Sostenibilità: disciplinare pronto per la vendemmia

Il ministro Stefano Patuanelli
«Il decreto attuativo con il disciplinare per il sistema di sostenibilità certificata del settore vitivinicolo sarà firmato entro settembre». È l’impegno preso dal ministro Stefano Patuanelli In occasione dell’annuale Assemblea di Unione Italiana Vini. Ernesto Abbona (Presidente di Uiv), «La sostenibilità impone un cambio di paradigma che è al centro della nostra roadmap». Dai Psr i primi incentivi al marchio di sostenibilità pensato dal Ministero

«Il decreto attuativo sul Disciplinare della sostenibilità del settore vitivinicolo sarà firmato entro settembre».

Lo ha assicurato a Roma il ministro Stefano Patuanelli nel corso dell’annuale assemblea generale di Unione italiana vini (Uiv) su “Sostenibilità, la transizione del Pnrr e obiettivi del vino”.

L’Assemblea si è tenuta lo scorso 6 luglio a Roma nella sede di Confcommercio (in presenza ma anche in teleconferenza) a una settimana esatta dalla firma del decreto del ministero delle Politiche agricole sulla costituzione del comitato della Sostenibilità vitivinicola (Cosvi), che renderà l’Italia il primo Paese in Europa a dotarsi di una norma pubblica per la certificazione dei vini green, anche con un logo in etichetta.

Un momento dell'assemblea Uiv con Abbona e Patuanelli

Valorizzare le distintività del made in Italy

«La più grande sfida che abbiamo davanti – ha commentato il ministro – è scongiurare il pericolo dell’omologazione delle produzioni agroalimentari».

«Mettere in campo degli strumenti che proteggono la distintività della nostra agricoltura è l’obiettivo primario che oggi dobbiamo porci, ed è il principio che abbiamo cercato di difendere nella Pac. L’unico rammarico che ho è sul fronte della sburocratizzazione e della semplificazione: credo che ci fosse margine per fare meglio».

I 4 capisaldi della roadmap di Uiv

Un programma che corrisponde in pieno alla “roadmap sulla sostenibilità” lanciata da Uiv e incentrata su 4 capisaldi:

  • formazione alle imprese,
  • monitoraggio del mercato,
  • riorientamento di fondi (anche Psr e Ocm) per investimenti sulle performance ambientali;
  • promozione del logo pubblico “vini sostenibili”.

    Ernesto Abbona

«La sostenibilità è, in primo luogo, un cambio di paradigma – ha affermato Ernesto Abbona, presidente di Uiv-, una transizione culturale che Unione italiana vini intende continuare ad accompagnare e guidare».

«Per questo abbiamo pensato a un percorso pluriennale, fulcro delle nostre attività istituzionali e di servizi, che ci consenta di lavorare sulle direttrici fondamentali per la riuscita del progetto: formazione, monitoraggio e posizionamento, investimenti, promozione».

«Un impegno che, auspichiamo, condivideremo con tutti i protagonisti della filiera, dalle istituzioni alle stesse imprese».

Via alla formazione

Prima tappa della roadmap dell’associazione che rappresenta l’85% dell’export italiano di vino, i percorsi di formazione e informazione, che accompagneranno le imprese associate verso il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità.

Misurare le performance del nuovo logo

A questo lavoro di awareness, si affiancheranno poi le attività dell’Osservatorio del vino Uiv per misurare l’impatto e condividere i dati delle performance dei “vini sostenibili” prodotti in Italia sul mercato domestico e nelle piazze estere.

Campagne di promozione efficaci

Sul fronte della programmazione e degli investimenti, Unione italiana vini ha anticipato al ministro la richiesta di linee guida che consentano di adattare gli attuali strumenti di sostegno alle imprese, in particolare i fondi dei piani di sviluppo rurale regionali e alcune misure dell’OCM, verso misure di investimento orientate al miglioramento delle performance ambientali e all’ottenimento della certificazione ambientale pubblica.

Infine, si punta alla promozione del logo pubblico “vino sostenibile”.

La definizione dello standard pubblico nazionale e del logo sulla sostenibilità nel vino rappresenta il primo passo, a cui andranno affiancate campagne promozionali istituzionali efficaci che promuovano il modello del vino sostenibile all’estero, anche per facilitarne il suo riconoscimento da parte dei consumatori e degli enti stranieri (ad es. i monopoli scandinavi).


Blasi (Mipaaf): Da Regioni primi incentivi a requisiti di sostenibilità nei Psr

«Il decreto sostenibilità del vino, su cui contiamo di ottenere l’approvazione delle regole attuative entro la fine dell’estate, non è solo un punto di arrivo ma anche di partenza».

«Le Regioni stanno infatti già inserendo i requisiti di sostenibilità all’interno dei Piani di sviluppo rurale come fattore incentivante, ma il grande salto di qualità si farà con il piano strategico nazionale. E in questo contesto dovrà trovare spazio tutto il processo di armonizzazione nel quale ci siamo impegnati negli ultimi anni».

Giuseppe Blasi

È quanto ha affermato Giuseppe Blasi, capo dipartimento delle Politiche europee e internazionali e dello Sviluppo rurale Mipaaf nel corso dell’annuale assemblea di Unione italiana vini in merito alla nuova norma pubblica sui vini sostenibili. Un dispositivo che permetterà ai prodotti tricolore certificati sostenibili di essere commercializzati, primi in Europa, con un marchio pubblico di riconoscimento.

In materia di Pnrr, per Blasi: «Nel piano non sono indicate esplicitamente le filiere, ma abbiamo ottenuto delle risposte molto importanti per il settore del vino: dalla logistica all’innovazione tecnologica fino al tema della acqua, sul quale siamo già partiti».

Sostenibilità: disciplinare pronto per la vendemmia - Ultima modifica: 2021-07-13T20:32:05+02:00 da Lorenzo Tosi

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