Terre Cevico, pochi centimetri di dislivello hanno fatto la differenza

Marco Nannetti presidente di Terre Cevico
Nonostante la sede del grande gruppo cooperativo romagnolo sia al centro di una delle aree più colpite dagli allagamenti della pianura ravennate, le strutture produttive si sono salvate dalle acque. Il presidente Nannetti: «Siamo vicini ai nostri soci e ai dipendenti che hanno accusato ingenti danni e faremo il possibile per sostenere le loro famiglie in questo momento delicato»

«Coltiviamo vitigni autoctoni, in un territorio dove la vite dimora da oltre due millenni».

«Da Rimini a Casola Valsenio passando per i territori di Cesena, Forlì e Faenza, fino ai terreni sabbiosi del Parco del Delta del Po a Nord-Est, comprendendo al centro la fiorente pianura ravennate».

Un territorio ferito

È quanto dichiara il claim di Terre Cevico, il grande gruppo cooperativo con sede a Lugo (Ra). Un territorio vasto e purtroppo oggi segnato, nella sua intera estensione, dalle profonde ferite dell’alluvione che ha lasciato due generi di problemi: instabilità idrogeologica in collina e persistenti allegamenti in pianura.

«In realtà ci possiamo ritenere fortunati – commenta positivamente Marco Nannetti, presidente di Terre Cevico – perché la sede di via Piumazzo a Lugo e anche lo stabilimento di via Vassura a Forlì sono stati interessati molto marginalmente dalle inondazioni». «Siamo vicini ai nostri soci e ai numerosi dipendenti che hanno invece subito danni ingenti e faremo il possibile per sostenere le loro famiglie in questo momento delicato».

Tra Lugo e Conselice

La sede di Terre Cevico, in particolare, è sulla strada di collegamento tra Lugo e Conselice, nella bassa ravennate. Due dei centri più colpiti dall’alluvione, dove le acque riversate dal torrente Sillaro e Santerno e dai canali di bonifica hanno allagato per giorni anche i centri abitati.

Vigneti allagati nella bassa ravennate

Addirittura Conselice, a causa della conformazione e dell’ancora incompleto ripristino dei canali, è ancora sommersa a oltre 10 giorni dall’evento catastrofico che ha colpito l’intera Romagna e parte dell’Emilia e delle Marche.

«Pochi centimetri di dislivello altimetrico hanno fatto la differenza – evidenzia Nannetti-, l’ondata di piena si è infatti fermata a pochi metri dalla nostra area produttiva».

Le attività hanno naturalmente risentito dell’effetto delle difficoltà accusate da soci e dipendenti nei primi giorni post-alluvione.  «L’attaccamento dei nostri dipendenti è tale che molti si sono recati sul posto di lavoro nonostante i danni che accusavano nelle rispettive abitazioni». «Siamo vicini alle famiglie dei nostri soci e di chi lavora con noi e studieremo iniziative per sostenere il loro impegno».

L’impatto sulla produzione

Sul fronte produttivo una stima effettiva delle possibili riduzioni sulla campagna in corso non è ancora possibile. La quota maggiore, pari a circa 7mila ettari, dei vigneti dei soci della cooperativa romagnola è in pianura mentre circa 4mila ettari sono in collina. «Occorrerà valutare l’effetto dei ristagni idrici, quello determinato dalla difficoltà ad intervenire tempestivamente con i trattamenti anticrittogamici e anche l’impatto diretto dell’effetto meccanico dell’ondata di piena e quello degli smottamenti». «Valutiamo che per il nostro bacino romagnolo la perdita potrà essere di circa il 30%».

Il ritorno della palude

Un effetto che potrebbe interessare anche le annate future, se non si riesce a drenare per tempo le acque evitando gli effetti dei ristagni idrici. Anche perché è vero che sul territorio di Terre Cevico regna la vite da 2mila anni, ma prima a comandare erano le acque dell’immensa palude che proteggeva Ravenna dalle incursioni barbariche.

Tenuta Masselina per giorni isolata

Un discorso a parte merita Tenuta Masselina, l’azienda modello sulle colline sopra Castelbolognese (Ra) che è un po’ il biglietto da visita per Terre Cevico.

«La strada di accesso alle strutture – informa Nannetti - è tuttora inagibile, ma i sopralluoghi effettuati nei vigneti escludono danni gravi». «Anche in questo caso la non carrabilità della rete viaria rende impossibile organizzare gli interventi di difesa e nutrizione degli impianti». «E l’impatto di questa carenza è tutto da valutare».


Edagricole sostiene l'iniziativa di raccolta fondi
per l'Emilia-Romagna alluvionata. 

L'Iban per la donazione, intestato a “Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell'Emilia Romagna” è il seguente:

IT69G0200802435000104428964

La causale da indicare è “Alluvione Emilia-Romagna"


Terre Cevico, pochi centimetri di dislivello hanno fatto la differenza - Ultima modifica: 2023-05-25T16:02:53+02:00 da Lorenzo Tosi

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome