L’ingegno salva le barbatelle dai ritorni di freddo

Danni da gelo su grechetto
Torna il rischio di gelate primaverili, come salvare le barbatelle messe da poco a dimora? I risultati di un’esperienza realizzata l’anno scorso con tubo corrugato nell’Alta Valle del Tevere

Rischio gelate, stiamo per entrare nel periodo critico.

L’esperienza insegna e talvolta l’ingegno degli agricoltori è veramente sorprendente, specie quando si tratta di salvare gli impianti, soprattutto giovani.

Il repentino abbassamento termico del 2021

É quello che è successo in Alta Valle del Tevere (Città di Castello, PG) durante la notte del 6 aprile 2021 quando nella fase di germogliamento avanzato si è avuto un abbassamento termico fino a -7 °C con disseccamento pressoché totale delle barbatelle dei nuovi impianti messi a dimora poche settimane prima, ma anche delle viti utilizzate per rimpiazzare le fallanze (spesso causate da mal dell’esca ed eutipiosi, da forti clorosi ferriche o da rotture meccaniche, ecc.). Alcuni giorni prima della minima termica, prontamente annunciata dalle previsioni meteo satellitari, alcuni viticoltori dell’area in esame hanno collocato sulle giovani barbatelle appena messe a dimora porzioni di tubo corrugato in polipropilene della lunghezza di 20-25 cm e diametro pari a 10 cm, chiudendo la parte apicale con pezzi di carta arrotolata (Figura 1).

Diverse epoche di germogliamento

Nel vigneto erano presenti Merlot, Sangiovese e Grechetto, vitigni a germogliamento medio o medio-precoce, tutti in fase di post germogliamento, precisamente nelle fasi fenologiche di foglie aperte (Grechetto e Merlot) e foglie distese (Sangiovese), pertanto vulnerabili nei confronti delle minime termiche verificatesi. Ciononostante, soltanto l’1,5% delle giovani barbatelle sono risultate danneggiate/disseccate, ovvero appena 20 viti su oltre 1.200 presenti, sottolineando l’efficacia dell’intervento attuato (Figura 1).

Figura 1 - Vigneto con giovani barbatelle protette con tubo corrugato collocato poco prima della gelata primaverile del 6 aprile 2021 con minime termiche di -7 °C e vista delle barbatelle all’interno del tubo (foto eseguite il 7 aprile 2021, ovvero il giorno dopo la minima termica).

Le barbatelle protette dal tubo corrugato

La sensibilità in base alla fase fenologica

È bene sottolineare che la sensibilità nei confronti dei ritorni di freddo primaverili aumenta con l’avanzare della fase fenologica, tanto che in fase di punta verde si ha una resistenza fino a -12,2 °C, all’apertura della gemma tale soglia si abbassa a -8,9 °C, mentre nelle fasi fenologiche di prima, seconda, terza e quarta foglia distesa le temperature mortali scendono rispettivamente a -6,1, -5,6, -3,3 e -2,8 °C (Figura 2).

Figura 2 - Viti di Grechetto al 2° anno di impianto con i germogli completamente disseccati a seguito di una minima termica di -4 °C nella notte del 22 aprile 2017.

Tubo corrugato o shelters

Tecnicamente, il tubo corrugato utilizzato in questa esperienza con successo può essere sostituito con gli shelters, ovvero tubi in plastica di varia forma e colore, anche apribili per il recupero e riutilizzo, lunghi 40-50 cm e con diametro di 8-10 cm. Tali strutture, oltre a proteggere le giovani barbatelle dalle gelate primaverili, meglio se coperti nella parte alta, offrono anche altri vantaggi, quali:

  1. proteggere le giovani viti da roditori e dagli attrezzi meccanici scavallanti;
  2. favorire il palizzamento verticale dei germogli, nonchè lo sviluppo di quello principale;
  3. facilitare l’applicazione del diserbo chimico.
Figura 3 - Filari di sangiovese alla fine del 2° anno d’impianto con e senza shelters, si nota in modo chiaro le positività indicate nel punto 2).
L’ingegno salva le barbatelle dai ritorni di freddo - Ultima modifica: 2022-03-24T00:38:15+01:00 da Lorenzo Tosi

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