Il legno nero della vite dilaga nei giovani impianti

Iniziali sintomi di legno nero su Chardonnay
La Flavescenza dorata è in aumento al Nord, ma sotto la linea gotica è il Legno nero che preoccupa di più per la forte espansione nei giovani impianti. Le cause, i sintomi da riconoscere e metodi di prevenzione

Se la flavescenza dorata rappresenta un dramma per i viticoltori del Nord Italia e una seria preoccupazione per quelli del Centro-Sud, un problema attuale nei vigneti del Centro Italia è rappresentato dal legno nero, i cui sintomi sono visibili già dopo i primi anni di impianto.

La preoccupante diffusione della malattia, unita al suo difficile controllo, rendono necessario un attento monitoraggio dei vigneti colpiti.

Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

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Aspetti epidemiologici

Il legno nero è una malattia della vite causata da un fitoplasma (Candidatus Phytoplasma solani).

Tra i fitoplasmi che attaccano la vite, senza dubbio quello che desta maggiore preoccupazione è la flavescenza (causata da Candidatus Phytoplasma vitis), che ha una notevole capacità di diffusione epidemica ed è catalogata come malattia da quarantena nell’Unione europea.

Tale malattia, tuttavia, a parte la segnalazione della regione Marche e nonostante l’abbondante diffusione dell’insetto vettore Scaphoideus titanus, al momento non sta creando problemi nel Centro-Sud Italia. Il legno nero, al contrario, negli ultimi anni, soprattutto con l’incremento di impianti di cultivar suscettibili, sta rappresentando un problema rilevante soprattutto sui giovani impianti.

Il fitoplasma viene trasmesso da piante spontanee infette a piante sane di vite per mezzo di una cicalina polifaga, Hyalestes obsoletus. Questo insetto è ampiamente diffuso nei nostri territori, come frequenti sono le infestanti da cui esso acquisisce la malattia (convolvolo, ortica, artemisia, senecio, morella, ecc.).

In Centro Italia il volo del’insetto si ha da fine giugno ad agosto, con il picco intorno a metà-fine luglio. Compie un solo ciclo all’anno e le femmine depongono le uova in prossimità delle radici delle piante ospiti, sulle quali si sviluppano le forme giovanili.

A partire dalle prime piante sintomatiche, nonostante l’insetto voli in maniera occasionale sulla vite, la diffusione della malattia è abbastanza rapida, poiché la percentuale di adulti di Hyalestes infetti nella popolazione è sempre molto alta e comunque legata alla presenza di piante ospiti.

Purtroppo sono stati trovati altri insetti infetti da tale malattia, ma non è ancora chiaro il loro ruolo nella diffusione.

Metodi di controllo

Il controllo, purtroppo, è molto difficile poiché le popolazioni dell’insetto non sono influenzate da trattamenti insetticidi diretti contro altri fitofagi della vite e, pertanto, l’unica forma efficace sembra essere l’approccio agronomico. Si riportando di seguito alcune indicazioni pratiche a cui attenersi in caso di presenza nel vigneto:

  1. in caso di gestione del suolo con inerbimento, privilegiare la semina di monocotiledoni rispetto all’inerbimento naturale;
  2. sfalciare frequentemente, a partire dalla primavera, le capezzagne e i fossi intorno al vigneto al fine di eliminare le piante ospiti;
  3. spollonare ed eliminare le infestanti nel sottofila;
  4. fresare nei mesi più freddi al fine di danneggiare le forme giovanili svernanti.

Sintomi da riconoscere

I sintomi, come per altri fitoplasmi, appaiono durante il periodo estivo fino a tutto il periodo vegetativo, interessando contemporaneamente, anche se con diversa intensità e gravità, foglie, tralci e grappoli.

Per una esatta diagnosi dell’agente eziologico, nel caso dei fitoplasmi, è necessaria un’analisi di laboratorio con tecniche bio-molecolari.

Le foglie attaccate presentano una colorazione dal giallo vivo (varietà a bacca bianca) al rosso intenso (varietà a bacca nera) con un inconfondibile accartocciamento del lembo fogliare.  Inoltre, le foglie presentano una lucentezza con riflessi metallici evidenti sulla pagina superiore e necrosi delle nervature con filloptosi anticipata e con picciolo che tende a rimanere attaccato al tralcio in modo caratteristico. I sintomi dei giallumi iniziano dalle foglie basali per poi estendersi verso quelle apicali.

Altro sintomo molto caratteristico è rappresentato dai tralci che rimangono erbacei o parzialmente lignificati fino a tarda stagione e si presentano con sviluppo ridotto ed andamento a zig-zag degli internodi. I sintomi su infiorescenze e grappoli si presentano in funzione della fase fenologica in cui si trova la pianta al momento dell’instaurarsi dell’infezione. I fiori avvizziscono ed i grappoli disseccano con disidratazione degli acini. La gravità dei sintomi dipende dalla diversa sensibilità delle cultivar; quelle più sensibili sono Chardonnay, Trebbiano, Pinot nero, Cabernet franc, Sangiovese.

In impianti adulti la malattia colpisce dapprima le piante ai bordi del vigneto per poi progredire nel resto delle piante. In impianti giovani, se il fitoplasma proviene da materiale infetto, possiamo vedere piante sintomatiche anche all’interno dell’appezzamento in maniera casuale.

Il legno nero della vite dilaga nei giovani impianti - Ultima modifica: 2020-10-05T10:17:42+02:00 da Lorenzo Tosi

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