dal gasolio sono sempre più numerosi. In queste pagine ci concentreremo dunque sui mezzi elettrici, in tutto o in parte, scoprendo che sono ormai più di una decina, molti costruiti da start-up o comunque da marchi che non appartengono alla storia novecentesca della meccanizzazione agricola.

Ma come in ogni rivoluzione, anche nel passaggio dalle energie fossili a quelle rinnovabili c’è spazio per chi abbia idee e intraprendenza. Se non altro, per mettersi in mostra ed essere poi compartecipato – e qualche volta acquisito – dai colossi del settore.

Articolo tratto da Terra e Vita 14

Specialistici e municipali

In questa rassegna un po’ sui generis ci concentriamo principalmente sulle macchine specialistiche, allargando la definizione fino a comprendervi i lavori municipali. Attività in cui, per evidenti ragioni di inquinamento atmosferico e acustico, i mezzi elettrici hanno buone carte da giocare.

A parte pochi, sporadici casi, la larga maggioranza dei trattori elettrici attualmente in produzione o in fase di test hanno una potenza inferiore ai 100 kW, una taglia abbastanza adatta a una macchina alimentata con batterie. Se l’elettrificazione delle alte potenze è ancora molto problematica, insomma, far funzionare per cinque o sei ore un piccolo trattore da frutteto-vigneto o un compatto che lavori nei parchi pubblici è fattibile e in molti casi, come vedremo, è stato fatto.

Si aggiunga poi che l’impiego di un mezzo a emissioni zero rappresenta sicuramente un importante strumento comunicativo in mercati di nicchia come la viticoltura o la frutticoltura di pregio. Ancor più quando si parla di attività in ambito urbano, in parchi pubblici, campi da golf o lungo viali alberati nel centro della città.

Articolo tratto da Terra e Vita 14

1. Monarch

Iniziamo per l’appunto da una realtà del tutto nuova, sebbene sul mercato ormai da qualche anno. Durante i quali Monarch ha già fatto parlare di sé, se non altro per essere finita nel mirino di Cnh, che due anni fa ne acquistò diverse quote, diventandone azionista. E usando il know how, come vedremo, per il suo primo trattore elettrico.

Ma restiamo sull’azienda californiana, che da poche settimane ha iniziato la produzione in serie di MK-V, uno specialistico elettrico realizzato in uno stabilimento Foxconn (azienda taiwanese del gruppo Hon Hai Technology). Si tratta di un mezzo da 40 cavalli di potenza continua con picchi (di breve durata) fino a 75 cv e un’autonomia che dovrebbe superare le 10 ore. Ma con la sostituzione rapida delle batterie, fa sapere Monarch, la macchina può lavorare 24 ore su 24. Lo fa grazie alla possibilità di guida autonoma, facilitata, in viticoltura, dalla presenza dei filari. Grazie a una sofisticata rete di sensori, è inoltre possibile far lavorare in modo coordinato fino a otto macchine. MK-V è naturalmente dotato di sollevatore (10 quintali di portata) e raccoglie montagne di dati per l’agricoltura di precisione.

2. New Holland

New Holland T4 Eletric

Gli effetti dell’ingresso di Cnh nell’azionariato di Monarch si vedono: da fine anno il gruppo dovrebbe iniziare la produzione del T4 Electric (e successivamente di un modello similare coi colori Case Ih). Un prodotto – sostiene Cnh – «che rappresenta una pietra miliare nello sviluppo del nostro piano strategico di elettrificazione».

T4 Electric ha una potenza di 120 cv massimi, con una coppia fino a 440 Nm e velocità massima di 40 km orari. L’autonomia dovrebbe avvicinarsi alle otto ore e con i sistemi di ricarica rapida è possibile ottenere una ricarica completa in un’ora. La macchina può funzionare come generatore di riserva per effettuare saldature in campo, per esempio, oltre a fornire potenza ad attrezzi elettrici. Come MK-V di Monarch, anche il T4 Electric può funzionare in autonomia e seguire un’altra macchina effettuando lo stesso lavoro. Ma l’operatore può anche assegnare un compito diverso a ogni trattore della flotta.

3. Goldoni-Keestrack

Keestrack B1e

Scommessa elettrica anche per il gruppo che ha recentemente acquisito gli stabilimenti Goldoni di Migliarina di Carpi (Mo) e che da pochi mesi, in sinergia con l’elvetica Rigitrac, ha presentato al mercato uno specialistico ad alimentazione elettrica dotato di ben cinque motori: uno per la trazione, da 3 kW, due per le Pto, uno per l’impianto idraulico da 15 kW e infine uno per la pompa di calore, da 4 kilowatt e mezzo.

Un totale di 80 kW, equivalenti a 110 cavalli. Le batterie hanno una capacità di 50 kWh e dovrebbero durare fino a 6 ore, con possibilità di ricaricarle in due ore (con ricarica rapida). Il B1e, questo il nome del modello, dovrebbe entrare in produzione entro il 2023. Sarà venduto in svizzera e Austria con i colori Rigitrac e nel resto d’Europa con il marchio Keestrack.

4. Farmtrac

Farmtrack 25G

Chi invece è già sul mercato è l’indiana Farmtrac, importata in Italia dalla Oberto di Fossano (Cn).

I suoi 25G e 25Gh (versione idrostatica) hanno una potenza comparabile a un 20-25 cavalli. Macchine piccole, dunque, ma che comunque possono fare parecchio sia in vigneto, sia e soprattutto in serra, dove i carichi di lavoro sono mediamente inferiori.

