
Più di 155 mila appezzamenti, per un totale di 33.964 ettari vitati, con 118 varietà. Di queste, il vitigno Montepulciano presenta oltre il 52% dell’intero vigneto Abruzzo, seguito dal Trebbiano toscano con circa il 14% e poi Trebbiano Abruzzese, Pecorino, Chardonnay e gli altri.
Sono alcune delle primissime informazioni emerse da Ado Abruzzo, “Areali delle quattro D.O. Abruzzo per una caratterizzazione moderna”, lo studio sulla caratterizzazione dei territori delle quattro denominazioni a valenza regionale. A condurlo è stato il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, con Ager (Agricoltura e ricerca) e le aziende agricole Chiara Ciavolich, Francesco Labbrozzi, Sandro Polidoro, Tenuta i Fauri e Fratelli Cimini, con fondi del dipartimento Agricoltura della Regione Abruzzo, nell’ambito del programma di sviluppo rurale 2014/2024 con misure a sostegno della costituzione e della gestione dei gruppi operativi del PEI (Partenariato Europeo per l’Innovazione) in materia di produttività e sostenibilità in agricoltura.
Attraverso l’utilizzo di moderne tecnologie basate sulla georeferenziazione delle informazioni e sull’utilizzo dei big data e in particolare l’impiego della piattaforma Enogis, capace di integrare diversi strati informativi, sono state individuate le vocazionalità viticole ed enologiche dei vari territori interessati.
«Il lavoro che è stato svolto con questo progetto - commenta il presidente Alessandro Nicodemi - è preciso e puntuale ed è denso di dati capaci di fornire un’immagine dettagliata di tutto il territorio. Il plauso va all’ufficio tecnico del Consorzio e a tutti i partner che hanno lavorato in tutto questo primo anno con grande attenzione. Il risultato è visualizzabile da tutti attaverso una mappa intuitiva che può fornire informazioni davvero preziose nelle scelte agronomiche e produttive. Tutto questo non può che concorrere alla valorizzazione della qualità dei vini della nostra regione, ma anche a ridurre i rischi che possono derivare da scelte aziendali sbagliate».
Nella prima fase di lavoro sono stati mappati i vigneti partendo dallo Schedario viticolo delle aziende abruzzesi relativi all’anno 2023 fornito dalla Regione Abruzzo. Una volta georeferenziati i vigneti, sono stati caricati in webGis i dati relativi alla “Carta dei suoli della Regione Abruzzo – A.R.S.S.A.” ossia la cartografia dei suoli dell'intero territorio della Regione Abruzzo in scala 1:250.000 realizzato attraverso la sintesi dei dati raccolti nel periodo 1994 – 2006 (regione, sistemi e sottosistemi).
Utilizzando i dati satellitari del progetto europeo Copernicus rielaborati a 2 km dalla fondazione Bruno Kessler (FBK) di Trento, sono state realizzate mappe climatiche basate sui dati degli ultimi 22 anni (2001-2022) e i principali indici meteo-climatici per ipotizzare le zone climatiche più o meno adatte alla produzione di vini di qualità: con l’indice di Winkler ad esempio si possono individuare i vitigni più adatti per ciascuna zona, mentre con l’indice De Martonne, sono state identificate le zone favorevoli alla viticoltura in relazione al bilanciamento tra temperatura e precipitazione.
In Abruzzo l’indice è superiore a 20, il che indica complessivamente un clima sub-umido e quindi adatto alla coltivazione della vite. Grazie alla disponibilità del dipartimento Agricoltura della Regione sono stati intrecciati nella piattaforma i risultati delle 47 stazioni automatiche di monitoraggio agro-climatici e tutte visualizzabili in tempo reale.
Infine sono stati caratterizzati i territori, per ogni delimitazione territoriale (regione, provincia, sottozone, comuni) elaborando statistiche sulla distribuzione dei suoli e di altre caratteristiche quali l’esposizione dei vigneti, l’altitudine, la pendenza media.
Tutti gli strati informativi sono stati caricati sia sul sito del consorzio che qui e sono consultabili liberamente.