Simulazioni eseguite delineando gli scenari climatici futuri, con brevi ma intensi periodi primaverili piovosi e temperatura in aumento all’inizio della primavera, fanno prevedere una comparsa della peronospora in vigneto in anticipo rispetto a quanto siamo abituati a osservare normalmente. Se a tutto ciò si unisce l’anticipo della ripresa vegetativa della coltura, è facilmente intuibile prevedere una comparsa altrettanto anticipata delle infezioni primarie di questo patogeno. Come spiegano Riccardo Bugiani e Massimo Bariselli (Servizio Fitosanitario Regione Emilia Romgna) nell'articolo Clima e peronopsora: infezioni più precoci - pubblicato in VVQ 2/2017 (Marzo) - dati alla mano, nel 2015 i primi sintomi di peronospora sono stati osservati il 30 aprile in seguito all'infezione causata dalla pioggia del 17 aprile, la più precoce degli ultimi 25 anni, quando la vegetazione risultava essere in uno stadio di 3-4 foglioline distese (mediamente 5-6 cm di lunghezza). Nel 2016, lo stesso stadio fenologico è stato raggiunto intorno al 5 di aprile, mentre le prime infezioni sono state osservate il 9 maggio in seguito alla pioggia infettante del 30 aprile - 1 maggio. Sul fronte della difesa dunque è necessario monitorare frequentemente il vigneto, sfruttare le informazioni che i modelli matematici previsionali sono in grado di fornire e di proteggere la coltura il più tempestivamente possibile se si verificassero condizioni di rischio infettivo in concomitanza con la presenza di germogli anche di pochi cm di lunghezza.
Un'evidenza emersa dalla valutazione dell'andamento delle ultime annate
Cambiamenti climatici e peronospora: probabili infezioni più precoci
Monitoraggio, sfruttamento dei modelli previsionali e interventi tempestivi in situazioni di rischio: queste le armi per una difesa razionale