Vinitaly si è chiuso con 93 mila presenze complessive, di cui 29.600 straniere.
Lo rende noto Veronafiere evidenziando che la crescita rispetto all'ultima edizione è stata quasi totalmente determinata dagli ingressi di buyer esteri (+20% circa), che in questa edizione hanno rappresentato un terzo del totale degli operatori accreditati.
L’impatto delle attività di incoming
«Chiudiamo un Vinitaly – commenta Federico Bricolo, presidente di Veronafiere - finalmente a pieno regime: siamo particolarmente soddisfatti per il riscontro che stiamo riscuotendo dalle aziende e dai territori, che rappresentano la vera forza di questa manifestazione».
«Gli investimenti – aggiunge l’amministratore delegato Maurizio Danese - in favore dell'incoming estero hanno dato un primo concreto risultato per un Vinitaly che vogliamo sempre più decisivo per il business degli espositori».
Attrazione sia per il far east che per le americhe
Da segnalare il grande ritorno degli operatori da tutti i mercati extra-Ue: l'Asia (+116%) trainata dal rientro dei cinesi che superano le 1.000 presenze e le Americhe (+38%) con l'exploit degli Usa (+45%) e del Brasile (+46%) e un ulteriore consolidamento del Canada (+19%).
Fitto anche il calendario delle visite istituzionali, con la presenza al completo del Governo e delle autorità locali.
Consiglio dei Ministri al completo
«L'edizione 2023 del Vinitaly – assicura Patrizio La Pietra, sottosegretario all’agricoltura e sovranità alimentare- è stato un autentico successo».
«Un appuntamento nel quale le eccellenze enologiche italiane hanno certificato quanto valga il made in Italy. Il governo Meloni è e sarà al fianco degli imprenditori italiani che danno forza alla nostra economia e lustro all'immagine dell'Italia nel mondo».
