Bianco, ma con un'anima black. Un po' come certi cantanti urlatori degli anni '60 e '70, da Nino Ferrer a Fausto Leali. Il Pinot Grigio è il bianco italiano fermo per antonomasia per i consumatori statunitensi. Forse i più adatti a riscontrare l'anima "soul" di un bianco ottenuto da uve quasi rosse. Un carattere messo in rilievo da Daniele Cernilli durante la degustazione dedicata a questo vino nel corso di Vi.Vite, l'evento organizzato a Milano da Alleanza delle cooperative nel weekend del 25-26 novembre, dedicato alla qualità e ai numeri del vino delle cantine cooperative.
La sfida dell'unità
Una degustazione che ha messo a confronto le diverse declinazioni territoriali di una produzione che fa da locomotiva al nostro export vitivinicolo e che in Italia è prodotto per il quasi il 90% nel NOrd- Est. Albino Armani, produttore e presidente da un anno del Consorzio del Pinot Grigio delle Venezie Doc raccoglie proprio in occasione della manifestazione meneghina il risultato di un lungo lavoro di mediazione e cucitura che ha portato alla nascita della più estesa tra le denominazioni di origine italiane. trentamila chilometri in tre diverse regioni (Trentino, Veneto, Friuli).
Le tre declinazioni territoriali
La degustazione ha messo in luce le diverse anime del Pinot grigio. Da quello più caldo e "marino" prodotto nella pianura friulana, a quelli freschi e piacevoli del Veneto, fino all'interpretazione trentina in cui emergono nette note aromatiche varietali quasi agrumate. All'ultimo calice degustato è spettato il compito di esprimere la summa di questi caratteri. si è trattata infatti della prima bottiglia etichettata con la fascetta della nuova doc. Una sfida che ha messo insieme 20 diverse doc e igt con un disciplinare improntato alla ricerca della qualità, con una resa ettariale scesa a 180 q/ha e soprattutto una resa in cantina abbassata al 70%. "Una sfida impegnativa - stigmatizza Armani - che ha portato ad una perdita secca di 26 hl per ettaro, ma che ha l'obiettivo di recuperare in qualità e identità".
Da vino varietale a vino territoriale
Il Pinot Grigio non è infatti un vitigno autoctono. La concorrenza delle produzioni del sud del mondo e soprattutto statunitensi hanno iniziato a erodere il primato del "grigio" (-8% le esportazioni di bianchi veneti nei primi 8 mesi dell'anno secondo le ultime rilevazioni NOmisma). La sfida è dunque quella di fare diventare territoriale un vino varietale (senza poter fare ricorso a toponimi geografici, come hanno fatto Prosecco e Pignoletto). Un'operazione che comporta una ricalibrazione di tutta l'attività di comunicazione e marketing. "i primi riscontri - testimonia Armani - ci stanno dando ragione soprattutto negli States, mentre il Regno Unito, mercato molto importante per il Pinot Grigio accusa gli effetti post-Brexit".
I Pinot Grigi cooperativi in degustazione
queste le etichette selezionate da Daniele Cernilli:
- Pinot Grigio Veneto Igt Poesie 2016 di CANTINA DI SOAVE
- Pinot grigio Igt delle Venezie Castelforte 2016, cantine Riondo COLLIS VENETO WINE GROUP
- Pinot grigio Vicenza Doc 2016 Torre dei Vescovi, cantina colli vicentini, CANTINE VITEVIS SCA
- Pinot grigio Lison Pramaggiore Doc 2016 linea Terre Marciane, VI.VO. CANTINE SAC
- Pinot grigio Doc Friuli 2016 "Sass ter" VITICOLTORI FRIULANI LA DELIZIA SCA
- Castel Firmian Pinot Grigio Trentino Doc 2016 MEZZACORONA
- Trentino superiore Doc Pinot Grigio 2016 Rulendis , CAVIT SC
- Pinot grigio Doc delle Venezie 2017 (secondo le indescrizioni prodotto da VI:VO: CANTINE)