La Generazione Z è sempre più al centro degli interesse dei produttori viti-vinicoli, tanto più se questi sono ugualmente giovani e quindi più attenti a questo emergente segmento di consumatori.
Se ne è parlato in questa chiave a wine2wine (Veronafiere, 7-8 novembre) per iniziativa di Agivi, l’Associazione dei giovani imprenditori vinicoli italiani di Unione italiana vini.
Nata nel 1989, associa un centinaio di professionalità, con un'età tra i 18 e i 40 anni, che operano all’interno di un’azienda vinicola o che esercitano attività legate ai prodotti vitivinicoli.
E' un target di consumatori nuovo ma fondamentale
Secondo un sondaggio realizzato dall’associazione, che ha coinvolto oltre il 65% degli associati, 8 giovani vinicoltori su 10 già riscontrano la presenza di consumatori Under 25 tra i clienti.
Per la presidente Violante Gardini Cinelli Colombini. "Si tratta di un target di consumatori nuovo ma fondamentale, un segmento di mercato di cruciale importanza. I giovani imprenditori vinicoli occupano un punto di osservazione privilegiato, che consente di intercettarne trend e curiosità".
Experience integrata e visite in cantina al primo posto
Stando ai dati del sondaggio, anche se l’impatto dei rivenditori e-commerce è buono o elevato per 7 giovani viticoltori su 10, la quasi totalità (92%) ritiene che non sia sufficiente per fidelizzare questi consumatori.
L’offerta di un’experience integrata e le visite in cantina sono al primo posto (49%) tra le strategie da affiancare a quella digitale, seguite dalla necessità di offrire un contatto personale, vis à vis (27%) e dall’utilizzo di forme di comunicazione e di intrattenimento efficaci (14%).
Una generazione multitasker e molto social
Secondo i produttori Tommaso ed Alvise Canella, intervenuti al panel: "Abbiamo davanti una generazione di multitasker, estremamente social e in costante overflow informativo, che pretende autenticità e attenzione, ma che si dimostra anche molto preoccupata e coinvolta in questioni sociali".
Le variabili attinenti alla sostenibilità si rivelano in cima alla lista della curiosità dei consumatori Z, seguite dalle pratiche in cantina e dal marketing.
Gli Under 25 più sensibili alle tematiche green
I due terzi dei soci Agivi, promotori del business del vino in chiave young to young, riscontrano un buono (59%) o elevato (8%) grado di interesse per le tematiche green, che incidono molto (61%) o moltissimo (15%) sull’acquisto.
Complessivamente, il livello stimato di preparazione di questi nuovi consumatori under 25 è sufficiente (con voti tra 5 e 6) per più della metà dei soci (52%), buono per solo un socio su quattro.
Con la GenZ un cambiamento del trend dei consumi
"La percezione è di un consumatore in evoluzione", ha commentato la vice presidente Agivi, Marzia Varvaglione. "Il 56% degli associati si aspetta un cambiamento nei trend dei consumi. A questi si affianca un 36% di sostenitori di una crescita dei winelover tra la GenZ. Stando alla nostra esperienza, il packaging svolge un ruolo fondamentale nella conquista dei portafogli under 25: è ritenuto molto (46%) o moltissimo (49%) importante dalla quasi totalità degli intervistati".
Il segmento è interessante in Usa, Giappone e Corea
Sul fronte export, per un giovane viticoltore su 2 gli importatori sembrano dedicare un buon livello di attenzione ad intercettare i gusti della GenZ, mentre il 30% reputa che la considerazione rivolta a questo segmento di mercato sia sufficiente.
In particolare, i soci Agivi ritengono che trovare il giusto prodotto per i consumatori under 25 sia molto o moltissimo interessante nel 77% dei casi quando si parla di Stati Uniti, nel 64% dei casi per il mercato Giapponese e nel 61% dei casi per quello coreano.