Il territorio del Vino Nobile di Montepulciano è pronto alla ripartenza. Lanciata verso un nuovo modello di sostenibilità e certificazione ambientale (ne parliamo su VVQ magazine di aprile) - che è una scommessa su un futuro più sano e pulito, tema prepotentemente attuale con l’emergenza coronavirus – la Docg toscana studia le risposte per rispondere alla crisi e non farsi trovare impreparata alla ripartenza, che sarà anche promozionale.
Un territorio dove il vino è tutto o quasi
Nel comune a sud di Siena, in un territorio con 2mila ettari vitati e un giro d’affari di 65 milioni di euro parlare di vino significa in soldoni un indotto diretto del 70% dell’economia locale. Cioè, se si fermassero le cantine si fermerebbe praticamente tutto.
Con il canale Horeca in lock down - e Montepulciano è una cittadina enoturistica – con la Gdo che prova a tamponare e il commercio elettronico che scalda i muscoli anche in vista di un mondo che si prospetta un po’ diverso soprattutto negli acquisti il 2020 si prospetta un anno particolarmente difficile, anche imprevedibile rispetto a un 2019 all’insegna dell’export.
E il confronto probabilmente farà piangere non pochi produttori. Ne abbiamo parlato con Andrea Rossi, il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano Docg.
Credito, produzione, promozione
Presidente come stanno affrontando questa crisi i produttori di Montepulciano?
Sicuramente con la stessa apprensione e preoccupazione che accomuna tutto il mondo del vino italiano. Giorno per giorno cerchiamo di capire come muoverci, come Consorzio non abbiamo mai interrotto la nostra attività, seppure naturalmente limitando la promozione a quella on line.
Come vi siete attivati concretamente per sostenere gli associati? E quali sono le principali richieste che vi vengono rivolte?
Fin da subito abbiamo richiesto al Governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi, una serie di misure di attenzione. Lo stesso che stiamo facendo con la federazione dei Consorzi di cui siamo parte, la Federdoc. Le misure richieste riguardano il credito, ma anche misure di mercato come la distillazione di crisi o la vendemmia verde. Poi misure sul sostegno della domanda quindi alternative alle attività di promozione - fiere, viaggi, eventi - che al momento sono ferme e che pensiamo per tutto il 2020 siano poco praticabili.
Misure per l’immediato e vere cure per l’economia
Come giudica le misure fin qui adottate dal governo? Utili? Efficaci? O armi spuntate?
Rispetto al nostro settore sicuramente qualche misura come quella della moratoria dei mutui o della cassa integrazione possono sicuramente rispondere a una esigenza dell’immediato, ora aspettiamo di vedere come si evolverà la situazione per capire il vero danno alla nostra economia.
Quali misure più urgenti chiedete o proponete?
Sicuramente più elasticità con le banche rispetto a finanziamenti e mutui già in essere o in divenire. Poi che vengano prorogate di almeno 18 mesi tutte le misure già approvate e previste dall’Ocm Vino e dai vari Psr regionali.
Qualcosa si muove, ma poco
Parliamo di mercato. Mi descrive brevemente come stanno andando i mercati nazionale e internazionale?
Il canale Ho.Re.Ca. è fermo, mentre la Gdo ancora si muove. A livello interno al momento è tutto più o meno bloccato, soprattutto la vendita diretta che in una città di turismo come Montepulciano incide e non poco. Per quanto riguarda l’export il calo delle spedizioni c’è naturalmente, anche se ancora come Consorzio continuiamo a ricevere ordini di fascette dalle aziende, segno evidente che qualcosa si muove.
Avete fatto qualcosa per favorire l’ecommerce?
Come Consorzio in realtà non possiamo vendere, ma certamente sappiamo che da parte delle cantine c’è un gran fermento nell’incrementare questo canale.
Turismo di qualità
Come vede l’estate 2020? La campagna e la vigna possono essere un’alternativa per una vacanza senza troppe pressioni?
Lo speriamo, naturalmente. Di sicuro a oggi è tutto molto incerto ancora, ma sicuramente per quanto riguarda la nostra città anche solo vacanzieri italiani potranno trovare un’ottima alternativa alla vacanza che avevano prenotato. Offriamo un turismo di qualità che si basa su un’esperienza centennale ormai.
Come immagina una degustazione tipo in cantina nell’estate 2020?
Difficile farlo. Abbiamo una Enoliteca consortile che sta aspettando le nuove direttive per adeguarsi, di certo tutto cambierà, tuttavia la voglia di ripartire dalle cose di qualità e giovialità come il vino potrà fare la differenza e noi saremo pronti ad accogliere il turista.
Tra pochi mesi si vendemmia. Siete pronti? Ci sarà carenza di manodopera?
Direi che le aziende hanno risposto bene, a Montepulciano la stragrande maggioranza della manodopera è locale e quindi non credo sarà un problema quell’aspetto.
Armi di riserva
Qual è la situazione degli imbottigliamenti e delle giacenze di vino?
Difficile a oggi fare pronostici, la speranza però è che con giugno riparta l’attività di vendita così da arrivare a settembre-ottobre con le cantine pronte per ricevere la nuova annata.
La vendemmia verde e la distillazione sono due misure inutili per un territorio di vino di qualità come Montepulciano?
Noi siamo sempre stati contrari a queste misure, certo in un momento come questo davanti a una situazione straordinaria e imprevedibile dovremo tenerle in considerazione, a maggior ragione se questa situazione non si sbloccherà, potrebbero essere le nostre armi di riserva.
Sulla promozione cosa state progettando per rilanciare il vostro vino e il territorio quando ci si avvicinerà alla normalità?
Speriamo di poter ripartire con la promozione internazionale come da Ocm. Certo rivedendola tutta, a partire dalle destinazioni verso l’Oriente. Dobbiamo avere pazienza e aspettare quando le frontiere saranno riaperte e i mercati di nuovo pronti per poter accogliere la nostra offerta.