Per l’assenza di rumore ed emissioni, inoltre, i trattorini di Oberto si candidano a ogni lavoro che avvenga in spazi chiusi o affollati. Sono alimentati da batterie NMC (litio-nickel-manganese-cobalto) da 300 A, ricaricabili dalla normale presa di corrente. I motori sono dotati di cruise control e gestione regolata della potenza. Assali a cascata, con ampia luce da terra, Pto a 540 giri, sollevatore da 4,5 quintali e un distributore idraulico completano la dotazione.

5. Kubota

Kubota Lxe-261

Un trattore assai simile a quello appena descritto è il Kubota Lxe-261, che il costruttore definisce compatto elettrico e che da fine estate sarà offerto con contratto di noleggio (2-5 anni) a municipalità ed enti pubblici in genere.

Si tratta, precisa ancora il gruppo nipponico, di un mezzo adatto a sfalci, trasporti e in generale ad attività di gestione del verde, grazie alla Pto indipendente e all’impianto idraulico di cui è dotato. La potenza massima è di 19 kW, corrispondenti a 26 cv. Le batterie agli ioni di litio assicurano un’autonomia di circa 4 ore e si ricaricano in un’ora, con fast charge.

6. Agri Eve

Agri Eve Serie Evo

Dalle macchine pronte per il mercato passiamo, progressivamente, ai prototipi. Eve Consulting è una società di elettrificazione di veicoli, che ha creato un ramo – Agri Eve – specifico per l’agricoltura.

In collaborazione con Pierre, storico costruttore di trattori idrostatici piemontese, ha realizzato la serie Evo, trattore elettrico in varie versioni, con caratteristiche assai interessanti. Sono macchine idrostatiche con tre tipi di sterzo e possibilità di lavorare con conducente o in modalità teleguidata o ancora autonoma.

La produzione in serie, prevista per la primavera 2023, è slittata all’autunno, a causa della scarsa disponibilità di materiale elettronico. «È stato però un rinvio utile, in quanto ci ha permesso di mettere ulteriormente a punto le specifiche», ci spiega Massimo Galli, Ceo di Eve Consulting. «Abbiamo così deciso di passare dalle batterie al litio-polimeri alle Lsp (litio ferro fosfati), che danno maggiori garanzie in termini di prestazioni e sicurezza. Stiamo inoltre implementando la sensoristica di bordo con rilevatori di temperatura e umidità, richiesti per alcune applicazioni agri-fotovoltaiche».

I trattori serie Evo, con potenza di 55 kW, possono alloggiare fino a 100 kW/h di batterie, sufficienti ad assicurare cinque ore di funzionamento effettivo, con attrezzi impegnativi al lavoro.

7. Solis

Solis 26 Eletric

Torniamo in India con Solis, concorrente di Farmtrac che all’ultima Eima ha esposto, tramite l’importatore Fiaccadori di Tarquinia (Vt), 26 Electric, il suo prototipo di trattore elettrico, che i bene informati danno in produzione da fine anno. Si tratta anche in questo caso di un compatto, con circa 18 kW di potenza, sollevatore da 8 quintali e velocità di 21,7 km/h.

8. Antonio Carraro

Carraro eSP

Anche il noto costruttore di trattori specialistici veneto ha presentato, all’ultima Eima, un concept elettrico.

Battezzato eSP (e-Super Park) segue di un anno il Modello ibrido Srx, con motore diesel+elettrico. Esp è un elettrico puro, con potenza di 25 kW e batterie da 32 kWh, ricaricabile sia da rete elettrica, sia da colonnina di categoria 2.

Può montare attrezzi standard, ma anche ad alimentazione elettrica. Per le dimensioni e la potenza si presenta come un tipico mezzo per lavori municipali.

9. Soletrac

Natali americani ma cuore italiano per Soletrac, startup usa acquisita di recente dalla Ideanomics. Nel corso dell’anno dovrebbe iniziare la produzione del modello e70N, un 70 cv con batteria da 60 kWh, che si ricarica in circa otto ore.

«Si tratta del nuovo e innovativo modello Soletrac, dedicato alla viticoltura e in particolare a impegni gravosi», ha dichiarato Mani Iyer, Ceo di Soletrac. Non resta che da spiegare, infine, perché abbiamo parlato di cuore italiano: il powertrain è fornito dalla modenese Energica, società produttrice di moto elettriche ad alte prestazioni, anch’essa partecipata da Ideanomics. Energica produrrà inoltre per Soletrac batterie e control unit.

10. Da Fendt a John Deere passando per Carraro e Landini

e100 vario di Fendt

Raggruppiamo in un solo capitolo i produttori, e dovremmo elencarli quasi tutti in verità, che pur non avendo ancora presentato i propri prototipi stanno lavorando intensamente all’elettrificazione. È il caso di Carraro, per esempio, ma anche di John Deere, che ha promesso per il 2026 il primo trattore elettrico sotto i 100 cv, che sarà poi seguito da molti altri modelli in ogni famiglia di macchine.

È invece già in fase di test l’e100 Vario di Fendt, che tuttavia non è in senso stretto un trattore specialistico, avendo infatti dimensioni da campo aperto (deriva da un 200 Vario). Dispone di 100 kWh di batterie agli ioni di litio, che assicurano fino a 5 ore di funzionamento in condizioni reali, fornendo 50 kW di potenza (circa 70 cavalli equivalenti). Anche per questo modello la produzione in serie dovrebbe partire nel 2026. Infine, non possiamo dimenticare il Rex 4 Hybrid di Landini, novità tecnica all’ultima Eima. Non è un elettrico puro (ha un motore diesel da 55 kW in abbinamento a quello elettrico), ma anche per il gruppo Argo la strada verso la conversione sembra ormai segnata. O.R.

Trattori elettrici, un lavoro per “piccoli” - Ultima modifica: 2023-05-11T19:24:44+02:00 da Lorenzo Tosi

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