Gerardo Cesari, la storica azienda veronese fondata nel 1936 e dal 2014 di proprietà del Gruppo Caviro, apre le porte della cantina di Fumane, nel cuore della Valpolicella Classica.
Investimento da 20 milioni
Dedicata all’appassimento, alla pigiatura e alla fermentazione dell’Amarone e del Ripasso, la nuova cantina, dal design moderno e immersa nei vigneti, è stata realizzata grazie a un investimento di circa 20 milioni di euro e consentirà di raggiungere un volume produttivo di 4 milioni di bottiglie all’anno.
Appassimenti a umidità controllata
I lavori di costruzione sono cominciati quattro anni fa. Nella prima fase è stato realizzato un fruttaio all’avanguardia, tra i più grandi della Valpolicella, dotato di avanzate tecnologie di controllo dell’umidità che incanalano l’aria naturale della valle per massimizzare la qualità dell’appassimento delle uve.
Una riserva di cinque annate di Amarone
Al fruttaio sono state poi affiancate una cantina di vinificazione all’avanguardia, per poter vinificare direttamente in loco e una cantina di stoccaggio interrata in grado di ospitare fino a 5 annate di Amarone. Completano la struttura un magazzino di imbottigliamento, due sale degustazione e un elegante negozio, progettato e arredato con gli elementi distintivi che richiamano il territorio, come gli eleganti espositori semicircolari in legno e ferro, che ricordano la splendida Arena di Verona.
A tagliare il nastro oggi alle ore 11.00 è stato il Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, accompagnato dal Presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri, dal Presidente del Consorzio Valpolicella Christian Marchesini.
Centinaio: «Un’investimento che fa bene al territorio»
«La nuova Cantina di Fumane- ha commentato il Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio- unisce insieme la tradizione e l'innovazione. Un esempio di come si possa coniugare la sostenibilità ambientale con quella economica, con un'attenzione anche al paesaggio dal punto di vista estetico e architettonico.
«L’importante investimento – ha continuato - di questa storica azienda non potrà che consolidare la sua posizione in Italia e all'estero, contribuendo a promuovere il Made in Italy di qualità in tutto il mondo e a far conoscere sempre di più i vini pregiati di Verona e della Valpolicella. Al contempo rappresenta una nuova opportunità dal punto di vista occupazionale e dell'indotto del territorio».
Dalmonte (Caviro): «Sostenibilità e valorizzazione della tipicità»
«La Nuova Cantina di Cesari rappresenta prima di tutto un atto di fiducia verso il futuro, il territorio e le persone - ha commentato Carlo Dalmonte, Presidente Gruppo Caviro -. Il Gruppo ha deciso di investire 20 milioni di euro, un impegno significativo dunque, per realizzare un progetto all’avanguardia perfettamente integrato nel cuore della Valpolicella che ponesse al centro la qualità dei prodotti firmati Cesari nel pieno rispetto delle risorse e dell’ambiente. Sostenibilità e valorizzazione di ciò che proviene dalla terra, ecco i grandi pilastri su cui si regge la nostra struttura.”
Il percorso di sostenibilità di Caviro
CAVIRO nasce nel 1966 a Faenza, nel cuore dell’Emilia-Romagna, per valorizzare le uve dei soci in una terra ricca di identità e ad alta vocazione vinicola. Oggi, a distanza di 50 anni dai primi conferimenti, la cooperativa rappresenta 12.400 viticoltori in 7 regioni e con il 9% di tutta l’uva italiana prodotta è, di fatto, la Cantina più grande d’Italia e la prima azienda per volumi di vino prodotti del nostro Paese.
CAVIRO esporta in oltre 70 Paesi una vasta gamma di vini italiani ed è leader in Italia nel vino per quota di mercato e detiene il primo marchio italiano in Italia, Germania, Giappone, Russia.
Ogni prodotto che esce da uno stabilimento del Gruppo è il frutto di un percorso di qualità e sostenibilità certificato. CAVIRO ha anche deciso di compiere alcuni investimenti strategici nel settore premium creando un portafoglio di marchi con prodotti rappresentativi dell’eccellenza Made in Italy, dal Veneto alla Toscana.
Ogni giorno la cooperativa lavora per trovare nuove soluzioni che possano preservare il valore delle risorse naturali, garantire il riciclo e la rigenerazione dei prodotti e dei materiali e produrre un beneficio ambientale a vantaggio dell’intera collettività.
Il Gruppo CAVIRO è un vero precursore a livello nazionale ed internazionale nel dare vita a un modello di economia circolare unico e completo - “Dalla Vigna alla Vigna”: un circolo virtuoso che punta a eliminare il concetto di scarto a partire dalla vigna, dove ogni materia prima viene considerata una risorsa preziosa, lavorata e trasformata in un nuovo ingrediente naturale da rimettere in circolo; un ciclo che unisce l’uomo e l’ambiente, l’uva e la terra, il presente al futuro.
