È partita ufficialmente la corsa di Soave Vineyards – i Vigneti del Soave come prima realtà italiana inserita nel GIAHS, il programma avviato dalla FAO nel 2002 e sottoscritto dall’Italia nel 2016, con l’obbiettivo di individuare e valorizzare quei luoghi che, attraverso le pratiche centenarie portate avanti da generazioni di agricoltori, sono diventati fondamentali per il sostentamento economico. E’ stata infatti depositata presso il Ministero delle Politiche agricole forestali e Ambientali la candidatura, completamente redatta in lingua inglese, per la quale inizierà l’iter di verifica.
Il percorso, iniziato nel 2016 con l’iscrizione al Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico, grazie anche al lavoro di Viviana Ferrario, docente allo IUAV di Venezia e relatrice del convegno milanese, è stato propedeutico a questa candidatura che risponde dettagliatamente ai 5 pilastri del GIAHS-FAO; biodiversità agricola, un sistema di conoscenze e tradizioni locali, un insieme di valori condivisi, il sostentamento economico della popolazione e le caratteristiche peculiari del paesaggio. All’interno di essa sono state descritte non solo le motivazioni per le quali i Vigneti del Soave rientrano a pieno nei requisiti richiesti per accedere a questo riconoscimento ma anche le azioni che il Consorzio intende portare avanti per la tutela e il miglioramento del paesaggio storico.
Un risultato per il Consorzio e tutti i produttori che ne fanno parte e che porta il Soave a essere portavoce di una storicità e di un’attenzione importante del proprio patrimonio rurale all’interno del mondo vitivinicolo italiano.
"Il lavoro svolto dal Consorzio sulla tutela del paesaggio – sottolinea Arturo Stocchetti, presidente del Consorzio del Soave – è di fondamentale importanza per sottolineare l’unicità di un territorio per il quale si cercano continuamente strumenti per preservarne la bellezza e l’equilibrio ambientale. Questo impegno non è solo nostro, ma deve essere portato avanti da tutti gli operatori economici che gravitano intorno al Sistema Soave, per lasciare un’eredità alle generazioni che verranno".
"Da quando abbiamo iniziato questo percorso - spiega Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio di tutela – vi è stata una sempre maggiore attenzione al tema della tutela del paesaggio, che è strettamente collegato alla sostenibilità dei sistemi agricoli. Un percorso articolato, che ci ha portato a raccontare i valori del Soave da Ginevra alla Cina, da Roma al Giappone e che rappresenta per il Consorzio una importante chiave di lettura della propria identità. Sarà infatti dedicata a questa tematica una giornata all’interno della Soave Preview che si terrà tra il 15 e il 20 maggio a Soave".
L’ingresso in questo programma, oltre a certificare ancora una volta i requisiti di sostenibilità ambientale e di tutela e valorizzazione del paesaggio, diventa premessa per aprire le porte a un’attenzione tutta particolare per queste comunità territoriali che si impegnano a produrre e a generare reddito nel rispetto della biodiversità e del paesaggio.
In occasione del convegno promosso dall’Associazione Italiana Architettura del Paesaggio e dedicato ai Paesaggi Rurali Storici
Il Soave dà il via alla prima candidatura GIAHS-FAO italiana
Stocchetti: " un impegno che deve essere portato avanti da tutti gli operatori economici che gravitano intorno al Sistema Soave