Occupazione giovanile, export, turismo e ambiente

Il Prosecco Superiore come simbolo a favore del territorio

Il Consorzio di Tutela annuncia il suo impegno a promuovere nel mondo l’area di Conegliano Valdobbiadene candidata a Patrimonio Unesco

Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore non è solo un vino da bere, non  è solo un prodotto che dal 2003 al 2012 ha segnato una crescita del 80% in valore e del 74,2% in volume, raggiungendo nel 2012 un mercato di 68,8 milioni di bottiglie e un giro d’affari complessivo di 450 milioni di euro.  Non è nemmeno solo l’esempio di un made in Italy  che si sta affermando in 80  Paesi con un export che nel 2012 ha toccato quasi i 132 milioni di euro (con un + 14,8%  rispetto al 2011). Per il Consorzio di Tutela, lo spumante docg più amato dagli italiani è un simbolo del suo territorio, un valore aggiunto che crea occupazione, incremento del turismo e  protezione dell’ambiente.  A confermarlo è il rapporto annuale  del Centro Studi del Distretto Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore,  presentato sabato 14 dicembre 2013,  a Solighetto di Pieve di Soligo (TV). Quadri dirigenziali under 40. Dal Rapporto emerge come questo Distretto abbia saputo elaborare una ricetta contro la crisi che fa registrare una serie di dati in contro tendenza, a partire dalle opportunità di lavoro per i giovani anche ad alto livello: il 30 % dei quadri dirigenziali, in quest’area, hanno meno di 40 anni. Per il Consorzio ora è tempo di fare ancora di più.  "Siamo di fronte a un nuovo inizio, a un’ulteriore nuova stagione. Il nostro imperativo è dare valore alla nostra denominazione sotto diversi aspetti", afferma il presidente del Consorzio di Tutela Innocente Nardi, che annuncia un impegno verso una responsabilità sociale che parta da una sostenibilità intesa a 360 gradi, che riguardi non solo l’ambiente, ma anche il paesaggio e che si estenda all’ambito sociale ed economico. L’obbiettivo, dunque, è fungere da traino per l’intera comunità e non solo per i produttori. Un’opportunità che per il presidente della Regione Veneto Luca Zaia si concretizzerà anche con l’Expo in cui la sua giunta ha deciso di investire per promuovere le eccellenze del Veneto. Tra queste, secondo il governatore, c’è anche il Prosecco che nasce nell’area storica di produzione. Da qui l’invito ai produttori a pensare positivo: "Avete una fortuna tra le mani", ha detto Zaia secondo cui il distretto del Conegliano Valdobbiadene rappresenta "il “cervello” di quello che è divenuto il vertice di una grande piramide di qualità, la cui base abbraccia l’intero Nord Est". Occupazione. Complessivamente sono 5.000 le persone che lavorano per il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, 1.240 gli addetti in cantina nel 2012 e il numero di occupati continua a crescere:   i viticoltori, ad esempio, sono aumentati del 5,5%  nel 2012, toccando così le 3.238 unità. A fare da volano c’è  anche una formazione ad alto livello che avviene anch’essa a “km zero”, grazie alla presenza a Conegliano  della scuola enologica Cerletti  e della Facoltà di Agraria dell'Università di Padova. Per il sociologo Aldo Bonomi, direttore del Consorzio A.A.ster di Milano l’obiettivo è quello di accresce ancora questa sinergia vincente valorizzando le tre  T: Terra, Territorio e Tecnica. "Terra significa capire che il distretto ha le sue radici storiche in un bene che sono le colline che, lavorate dall’uomo, producono il Prosecco Superiore. Il territorio – spiega il sociologo – non è la stessa cosa di terra, è una costruzione sociale realizzata partendo da ciò che contraddistingue le reti economiche che producono il distretto e le reti sociali che lo mantengono. Quindi non c’è terra senza sindaci, forze sociali, reti di relazioni, quello che una volta chiamavamo comunità, tenendo insieme le reti corte della produzione con quelle lunghe del simbolo. Ciò significa incorporare nella bottiglia un ambiente e un significato che permetta di competere con i migliori spumanti del mondo. È necessario però – conclude Bonomi - perseguire una terza T, ovvero la tecnica, che per quanto riguarda questo territorio si è configurata con un alto livello di professionalità, come ad esempio gli enologi". Export. A confermare come  anche la tecnica faccia la differenza tra le colline ricamate di vigneti che si estendono tra la città del Cima e Valdobbiadene sono anche i dati che evidenziano come qui occupazione faccia veramente rima con esportazione. Il rapporto del Centro Studi ha messo in evidenza  le figure professionali legate a questo ambito. Ne emerge che  il 35,6% delle aziende  ha un  direttore commerciale mentre  il 37,4% si è dotata di un export manager. Gli addetti all’export in totale sono 140. Turismo -. Figura indispensabile anche di fronte a un enoturismo in crescita, altro elemento che fa del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore un elemento di traino per il suo territorio. Il numero complessivo dei visitatori delle cantine del Distretto del Conegliano Valdobbiadene è cresciuto considerevolmente  tra il 2011 e il 2012 (+25,6%)  per un totale di 285.135 ospiti. Tutela dell’ambiente-. La consapevolezza dell’importanza della valorizzazione di quest’area, candidata a Patrimonio Unesco, passa anche attraverso la tutela dell’ambiente ha portato il Consorzio di Tutela che ha avviato una serie di ricerche e sperimentazioni a sostegno di una viticoltura sempre più green. Nella stessa direzione però va anche il lavoro dei singoli produttori: il 63,3 % di loro utilizza tecniche di produzione integrata,  il 44,7% usa energie rinnovabili, il 60,9 svolge azioni di valorizzazione del  patrimonio ambientale. A chiedere la realizzazione di una carta etica che certifichi l’impegno che Consorzio e produttori si sono assunti è stato il presidente emerito della Corte Costituzionale Cesare Mirabelli: "Il prodotto diviene simbolo quando è anche strumento di relazione che comunica con l’esterno – afferma  Mirabelli -. Ogni bottiglia contiene un messaggio ricercato perché ha un’identità, la denominazione di origine non è solo un’indicazione geografica ma è anche un qualcosa che trasmette un’immagine. E’ una responsabilità forte, che passa dalla custodia dell’ambiente, dalla dignità delle persone che concorrono alla creazione del prodotto, dalla ricerca che sta dietro alla bottiglia fino all’affidabilità che può avere nei confronti del consumatore"

Il Prosecco Superiore come simbolo a favore del territorio - Ultima modifica: 2013-12-18T15:09:46+01:00 da Redazione

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