Agli inglesi il Prosecco piace sempre di più

Ormai nel Regno Unito supera da solo in valore le vendite di tutti i vini fermi italiani messi insieme

Boom delle vendite oltre Manica. Il Prosecco nel primo quadrimestre 2022 ha registrato, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, una crescita del 74% nei volumi e addirittura del 127% in valore

La crescita di mercato degli spumanti italiani nei principali mercati mondiali prosegue al di là dei venti di guerra. E' quanto emerge dal rapporto sui primi quattro mesi del 2022 a cura dell'Osservatorio del Vino su base dogane. A tirare la corsa, neppure a dirlo, il Prosecco, che nel Regno Unito è riuscita ad esempio a superare da solo in valore le vendite di tutti i vini fermi italiani messi insieme. L'incremento rispetto allo stesso periodo del 2021 è pari al 74% nei volumi e del 127% nel valore.

I vini fermi sono in caduta, volano invece gli spumanti

Il quadro cambia se si allarga lo sguardo alle importazioni di vino imbottigliato in generale in Usa, Germania e Regno Unito. Il primo quadrimestre, anche a causa di una battuta di arresto nel mese di aprile, si chiude con -1% in valore e -4,1% in volumi, fermi a 2,5 milioni di ettolitri. La tipologia dei vini fermi vede i volumi in caduta del -10% e i valori a -9%, mentre gli spumanti viaggiano a +17% in volume e al +30% in valore. Tornando al Prosecco, rappresenta ormai oltre i 2/3 dei volumi di spumanti importati in Inghilterra da tutto il mondo.

Usa, Germania e Regno Unito: segnali contrastanti

Tra i Paesi considerati, si legge in una nota dell'Unione Italiana Vini, risulta che negli Usa i volumi imbottigliati registrano un decremento tendenziale di oltre il 2% per i fermi e un nuovo balzo degli sparkling (+12%). Percentuali invece in negativo in Germania per entrambe le tipologie – rispettivamente a -18% e -12% -, mentre l’import italiano nel Regno Unito è protagonista in negativo con i fermi (-8%) e in positivo per gli spumanti (+35%).

Impossibile replicare le performance del 2021

"Riteniamo improbabile replicare le performance del 2021, un anno eccezionale che ha registrato crescite da aprile a settembre di quasi il 30%", ha sottolineato Lamberto Frescobaldi, presidente di Unione italiana vini. "Questo sarebbe un anno normale, se non fosse per un conflitto che ha acuito la tensione sui costi energetici e su quelli delle materie prime secche. Una congiuntura, a cui si aggiunge l’inflazione, che impatta mediamente sulle imprese per il 20-30% in più rispetto al costo del prodotto finito".

Agli inglesi il Prosecco piace sempre di più - Ultima modifica: 2022-06-30T21:32:36+02:00 da Gilberto Santucci

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome