Misure di rilancio per il settore vino, i paletti di Bruxelles

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Il vino ai tempi del coronavirus
Covid 19 e crisi economica. Tre nuovi regolamenti della Commissione Ue modificano la vendemmia verde e integrano il Piano nazionale di settore con le misure della distillazione e dell’ammasso privato. Tocca agli Stati membri adottare le procedure per la presentazione della domanda di sostegno

Pubblicati nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea del 4 maggio scorso tre regolamenti europei che avranno effetti sul settore vitivinicolo e sulla crisi di mercato.

L’obiettivo è sostenere, mediante nuove misure di sostegno, deroghe e una maggiore flessibilità per gli operatori, la depressione economica e le difficoltà causate dall’emergenza sanitaria.

Quali sono le misure e gli strumenti per attenuare le conseguenze ed i potenziali effetti Covid-19?

Le nuove misure di sostegno

Oltre al menù degli interventi stabiliti dall’OCM (Reg. (UE) 1308/2013), il nuovo Reg. delegato (UE) 2020/592 ha introdotto nuove misure che, nel corso dell’esercizio 2020, potranno essere finanziate dal PNS. Si tratta, in particolare, della distillazione e dell’ammasso privato in caso di crisi di mercato.

Relativamente alla distillazione, il sostegno, oltre che proporzionato e limitato ai costi di fornitura del vino alle distillerie e della relativa distillazione, è condizionato alla destinazione dell’alcole ottenuto: per evitare distorsioni nel segmento dell’alcol ad uso bocca infatti, il prodotto della distillazione potrà essere utilizzato esclusivamente a fini industriali e, in particolare, per la produzione di disinfettanti e farmaci, o a fini energetici.

Per quanto riguarda invece gli aiuti all’ammasso di vino, lo scopo è ritirare temporaneamente dal mercato una parte dei quantitativi di vino in modo da evitare, anche in tal caso, una pericolosa turbativa dei prezzi e conseguentemente dei redditi degli operatori.

Lo stesso regolamento disciplina che i beneficiari dell’aiuto all’ammasso non possano ricevere, per lo stesso quantitativo di vino, aiuti alla distillazione, così da evitare che il sostegno sia concesso due volte per lo stesso quantitativo di vino ritirato dal mercato (vedi tabella 1).

Vendemmia verde

Per entrambe le misure, il legislatore europeo rimanda ai singoli Stati membri, oltre all’attivazione delle nuove misure a livello nazionale, la predisposizione delle procedure utili per la presentazione della domanda di aiuto nonché la facoltà di stabilire dei criteri di priorità e di erogare pagamenti nazionali nel rispetto delle norme europee in materia di aiuti di Stato.

La (nuova) vendemmia verde

La riformulazione della vendemmia verde era inclusa – al pari della distillazione e dell’ammasso dei vini – tra le richieste recentemente enunciate dai rappresentanti della filiera vitivinicola al Ministro Teresa Bellanova. Una misura, già finanziata dall’OCM, che nell’impostazione del Reg. (UE) 1308/2013 prevedeva l’eliminazione totale dei grappoli non ancora giunti a maturazione. In tal senso, il Reg. delegato (UE) 2020/592 consente, anche in tal caso limitatamente all’annualità 2020, una distruzione dei grappoli anche su una parte dei vigneti aziendali, a condizione tuttavia che tale intervento sia applicato su intere particelle vitate.

Al riguardo, il Reg. di esecuzione (UE) 2020/600 ha differito il termine di presentazione per le domande di sostegno, potenzialmente fino al 30 giugno, dando facoltà agli Stati membri di fissare, sempre entro il 30 giugno, un termine per lo svolgimento delle operazioni di vendemmia verde che in ogni caso – tenendo conto della scala fenologica di Baggiolini – deve essere antecedente al normale periodo di raccolta delle uve in qualsiasi zona.

Quali altre deroghe

Oltre alla misura della vendemmia verde, la cui applicazione è stata modificata anche sotto il profilo tecnico-operativo, anche altre misure finanziarie, già incluse tra le misure finanziabili dell’OCM, sotto state toccate dal Reg. delegato (UE) 2020/592 in termini di contributo erogabile, le cui soglie percentuali limite per ciascuna misura sono state innalzate rispetto a quanto previsto dal Reg. (UE) 1308/2013.

Ad esempio, nel caso della misura di ristrutturazione e riconversione dei vigneti, il contributo rispetto ai costi effettivi delle operazioni finanziate è stato incrementato da 50% a 60% (vedi tabella 2).

Più tempo per le autorizzazioni d’impianto

Il Reg. di esecuzione (UE) 2020/601, modificando anche in tal caso l’OCM, ha introdotto deroghe rispetto alla validità delle autorizzazioni per gli impianti viticoli e l’estirpazione in caso di reimpianto anticipato.

In particolare, per le autorizzazioni per nuovi impianti e per reimpianti già scadute o che comunque scadranno nel corso dell’anno 2020, il termine di validità slitta di 12 mesi dall’entrata in vigore del regolamento, cioè il 4 maggio 2021. La stessa proroga di 12 mesi è inoltre concessa, a seguito di richiesta motivata, ai viticoltori che per reimpianto anticipato avrebbero dovuto estirpare il vigneto entro il 2020.

Quali prospettive

I nuovi regolamenti della Commissione europea, specificatamente emanati per affrontare, con misure eccezionali e transitorie, la grave situazione di mercato causata dalla pandemia Covid-19, introducono delle variabili che andranno necessariamente a rimodulare il PNS, la cui dotazione finanziaria, pari a circa 337 milioni di euro, è stata tra l’altro già ripartita per la campagna 2020/2021 con il DM 5 marzo 2020, n. 1355. Si tratta di un’opzione che il Reg. (UE) 2020/600 consente di esercitare in deroga, mediante interventi e modifiche che si riterranno necessari nel corso dell’esercizio 2020 ma tuttavia non oltre il 15 ottobre 2020.

Sotto il profilo amministrativo e di concreta applicazione, certamente la palla passa agli Stati membri che dovranno predisporre, come per le altre misure previste dal menù del PNS, procedure operative, di valutazione delle domande nonché di successivo controllo. Anche per le nuove misure, distillazione e aiuto per l’ammasso di vino, è ovviamente previsto il cd. divieto di doppi finanziamenti, cioè la predisposizione di criteri di demarcazione finalizzati a garantire che non sia concesso un sostegno finanziato dall’OCM per operazioni o azioni finanziate da qualsiasi altro strumento disciplinato a livello europeo.

Nessun intervento straordinario, almeno per il momento, rispetto alla misura della promozione dei vini all’estero, finora finanziata con circa 102 milioni di euro/anno su un budget di circa 337, nonostante gli addetti ai lavori abbiano sollecitato un rafforzamento del plafond per poter mantenere la posizione sui mercati internazionali e per incoraggiare una ripresa del commercio estero e dei consumi.

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Misure di rilancio per il settore vino, i paletti di Bruxelles - Ultima modifica: 2020-05-11T01:53:04+02:00 da Lorenzo Tosi

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