Giornata dedicata alla viticoltura biologica alla Fondazione Edmund Mach

Presentati i risultati delle prove di difesa. Peronospora, oidio e male dell'esca al centro delle relazioni

Temi di grande attualità quelli affrontati durante la giornata di presentazione dei risultati delle prove sperimentali in viticoltura biologica a cura dall’Unità Agricoltura Biologica e Qualità del Suolo in collaborazione con l’unità Viticoltura del Centro Trasferimento Tecnologico FEM.

I temi e i relatori

Si è parlato in particolare di lotta alla peronospora (la patologia più pericolosa in annate piovose come il 2024) e alle malattie del legno.

I saluti istituzionali sono stati portati da Maurizio Bottura, Dirigente Centro Trasferimento Tecnologico FEM, che ha sottolineato “come il settore biologico stia soffrendo in questo periodo perché non è più riconosciuta dal punto di vista commerciale la differenza di prezzo rispetto all’integrato, il che comporta il mancato riconoscimento del maggior impegno delle aziende biologiche e la minor produzione che si ottiene rispetto all’integrato. Situazione aggravata dalle condizioni climatiche del 2024 dove le intense e continue piogge, hanno messo a dura prova la gestione del vigneto”.

L’introduzione alla giornata è stata curata da Daniele Prodorutti - Responsabile Unità Agricoltura Biologica e Qualità del Suolo. Gli interventi hanno previsto la presentazione della situazione fitosanitaria della stagione in corso nelle aziende biologiche in Trentino, a cura di Roberto Lucin (FEM), e i risultati delle prove sperimentali di difesa in viticoltura condotte dall’Unità Agricoltura Biologica, a cura di Prodorutti, Di una tecnologia innovativa di applicazione degli agrofarmaci in viticoltura ha relazionato Ewald Lardschneider del Centro di Sperimentazione Laimburg.

La seconda parte della mattina è stata dedicata a un approfondimento sul mal dell’esca e delle altre malattie del legno della vite, con l’intervento della Prof.ssa Laura Mugnai dell’Università di Firenze, tra i maggiori esperti a livello internazionale su queste patologie della vite.

L’inquadramento dell’annata 2024

L’annata 2024 è stata caratterizzata da una piovosità molto superiore alla media nei mesi di maggio e giugno. Le gelate della seconda decade di aprile hanno provocato danni a carico dei germogli, soprattutto in alcuni vigneti della Vallagarina e della Valle dei Laghi. Le infezioni di peronospora sono state gravi a causa delle frequenti e abbondanti precipitazioni, che in molti casi hanno dato luogo ad attacchi su foglia e grappolo. L’oidio si è manifestato molto precocemente e anche in zone storicamente poco sensibili a questa malattia. Durante il mese di luglio si è assistito a una rapida crescita della malattia su grappolo.

Strategie di difesa alternative

Le prove di difesa 2024 sono state condotte nei vigneti della Fondazione Mach per il controllo di peronospora e oidio. Per la difesa da peronospora sono state messe a confronto strategie di difesa con rame a basso dosaggio, utilizzato da solo o in miscela con diversi formulati commerciali a base di zolfo. L’aggiunta di zolfo ha permesso di incrementare significativamente l’efficacia del rame contro peronospora, sia su foglie che su grappoli. Per la difesa dall'oidio, sono state impostate strategie a base di zolfo da solo, in confronto al bicarbonato di potassio in miscela con una bassa dose di zolfo. I prodotti testati hanno permesso una riduzione delle infezioni in confronto al testimone non trattato e la miscela di bicarbonato e zolfo ha ridotto l’incidenza della malattia su grappolo rispetto al solo zolfo.

Spazzole rotanti per la distribuzione

Per le attività sperimentali è stata inoltre presentata una nuova tecnica di distribuzione dei prodotti fitosanitari con spazzole rotanti verticali, in confronto con la tecnica di applicazione convenzionale (corrente d'aria generata da un ventilatore). Nei test condotti al Centro di Sperimentazione Laimburg contro peronospora, le due tecniche di applicazione non hanno mostrato differenze di efficacia e la tecnologia con le spazzole rotanti ha ottenuto una riduzione della deriva rispetto alla tecnica di applicazione convenzionale.

Prove di efficacia del curetage contro l’Esca

Fra tutte le patologie che affliggono la vite, le malattie del legno restano ancora le più difficili da tenere sotto controllo. Il complesso del mal dell’esca, gli agenti di cancro, le malattie causate da funghi che degradano il legno sono di grande impatto sulla vita della pianta e sono presenti dovunque si faccia viticoltura.

Uno dei metodi di contenimento dell’esca è il curetage o dendrochirurgia, tecnica che consiste nel rimuovere le porzioni di legno colpite dalla carie attraverso l’ausilio di una piccola motosega. In una prova sperimentale condotta da FEM sono state confrontate un gruppo di piante trattate con curetage con un analogo gruppo di piante non trattate. Dopo 6 anni di osservazione le piante trattate mostrano una remissione dei sintomi del 89%, mentre per le piante non trattate la remissione dei sintomi si limita al 33%. Inoltre, per la tesi non trattata si registra una maggiore percentuale di piante morte.

Giornata dedicata alla viticoltura biologica alla Fondazione Edmund Mach - Ultima modifica: 2024-08-03T08:55:59+02:00 da Redazione

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