Vini campani, la tipicità fa squadra

Il golfo di Napoli e il Vesuvio
Campania wine Sustainability. Napoli accende i riflettori su 270 aziende vinicole per promuovere un brand campano.

Il 22 e 23 maggio nelle suggestive location di Palazzo Reale, Maschio Angioino e Complesso monumentale di San Lorenzo Maggiore si è alzato il sipario su “C???????. ???? ??????????????”. Il primo evento regionale promosso dai 5 consorzi di tutela del vino campani con l’obiettivo di valorizzare e promuovere le Doc, Docg e le Igp tutelate, in tre cornici storiche e monumentali della città.

Degustar camminando

Infatti l’evento ha proposto un suggestivo itinerario sensoriale e di conoscenza esperienziale rivolto non solo agli esperti, ma anche agli appassionati e ai curiosi. Ma gli stand sono stati affollati anche da giornalisti e da numerose professionalità impegnate nel mondo del vino e da attenti stakeholder che hanno partecipato con contributi di idee e proposte innovative.

Campania Wine sustainability. Gli spazi espositivi dei produttori campani aderenti ai 5 consorzi di tutela Sannio, Vesuvio dop, Vini d'Irpinia, VitiCaserta, e Vini Salerno, presso il porticato di Palazzo Reale.

La due giorni di sabato e domenica è stata inaugurata dal “walk around wine tasting” presso il porticato di Palazzo Reale, dove sono stati allestiti spazi espositivi con i produttori campani aderenti ai 5 consorzi di tutela dei vini riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole. Protagonisti Sannio Consorzio Tutela Vini, Vesuvio DOP Consorzio Tutela Vini, Consorzio Tutela Vini d'Irpinia, Viticaserta, e Consorzio Tutela Vini Salerno, con le aziende aderenti.

Uniti, per la prima volta, si vince

L’iniziativa dei Consorzi di Tutela della Campania ha sancito una ferma volontà di fare quadrato da parte delle aziende e dei consorzi stessi, che rappresenta un notevole cambio di paradigma rispetto al passato. Per la prima volta le realtà associative attingono a finanziamenti in modo collegiale dal Psr Campania per investire sulla promozione e comunicazione integrata su tutto il territorio regionale. Ognuno ha scelto di uscire dall’isolamento provinciale per aderire invece ad un progetto di ampio respiro e acquisire maggiore visibilità sui mercati internazionali.

Un nuovo metodo di lavoro

L’obiettivo annunciato è quello di definire una Dop Campana del vino, in grado di coniugare gli areali geografici di produzione alle etichette di grande prestigio che vengono prodotte in Campania. Tutto per rafforzare il valore delle produzioni e accrescerne l’appetibilità a livello nazionale e internazionale.

NIcola Caputo, assessore allagricoltura della Regione Campania

Su queste direttive si sta muovendo anche l’assessore regionale all’agricoltura Nicola Caputo, che ha sottolineato l’adozione di un “nuovo metodo di lavoro” da parte degli operatori del settore in occasione del forum “Le indicazioni geografiche come patrimonio sostenibile della Campania e il ruolo dei consorzi di tutela” promosso presso il teatro di Corte di Palazzo Reale, insieme ai rappresentanti delle confederazioni più rappresentative a livello nazionale.

Campania felix

Infatti la strategia sancita dai Consorzi è stata quella di comunicare il territorio in senso lato, e con le sue tipicità e unicità produttive, ma anche l’intera realtà campana, che oggi scommette su altri prodotti ma non sul vino. Se fino ad oggi la promozione è stata affidata ai livelli istituzionali, oggi i Consorzi ribaltano la scena e scelgono di costruire un brand a misura di bottiglie e marketing commerciale. Sono circa 270 le aziende che hanno scelto di “fare vetrina” tra i siti monumentali più apprezzati della città, per costruire un percorso comune, nel solco dell’enoturismo.

I rappresentanti dei Consorzi infatti hanno sottolineato il superamento delle divisioni che da sempre hanno caratterizzato il comparto, e l’apertura del nuovo corso dell’enologia campana, pronta a lavorare nell’ambito di un sistema integrato. Di notevole importanza è stata anche la disponibilità dell’amministrazione comunale di Napoli, con la messa a disposizione dei siti monumentali, dando vita ad una vera e propria collaborazione tesa a coniugare arte ed eccellenze vinicole.

Una mappa delle denominazioni

Il dibattito che si è consumato all’interno del Forum ha di fatto sancito le nuove coordinate per l’enoturismo campano. Il ventaglio di relatori invitati a discutere dell’iniziativa si sono confrontati sulle nuove necessità del consumatore, attento e curioso, a cui bisogna offrire la possibilità di toccare, vedere e vivere le eccellenze gastronomiche. Ad oggi la denominazione di origine illustrata sulle etichette campane non rinvia ad un areale noto: manca la collocazione spazio temporale sulla cartina geografica. La Campania del vino insomma deve ambire a diventare un elemento evocativo, e i consorzi devono uscire dagli ambiti provinciali per inserire i brand aziendali in un contesto di denominazione più ampia e più competitiva sui mercati internazionali.

 

Vini campani, la tipicità fa squadra - Ultima modifica: 2022-05-24T21:03:58+02:00 da Lorenzo Tosi

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