«Nel futuro prossimo della viticoltura friulana ci sono spazio e numeri per far diventare la Ribolla gialla una prestigiosa ambasciatrice del Friuli nel mondo».
Questo è l’auspicio di Valerio Civa, fondatore di una delle più importanti aziende italiane di distribuzione di vino, la Civagroup, creata 30 anni fa a Parma.
Nel 2016 l’interesse per la Ribolla gialla e la passione per il Friuli VG lo hanno portato a un primo investimento di 20 ettari a Bellazoia di Povoletto (Udine) – oggi diventati 45 - destinati al vitigno bianco autoctono friulano e ad altre varietà, mentre nella zona collinare di Manzano (Udine) sono stati acquisiti 25 ettari dedicati alla Ribolla, un corpo unico secondo lo stile francese del Clos, e 10 ettari di bosco.
A Bellazoia è stato anche recentemente messo a dimora un vigneto sperimentale di 3 ettari con 144 tipologie di Ribolla.
Investimenti in giallo
Oltre 70 ettari in proprietà, dunque, tutti nella Doc Friuli Colli Orientali e un investimento iniziale di 15 milioni di euro con l’obiettivo di produrre vini di alta qualità per la ristorazione e di qualità medio-alta per la gdo.
«La Ribolla gialla – spiega Civa - è un ottimo vino che si può bere come fermo, vivace o bollicina e che pertanto ha grandi potenzialità. Puntiamo a realizzare, anche con il conferimento di produttori di uva fino a 10 milioni di bottiglie di bollicine. Per fare ciò stiamo costruendo una nuova cantina 4.0, un gioiello dell’enologia del Friuli Venezia Giulia con ogni attività tracciata a tutela del consumatore finale».
Civa ha puntato molto sulle competenze del territorio e questo aspetto ha avuto il suo peso nella fase iniziale in cui si sono predisposti gli strumenti finanziari per avviare un’avventura che oggi sfiora il valore di 30 milioni di euro. L’imprenditore ha trovato nei consulenti di una Bcc locale gli interlocutori da avere accanto per usufruire del Fondo di Rotazione per le Iniziative Economiche (Frie) messo a disposizione dalla Regione e che, su un importo finanziabile di 25 milioni, ha concesso un finanziamento di 18.750.000 euro.
Un vitigno che galoppa
Della Ribolla gialla in Friuli VG, si parla e si scrive fin dal 1170. Dopo alterne vicende vissute nei secoli, con l’avvento delle Doc è entrato nel ristretto circolo dei vini degni di futuro della regione. Nel 1970, la varietà è stata iscritta nel Registro Nazionale, con tre sinonimi riconosciuti: Ribolla, Ribuele e Rebula.
Dalla fine degli anni Settanta del XX secolo, grazie al “metodo Collavini”, ha preso avvio con successo la proposta della versione spumantizzata. Nel 2015, gli ettari coltivati a Ribolla in Friuli VG erano, complessivamente, 372, passati a oltre 1.700 nel 2020, segnando una crescita negli investimenti del 407% negli ultimi 7 anni (la maggiore rispetto a tutte le varietà di vite coltivate in regione).