Al via il progetto “In-Wine Innovative solutions in the wine sector”

Convegno inaugurale a Palermo per il progetto, di durata biennale, che studierà soluzioni a basso impatto per la filiera vitivinicola

Prima si parlava di qualità, di terroir, di Docg, Doc e Igt. Oggi il nuovo mantra - anche per il vino - si chiama sostenibilità. Il concetto di sostenibilità concetto dalle così tante sfaccettature da apparire addirittura astratto.

In merito a questo aspetto molto dibattuto, tanto da dovere specificare quale accezione dare alla parola sostenibilità (economica, sociale, ambientale?) si guarda alle innovazioni tecnico-scientifiche e giuridiche. Proprio questo è stato il focus del convegno iniziale del progetto “In-Wine Innovative soluzione in the wine sector” che si è tenuto nell’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Agrarie, Agroalimentari e Forestali dell’Università di Palermo lo scorso 17 maggio.

Un progetto di ricerca interdisciplinare

Il progetto di ricerca internazionale In-Wine è stato finanziato con i Fondi del Pnrr. Iniziato l'1 dicembre 2023, durerà due anni e si concluderà nel novembre 2025. Coordinato da Beatrice La Porta, ricercatrice e docente di diritto agrario e della filiera agroalimentare all’Università di Palermo presso il Dipartimento di eccellenza di Giurisprudenza, e da Valeria Guarrasi, ricercatrice dell’Istituto di Biofisica del Cnr, coinvolge un gruppo di lavoro multidisciplinare che coinvolge giuristi e tecnologi agrari e alimentari che fanno capo a due università, quella di Palermo e la Federico II di Napoli.

Due i filoni di ricerca

In-Wine esplora due ambiti di ricerca quello più prettamente tecnico e quello giuridico-legale. “Dal punto di vista tecnico - ha spiegato Valeria Guarrasi del Cnr - il progetto va alla ricerca di innovazioni per alcune delle fasi caratterizzate da maggiore impatto lungo la catena di produzione. La ricerca si muove su tre linee: risparmiare energia durante la fermentazione (soprattutto di quella in bianco), ridurre la presenza dei solfiti nel vino (sempre con riferimento ai vini bianchi) e individuare un packaging più sostenibile”.

Dal punto di vista giuridico, poi, è tutto da definire. Anche perché finora l’attenzione è stata focalizzata sull’aspetto ambientale che, è bene sottolineato, non è l’unico. Ci sono, infatti, gli aspetti economici e sociali che sono considerati in alcuni protocolli volontari, ma non nel disciplinare ministeriale.

Comunicare lil concetto di sostenibilità

E poi esiste un problema nel comunicare il concetto di sostenibilità tutto da risolvere. Gli standard che stanno alla base di una certificazione volontaria sono difficili da comunicare, soprattutto se il prodotto è destinato all’export. Per non parlare del fatto che, in assenza di un quadro normativo chiaro, rimane alto il rischio del “greenwashing”, cioè di false comunicazioni commerciali sul tema della sostenibilità che, in ultima analisi, determinano concorrenza sleale.

Prossimamente su VVQ l'approfondimento a cura di Angela Sciortino

Al via il progetto “In-Wine Innovative solutions in the wine sector” - Ultima modifica: 2024-05-21T23:17:31+02:00 da Redazione

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