Il cambiamento climatico ridisegna territori e tipicità dei vini

Una review di ampio respiro sugli effetti del cambiamento climatico sulla nostra viticoltura: entro il 2061-2080 la metà del territorio italiano potrebbe diventare troppo caldo per una viticoltura di qualità

A causa del cambiamento climatico, la viticoltura italiana si trova sempre più di frequente ad affrontare situazioni estreme e inattese: la temperatura e la siccità aumentano soprattutto nelle regioni del centro-sud e costiere; le precipitazioni acquistano carattere irregolare e spesso difficile da prevedere. Il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento IPCC – la massima autorità scientifica sulle tematiche del cambiamento climatico - evidenzia la portata degli impatti del clima e prevede un loro aggravarsi già entro il 2040.

Questi fenomeni non solo influenzano direttamente la fisiologia della vite, la composizione dell'uva e, in ultima analisi, la qualità del vino ma modificano anche la tipicità dei vini e le caratteristiche delle attuali aree di produzione.

Il lavoro di Alba e colleghi analizza il territorio italiano suddiviso per latitudine e altitudine per comprendere meglio come queste variabili geografiche si intersechino con gli effetti del cambiamento climatico nelle aree di produzione vitivinicola. Vengono analizzati vari scenari di variazione delle temperature. In quello ritenuto dalla scienza il più probabile, si prevede che entro il 2061-2080 la metà del territorio italiano potrebbe diventare troppo caldo per una viticoltura di qualità. Da questa variazione sono interessate anche importanti zone oggi a vocazione vitivinicola.

Una prospettiva di questo genere richiede naturalmente strategie di adattamento. Tra quelle proposte nel lavoro di Alba e colleghi si enumerano l'uso di vitigni resistenti, di varietà più tardive, di portinnesti più resistenti allo stress indotto dalla siccità o dalle ondate di calore, di un'irrigazione più efficiente, di una potatura tardiva e del ri-orientamento dei filari o ancora di forme di allevamento alte, come il tendone.

Tuttavia, se l'aumento delle temperature superasse i 2°C – cosa non esclusa dalla scienza - molte di queste misure di adattamento potrebbero risultare inefficaci, rendendo necessario lo spostamento dei vigneti a latitudini più elevate. Di conseguenza anche i disciplinari di produzione di alcuni vini di qualità (Doc, Docg) potrebbero dover essere modificati per consentire la coltivazione a quote oggi non permesse.

All’orizzonte della viticoltura italiana, dunque, non solo un ridisegno delle tecniche di coltivazione ma probabilmente anche un ridisegno delle tipicità, dei disciplinari, dei luoghi.

Alba, V.; Russi, A.; Caputo, A.R.; Gentilesco, G.: “Climate Change and Viticulture in Italy: Historical Trends and Future Scenarios”. Pubblicato in Atmosphere 2024, 15, 885. Disponibile qui

Il cambiamento climatico ridisegna territori e tipicità dei vini - Ultima modifica: 2024-09-09T22:29:55+02:00 da Redazione

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome