Matilde Poggi “Dal 2010, anno in cui abbiamo steso il nostro dossier per il disboscamento burocratico, chiediamo una vera semplificazione che ci faccia uscire dall’ufficio per tornare in vigna, il luogo dove vogliamo lavorare. La digitalizzazione dei registri può essere una semplificazione anche per i vignaioli (di certo lo è per i controllori) a queste condizioni: – la connessione deve funzionare ed essere veloce. Ricordiamo che il vino si produce in tutte le regioni italiane anche in zone impervie dove a volte nemmeno funzionano i cellulari. Forse sarebbe stato meglio prima investire sulla banda larga e poi chiede di digitalizzare i registri; – il sistema Sian deve funzionare sempre ad ogni ora del giorno e deve essere in grado di sopportare nello stesso momento accessi in contemporanea dalle 50mila cantine italiane; – il Sian e gli enti certificatori delle Doc devono collaborare tra loro. Ad oggi ci viene richiesto di fare la stessa comunicazione due volte, al Sian ed al nostro organismo di controllo. Troverei giusto che si facesse solo al Sian e che l’ente prendesse i dati direttamente dal Sian”.
Matilde Poggi – Presidente Fivi (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti)
Commento a Editoriale VVQ 2, Marzo 2017