Grappoli appassiti in pre-raccolta? È la traspirazione baby!

Grappoli appassiti dagli eccessi termici a metà settembre, un'anomalia che si sta verificando in numerosi areali
Appassimenti di grappoli anche su piante all'apparenza non sofferenti. Un fenomeno mai visto a metà settembre ma che caratterizza estesi areali vitati. La colpa è negli eccessi termici diurni non compensati dalla rugiada notturna. Come reagire?

Cosa sta succedendo nei vigneti in questa metà di settembre 2020?

Viene spontaneo chiederselo dal momento che sono sempre più frequenti ed estesi appassimenti parziali o totali degli acini su grappoli anche di piante all’apparenza non particolarmente sofferenti di carenze idriche.

Il precedente di agosto 2012

Un fenomeno simile a quello molto grave che ricordiamo comparve nella seconda metà di agosto 2012, ma che quest’anno in modo sorprendente si sta presentando nella seconda metà di settembre, quando solitamente le ansie sono scatenate invece dalle troppe piogge, dal rigonfiamento degli acini e dai conseguenti marciumi.

Lo diciamo così senza rimpianti, giusto per dovere di memoria.

Innalzamento termico anomalo

È la traspirazione baby! Una traspirazione diurna esasperata, per l’anomalo innalzamento termico protratto fino a ben oltre il 15 settembre, e mai efficacemente compensata dall’umidità notturna. Nossignori, niente rugiada né guazza, niente di niente.

Questa è la causa di tutto, ma proviamo a focalizzare meglio certi rapporti di causa-effetto perché già sentiamo un coro di voci interpretare il fenomeno in modi variegati, ma non sempre pienamente condivisibili.

Appassimento grappoli, non è disseccamento del rachide

Il disseccamento del rachide ad esempio è molto spesso additato come causa, ma questa fisiopatia è facilmente individuabile per il fatto che in questi appassimenti le porzioni di grappolo che disseccano sono porzioni distali e distinte dal resto del grappolo che spesso resta perfettamente normale. Questo non è quello che stiamo osservando.

Appassimento grappoli, l'irrigazione non risolve

Altro mito da sfatare è un’errata irrigazione di soccorso che in questi casi è certamente vantaggiosa per la vitalità e la funzionalità fogliare, tuttavia, fatta eccezione per un migliore effetto ombreggiante sui grappoli da parte delle foglie che rimangono turgide, in questo caso l’irrigazione al suolo non risolve il problema.

Ricordiamo ancora molto bene quell’agosto 2012 durante il quale, pur a fronte d’irrigazioni radicali abbondanti praticate prima e durante l’incursione dello scirocco a 38°C che durò 10 giorni, non si riuscirono a frenare gli effetti nefasti della cosiddetta stretta dei grappoli.

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Un po' di fisiologia

Cerchiamo allora di fare un po' più di chiarezza richiamando alcuni fenomeni fisiologici tipici della maturazione.

I grappoli da settimane hanno il rachide parzialmente lignificato (proprio come ad agosto del 2012) per l’avanzato stato di maturazione. La lignificazione della base del rachide comporta un’interruzione drammatica del flusso xilematico o della linfa ascendente dalle radici al grappolo. Per questo l’irrigazione al suolo non riesce a compensare la perdita d’acqua dei frutti mentre per la traspirazione fogliare fa miracoli.

Una volta eliminato l’apporto dello xilema, il bilancio idrico degli acini dipende da poche voci:

  • l’apporto di linfa discendente vale a dire quella portata dal floema che è però quantitativamente molto poco significativa;
  • l’assorbimento per osmosi dell’umidità esterna presente sulla buccia conseguenza delle rugiade o delle piogge;
  • la perdita d’acqua per traspirazione dalle bucce.

In sostanza nel caso in oggetto, considerando praticamente nullo l’apporto idrico dalla pianta ai grappoli, il turgore degli acini dipende solo da una voce d’uscita (la traspirazione) e da una voce d’entrata (l’assorbimento dell’acqua dalle bucce). Tertium non datur.

Senza la bagnatura notturna naturale...

Poiché in questo lungo periodo di caldo e siccità anche la voce relativa all’assorbimento dell’acqua dalle bucce è stata azzerata dalla totale mancanza di bagnature notturne, la sola voce del bilancio rimasta in gioco è stata la perdita per traspirazione. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti: l’appassimento è più grave sui grappoli esposti al sole, ma interessa anche i grappoli riparati dalle foglie perché anch’essi non sono esentati dalla traspirazione.

..c'è chi supplisce con quella artificiale

Bagnare i grappoli di notte può compensare in modo artificiale la mancanza di rugiade e qualche raro produttore lo sta già facendo e con buoni risultati. Forse questa notizia farà inarcare il sopracciglio a qualche benpensante del settore vitivinicolo, ma probabilmente saranno sempre gli stessi che dicevano no a tutti i costi all’irrigazione di soccorso. E questa di cui parliamo è in fondo una forma d’irrigazione di soccorso.

In alternativa le danze della pioggia sono sempre bene accette. Augh!

Marco Pierucci e Fabio Burroni

Studio Associato Agronominvigna

Grappoli appassiti in pre-raccolta? È la traspirazione baby! - Ultima modifica: 2020-09-20T00:59:17+02:00 da Lorenzo Tosi

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