Il risultato del suo impegno nell’attività di recupero e valorizzazione pressoché totale degli scarti di filiera è la produzione di energia elettrica, termica, e di biocarburanti, che rende l’azienda autosufficiente al 100% del proprio fabbisogno energetico.
Ma le bioenergie sono solo alcuni dei prodotti ad alto valore aggiunto che il Gruppo produce: attraverso Caviro Extra, la società del Gruppo che guida l’innovazione nella ricerca e sviluppo di prodotti nobili ottenuti dagli scarti del mondo agroindustriale, si ricavano alcoli, mosti, acido tartarico, enocianina, polifenoli e un ammendante compostato da filiera agroalimentare - che tornando in vigna dove tutto è partito – ne fertilizza la terra e chiude la circolarità della nostra economia.
Valorizzare ogni risorsa per disegnare un futuro migliore e più responsabile è l’obiettivo che CAVIRO persegue secondo tre direttive: ecologica, economica ed etica. Un’idea di sostenibilità a tutto tondo che si evince nell’allineamento all’Agenda ONU 2030 cui il Gruppo dedica ogni giorno energia e risorse, esercitando un’azione concreta e tangibile su ben 7 dei suoi obiettivi: dall’adozione di pratiche agricole sostenibili, alla sicurezza dei consumatori, l’industrializzazione equa e responsabile e la circolarità del proprio ciclo produttivo.
L'identikit di Gerardo Cesari
- 85 anni di storia,
- 50 vendemmie di Amarone Classico,
- 5 anni consecutivi di presenza a Opera Wine.
E ancora, la passione per il “bello e il buono”, il gusto per la tradizione e le antiche radici, il coraggio di sapersi esprimere innovando, principio su cui da sempre poggia la filosofia aziendale: benvenuti nella Valpolicella di Gerardo Cesari.
La cantina nasce nel 1936 spinta dal desiderio e dall’ambizione di produrre vini in grado di competere con i grandi rossi di tutto il mondo. Fu nel 1973 che l'Amarone Classico arrivò negli Stati Uniti con la vendemmia 1971. Sfida lanciata e vinta, oggi i vini Cesari sono presenti in cinquantadue Paesi e, grazie alla passione che ogni giorno viene profusa nella valorizzazione del Made in Italy, il nome della cantina è diventato un simbolo di valori veronesi nel mondo. Vini unici, pregiati, legati visceralmente al terroir di origine, ottenuti sia nel rispetto di una tradizione che si avvale delle nuove conoscenze in vigna, sia con una produzione sostenibile per l’ambiente.
Con un piede ben saldo nel passato, di cui l’azienda ne accoglie la tradizione, e uno sguardo proiettato verso il futuro, Cesari ha oggi due cantine, a Cavaion Veronese e a Fumane, nel cuore della Valpolicella Classica. Nella cantina di Cavaion avviene l’affinamento degli Amarone, del Ripasso e della Corvina in purezza Jèma. A Fumane, invece, sorge una cantina elegante e dal design moderno, con le più avanzate tecnologie enologiche, dove avvengono l'Appassimento, la pigiatura e la fermentazione dell'Amarone e del Ripasso. Immersa nel verde delle dolci colline veronesi, la cantina vanta un fruttaio moderno e all’avanguardia, tra i più grandi della Valpolicella, due sale degustazione e un elegante negozio.
Un impegno, divenuto ormai cifra stilistica, è la ricerca dell’eleganza e della finezza, che trova la sua manifestazione più concreta nel dialogo continuo e costante che l’azienda ha instaurato con l’arte. A Cavaion Veronese prende vita il progetto “Wine Art”, che vede la cantina coinvolta insieme all’Accademia di Brera di Milano in un progetto didattico appassionante. Con la supervisione di docenti esperti, diversi studenti dei cinque Continenti dell’Accademia, giovani artisti in formazione, hanno realizzato sulle barrique dei dipinti straordinari, che descrivono il mondo del vino attraverso le loro culture. Il Progetto Wine Art si articola poi ulteriormente nella nuova cantina di Fumane, dove i dipinti, realizzati dagli studenti di Brera su bozzetto dei Maestri Marco Cingolani e Omar Galliani, ben interpretano la contemporaneità della cantina. E a suggellare lo stretto rapporto con l’arte contemporanea, non poteva che essere il Premio Fotografico Internazionale Jèma, un Concorso che prende il nome da uno dei vini più rappresentativi di Cesari, il Jèma, un vino che ben incarna i valori aziendali, Purezza, Attesa ed Eleganza. Giunto quest’anno alla sua terza edizione, il Premio nasce da un’idea sviluppata con la Casa Editrice Aliberti e dal pensiero fondante che il vino sia una forma d’arte, forse la più antica espressione di civiltà dell’uomo sulla terra e, come tale, possa essere rappresentato. Una cantina museo, come dicono in molti, sicuramente un’azienda in continua evoluzione che non dimentica però la storia del proprio territorio e le proprie origini.